30 anni dopo, ancora Monsignor Angelini!SOMMARIO: A proposito dello scandalo della Sanità che si è abbattuto su Napoli e sull'ex ministro liberale De Lorenzo, ricorda come il saccheggio, l'uso a fini politici e clientelari della sanità vide a Roma trenta anni fa uno dei suoi momenti più gravi. Anche allora, il responsabile dell malcostume era mons. Fiorenzo Angelini, oggi indicato come coinvolto nello scandalo napoletano. Su Mons. Angelini si appuntarono critiche e denunce dei radicali, fatti oggetto per questo delle più pesanti critiche da parte delle sinistre di allora come responsabili di un "rigurgito anticlericale", mentre essi si richiamavano piuttosto agli "ideali della rivista cattolica 'Esprit'" e di Jacques Maritain.
(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 28 ottobre 1993)
La bufera di Tangentopoli si è abbattuta finalmente anche sul sistema sanitario italiano e le sue degenerazioni partitocratiche. Tra i maggiori responsabili dello sfascio viene indicato l'on. De Lorenzo, a lungo ministro della Sanità, appunto. Certo, queste strutture sono inquinate dall'infiltrazione partitocratica, ma grave sarebbe voler scaricare tutte le colpe sull'esponente liberale napoletano. Vi sono vasti settori dove lo sfascio, il malcostume, l'utilizzo delle strutture a scopo politico e clientelare hanno tutt'altra origine.
A Roma, ad esempio. Chi ricorda le campagne giornalistiche e politiche radicali degli anni '60, le denunce contro l'assistenza pubblica romana, allora monopolio clericale e predellino di lancio di politici e di sindaci, da Cioccetti a Darida a quel Petrucci che proprio le battaglie radicali portarono alla condanna e alle dimissioni? La stampa ha registrato la notizia del coinvolgimento nello scandalo, in questi giorni, del cardinale Fiorenzo Angelini, "ministro della Sanità" del Vaticano e regista della politica sanitaria italiana, tra cliniche private, ospedali pubblici e case farmaceutiche: ma nessuno ha ricordato che le denunce radicali degli anni '60 già avevano individuato in lui una delle potenze di quel mondo, lucroso e politicamente indispensabile come predellino di potere, in particolare nella Roma di Andreotti. Un gruppetto di giovani radicali di allora - sì e no trentenni - arrivò persino ad occupare la sede degli Ospedali Riuniti, sui quali si esercitava il controllo dell'allora monsignore. La ca
mpagna si intitolava, appunto: "Tonache sulla città"....
Quelle iniziative vennero denunciate, specie dalla sinistra e dal PCI, come rigurgiti "anticlericali" di retroguardia. Che sciocchezza: erano battaglie anticipatrici dell'oggi. Ma oggi su De Lorenzo si getta impunemente veleno e fango, mentre il cardinale Fiorenzo Angelini continua ad esercitare la sua influenza e a organizzare i suoi lucrosi intrighi. I radicali non sono anticlericali oggi, non lo erano trenta anni fa: quelle battaglie sulla sanità e l'assistenza, che colpivano mons. Angelini e madre Flaviana Venturi, il sindaco Petrucci le mafie baronali della medicina, erano condotte in nome degli ideali della rivista cattolica "Esprit" e dell'appello ai credenti di Jacques Maritain, per la liberazione della fede dal clericalismo e dal temporalismo.