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Partito radicale - 7 luglio 1993
NESSUNO TOCCHI CAINO (13) Per esempio, un comune

(CAMPAGNA PARLAMENTARE MONDIALE PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE ENTRO IL 2000 - Partito Radicale/Lega Internazionale per l'abolizione della pena di morte entro il 2000)

La pena di morte nel diritto internazionale

La pena di morte è ancora prevista negli ordinamenti giudiziari di 132 Stati della comunità internazionale su 181 (in 116 per reati ordinari e in 16 per reati eccezionali) ed è ancora applicata in 96 Paesi, ivi inclusi alcuni di democrazia politica

Luciano Fabris, presentatore della mozione: L'idea di fare aderire i Comuni è nata proprio da me e da Maurizio Parise del Comune di Schio. Personalmente ho partecipato ai lavori delle varie commissioni e ho scelto quella sui Diritti umani e la pena di morte, parchè volevamo che di questo si occupassero i cittadini, a partire dalle istituzioni. Abbiamo deciso di presentare un odg nei vari Comuni e, attraverso la loro adesione, di coinvolgere i cittadini sensibilizzandoli al sostegno di questo grande progetto abolizionista.

Antonio Comunello: L'iniziativa per l'abolizione della pena di morte nasce dal Partito radicale che è promotore della legge 194 che ha introdotto in Itala l'aborto legale: una grande contraddizione. Inoltre, la pena di morte in Italia esiste ed è praticata dalla mafia, dalla camorra, dai terroristi... Io dico che se qualcuno ammazza, merita di essere ammazzato a sua volta. La nonviolenza favorisce i prepotenti, i più forti.

Francesco Fantinato: I consiglieri democristiani, fra cui io stesso, che hanno firmato questo appello, lo hanno fatto a titolo personale. Né d'altronde poteva essere diversamente perché si tratta di un argomento che tocca valori etici profondi che riguardano la coscienza di ognuno.

Gianluigi Compostella: Giudico la mozione presentata molto importante e ringrazio il consigliere che lo ha fatto, ponendoci un problema etico-morale che supera le barriere ideologiche e che riguarda il futuro dell'intera umanità.

Ruggero Bizzotto: Questo tema lacera la mia coscienza in modo profondo. Io trovo terribilmente ingiusto che un assassino che pensi di potere disporre della vita di altre persone, non debba pensare di rischiare anche la propria. Assistiamo a delitti efferati e credo che l'ordinamento giuridico debba tutelare i cittadini. Per questo voterò contro la mozione.

Paolo Nosadini: Votare per la pena di morte, sia pure con un referendum, può essere un amaro sfogo; ed è dolente arrivare a questo punto soprattutto per un cattolico il quale pensi che Dio dà la vita e Dio la toglie. La pena di morte è divenuta un luogo comune, un fatto politico, una realtà tristissima. Non si parla mai di prevenzione; si chiede solo di dire sì o no alla pena di morte. Voterò contro la mozione per questa ragione, perché mancano i concetti di partenza.

M.Teresa Cerantola: Io posso capire che individualmente - di fronte, per esempio, al rapimento del proprio figlio - si possa desiderare di uccidere il rapitore, ma che la pena di morte venga istituzionalizzata è un ragionamento che mi sconvolge. Uno Stato democratico non può pensare di uccidere una persona perché questo serve a migliorare la società: è una evidente menzogna.

Giampaolo Calgaro: Sfido chiunque a dimostrare che la pena di morte sia un deterrente. Oltre a ciò, vorrei domandare se si ritiene che la giustizia umana sia assolutamente priva di fallacia. Con la pena di morte si perde ogni possibilità di riparare a un errore: essa è una vendetta senza possibilità di ripensamenti.

M. Alessandra Bellotti: Per mia formazione personale, nego allo Stato il diritto di togliere la vita a un cittadino. Considero il comportamento degli Stati Uniti altamente incivile e non ammetterei una simile pratica neanche se tutti quelli giustiziati fossero colpevoli. Figuriamoci se, come succede spesso, si rischia di uccidere un innocente.

Giamberto Petoello: Nel testo dell'odg manca qualunque riferimento all'azione di tribunali militari di guerra. Una guerra è sempre all'orizzonte delle democrazie, e quindi anche della nostra azione militare, sia pure come difesa. Per questo, considerato l'abuso e il terrificante esercizio che si fa della pena di morte per i fini più abietti e tragici, dò il mio voto favorevole.

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LA DELIBERA

Il Consiglio comunale di Bassano del Grappa:

·considerata la richiesta di adesione al Comitato promotore della campagna parlamentare mondiale per l'abolizione della pena di morte entro il 2000, tramite il versamento di un contributo economico di almeno un milione di lire;

· accertato che tale iniziativa rientra nelle previsioni e nello spirito dello statuto comunale della città;

· ritenuto la propria competenza, ai sensi dell'articolo 32 della legge 8.6.1990, n. 142;

· vista la mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del Veneto, n. 4663 del 18 maggio 1993;

· constatata l'importanza etico-politica di adoperarsi nell'abolizione della pena di morte ovunque essa sia prevista e praticata;

Delibera di impegnare la giunta comunale:

· ad aderire in qualità di socio promotore della "Lega Internazionale per l'abolizione della pena di morte entro il 2000";

· ad assumere a carico del bilancio comunale la spesa di lire 1 milione quale contributo per l'adesione;

· di imputare la spesa di lire 1 milione al titolo I - Sez. IX - capitolo 12780 del bilancio c.e. - Imp. 6778;

· ad avviare una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, in particolare appelli in età scolare, sul tema della difesa dei diritti umani e civili, contro la pena di morte nel mondo, anche in collaborazione con le associazioni nazionali e internazionali di difesa dei diritti umani;

· di sottoscrivere l'appello rivolto alle Nazioni Unite e al Governo;

· di dare comunicazione dell'adesione alla "Lega Internazionale per l'abolizione della pena di morte entro il 2000";

· di inviare la presente mozione al Comitato promotore, al Presidente del Consiglio, al Presidente del Parlamento Europeo, al Segretario Generale delle Nazioni Unite;

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Secondo Protocollo Opzionale al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici

Il 15 dicembre 1989, l'Assemblea generale delle Nazioni unite, con la Risoluzione 44/128, ha approvato il Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici mirante all'abolizione della pena di morte, che afferma:

1. Nessuno che sia sottoposto alla giurisdizione di uno Stato parte al presente Protocollo sarà giustiziato.

2. Ogni Stato parte adotterà le misure necessarie all'abolizione della pena di morte nell'ambito della propria giurisdizione.

Il Secondo Protocollo è' entrato in vigore nel 1991 e, ad oggi, è' stato firmato da 20 Paesi e ratificato da 17

 
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