SOMMARIO: L'accoglienza che Ibrahima Fall riserva alla delegazione radicale e abolizionista è insieme emozionante e impegnativa
(CAMPAGNA PARLAMENTARE MONDIALE PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE ENTRO IL 2000 - Partito Radicale/Lega Internazionale per l'abolizione della pena di morte entro il 2000)
Alle tre del pomeriggio, siamo pronti per incontrare Ibrahima Fall, segretario generale della Conferenza delle Nazioni unite sui Diritti umani a Vienna. E' lui il destinatario di oltre 60.000 firme raccolte in 66 paesi del mondo su due appelli rivolti alle Nazioni unite. Insieme alle firme, gli consegneremo le mozioni votate nei Comuni, nelle Regioni e nelle Province italiane, in sostegno all'azione delle Nazioni unite per l'abolizione, progressiva e definitiva, della pena di morte nel mondo entro il 2000, e per la costituzione di un Tribunale penale contro i crimini di guerra nella ex-Jugoslavia.
Siamo molto emozionati: questo incontro è il momento più importante della nostra presenza alla Conferenza di Vienna. Ci abbiamo lavorato per oltre un mese, dovunque ci fosse un iscritto al Partito radicale o un socio della Lega per l'abolizione della pena di morte. Hanno raccolto firme di parlamentari, di persone della cultura, della scienza, dell'impegno civile e della solidarietà: il deputato Gaqo Apostoli - Albania; Luis Mendao - Portogallo; l'ex ministro degli Esteri Basile Guissou - Burkina Faso; il deputato Mollé Mollé - Costa d'Avorio; lo storico François Fejtö - Francia; Irina Podlesova - Russia; i deputati Antonio Del Pennino e Emma Bonino; la senatrice Annamaria Procacci - Italia; l'ex ministro della Giustizia Ramsey Clark - Stati Uniti; il premio Nobel per la pace Mairead Corrigan Maguire - Irlanda; il deputato Cyril Pillay - Sud Africa; Lucio Bertè - Italia. E decine e decine di militanti italiani, sempre in prima linea, sotto il sole e in mezzo allo scarico delle macchine: li ringraziamo uno ad
uno.
Infine, migliaia di firme sono giunte dagli altri paesi attraverso il giornale Notizie radicali, inviato a un indirizzario di oltre duecentomila persone, di cui quarantamila parlamentari di tutto il mondo, e tradotto in 15 lingue.
Ibrahima Fall ci riceve con un piccolo ritardo: di questo si duole.
"Vorrei scusarmi per il ritardo con cui vi ricevo, e comunicarvi quanto sia felice di incontrarvi, come desideri rendere omaggio al vostro impegno, alla determinazione e alla volontà che ponete al servizio dei diritti dell'uomo. E' evidente che l'idea di chi si batte contro la pena di morte, è l'idea di chi si batte per una migliore considerazione della dignità umana. Da questo punto di vista, l'encomiabile risultato al quale siete pervenuti con queste decine di migliaia di firme, testimonia di una presa di coscienza a livello delle genti che richiede che questo problema sia trattato urgentemente dalla Comunità internazionale. Io non mancherò di rendere conto al Segretario generale delle Nazioni unite, Boutros Ghali, del nostro incontro così simbolico alla vigilia dell'apertura della Conferenza sui diritti umani. Approfitto di questa occasione per dirvi anche tutto l'appoggio che il Segretario generale vuole dare alla vostra azione, alla vostra campagna. Noi speriamo vivamente che la Conferenza che sta per
iniziare vorrà trattare approfonditamente questa dimensione fondamentale dei Diritti dell'uomo che è negata dalla pena capitale. Aggiungerò a questo proposito che l'ultima riunione del Consiglio di sicurezza si è occupato della creazione di un Tribunale ad hoc per la ex-Jugoslavia che non ricorra in nessun caso alla pena capitale. Sono numerose le Ong e le altre forze vive dell'attività al servizio dei Diritti dell'uomo che sono giunte a questa Conferenza mondiale per proporre la creazione di una Corte internazionale dei Diritti dell'uomo, e di una Corte internazionale penale: la problematica della pena capitale è dunque al centro della discussione della Conferenza mondiale. Io spero che usciremo da essa con delle indicazioni operative che permettano di andare nella direzione della vostra lotta. Per quello che mi riguarda, dopo avere riaffermato il mio appoggio, vorrei dirvi nuovamente la mia disponibilità a intraprendere con voi un dialogo costante, e la speranza di potersi incontrare periodicamente per coo
rdinare un'azione comune.
La figura emblematica del Mahatma Gandhi che voi avete scelto come simbolo della vostra azione politica, va diritto al cuore di tutti coloro che, in questo fine secolo segnato dalla rinascita della violenza cieca, aspirino a un mondo di fraternità, di pace e di solidarietà. Ciò che desidero dirvi semplicemente è che io sono radicalmente con voi."