SOMMARIO: Ricorda che nel 1962, quando prese la tessera della FGCI, fu a lungo incerto se aderire, invece, al Partito radicale. Ad ogni scelta, ricorda Nicolini, "l'altra faccia" non viene però annullata, "rimane come l'altra possibilità, scintilla che alimenta la coscienza critica". Ricorda anche "l'opposizione radicale in Campidoglio alla Giunta Petroselli" e la proposta di "Lista Nathan" avanzata da Pannella.

(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 5 novembre 1993)

Anche se la mia prima tessera è del '93, posso chiamare abitudine un rapporto che è iniziato da molto più tempo. Non mi riferisco soltanto alla mia adesione al CORA, al Coordinamento Radicale Antiproibizionista. Nel 1962, quando presi la prima tessera della mia vita, iscrivendomi alla FGCI, l'organizzazione dei giovani comunisti, ero stato a lungo incerto se non aderire, invece - come mi proponeva Massimo Teodori - al Partito radicale. Come spesso capita nella vita, ci si trova al bivio tra due scelte, entrambe possibili. A determinare la scelta effettiva contribuiscono circostanze difficilmente descrivibili: la scienza moderna ha scoperto quanto sono sottili e reciprocamente permeabili i confini tra ordine e caos. Si tratta, in definitiva, di un vero atto di libertà, che ti porta a preferire una delle due facce del modo con cui interpreti la realtà. Ma l'altra faccia non viene annullata dalla scelta. Rimane come l'altra possibilità, scintilla che alimenta la coscienza critica, difende dai fanatismi totalizz

anti.

C'è poi, se debbo essere sincero fino in fondo, un'altra ragione più politica. Non solo l'affetto con cui ricordo l'opposizione radicale in Campidoglio alla Giunta Petroselli, molto più in sintonia di tanti - ahimè - colleghi assessori di allora. Ma in particolare la proposta avanzata da Marco Pannella nell''89 di una "Lista Nathan" che superasse schemi di appartenenza e di dominio partitico ormai logori. Pannella mise allora il mio nome assieme a quello di Pietro Ingrao. Qualcosa di quel ragionamento è alla base della mia decisione di autocandidarmi, senza rete, a Sindaco di Roma.