Tra le firme Toscani e Staino"Ci risiamo?", notizie "transnazionali" per far sopravvivere il partito. La Bonino: non sarà il solito bollettino
SOMMARIO: Succinta informazione in merito alla iniziativa del "quotidiano" radicale, dopo la presentazione fattane dalla segretaria del partito, Emma Bonino. Si parla sopratutto delle collaborazioni assicurate da un folto gruppo di pubblicitari, vignettisti, ecc.
(CORRIERE DELLA SERA, 22 ottobre 1993)
ROMA - Si chiama "Ci risiamo", costa mille lire, sarà in vendita almeno per cinque settimane e i suoi redattori, che lavorano gratis, si chiamano Oliviero Toscani, Gavino Sanna, Massimo Bucchi, Sergio Staino, Adriano Sofri, Emanuele Pirella... Cos'è? Semplice: la campagna di finanziamento del partito radicale, ovvero un quotidiano o quasi (esce quattro volte alla settimana) nato per diffondere notizie "transnazionali" e quant'altro raramente capita di leggere sui giornali in edicola.
Qualche esempio? Le decisioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La conferenza sulla droga o Kiev o Zagabria. Le manifestazioni per la pace in America. I problemi della giustizia in Europa. Le elezioni in Ucraina. E, soprattutto, le ragioni per cui vale la pena di iscriversi al partito radicale, illustrate con fotografie, slogan, articoli, disegni dei più noti pubblicitari italiani. Qualche anticipazione: vedremo campeggiare sulla pagina la foto di una sedia elettrica, vuota, sotto la quale corre la scritta: "Anche nella società più civile c'è qualcuno che rimane attaccato alla poltrona". Chiaro il messaggio: iscrivetevi al Pr per combattere la battaglia contro la pena di morte. E Gavino Sanna, sullo stesso tema, ai giudici che condannano l'imputato con la frase "Nel pieno rispetto della legge io ti condanno alla pena di morte" fa dire: "Nel pieno rispetto della persona io ti condanno a vivere".
Il quotidiano, tirato in cinquantamila copie, sarà venduto da lunedì in punti di diffusione ancora da definire ma anche spedito alle 45 mila persone che nella scorsa campagna al Pr si sono iscritte o hanno versato un contributo. Questo per i primi venti numeri. Poi, si vedrà. Spiega la segretaria del partito Emma Bonino: "I fondi che abbiamo a disposizione ci permettono di uscire per poco tempo, ma da questa iniziativa ci aspettiamo molto. E' una vera e propria campagna di finanziamento, che si affianca a quella del tesseramento, e che proseguiremo solo se il numero degli abbonati al giornale sarà sostanzioso". L'idea di ricorrere a giornalisti e opinionisti un po' sui generis è stata proprio dell'attivissima segretaria: "Dovevamo distinguerci e allora mi sono detta: i soliti politologi, esperti e quant'altro, li leggiamo dappertutto. Noi dobbiamo parlare da radicali, ma senza fare il solito bollettino. Così è nata l'idea di rivolgerci a pubblicitari, vignettisti, fotografi per essere presenti e per far
sopravvivere il partito". Ritorna il tormentone? "E sennò perchè chiamarci "Ci risiamo"?.