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Il quotidiano radicale - 12 novembre 1993
Sosteneteci o il processo non si farà
Boutros Ghali: senza la mobilitazione dell'opinione pubblica gli Stati non avrebbero interesse a sostenerci

SOMMARIO: Resoconto dell'incontro avuto dalla delegazione radicale guidata da Emma Bonino con Boutros Boutros-Ghali, nel corso della quale sono state consegnate al segretario dell'ONU le oltre 25000 firme raccolte per promuovere il tribunale. Alla delegazione, Boutros-Ghali ha tenuto a sottolineare l'importanza di iniziative provenienti dall'opinione pubblica, senza le quali "gli Stati membri non avrebbero interesse a sostenere gli sforzi delle N.U." Boutros-Ghali ha infine anticipato i passi successivi, che saranno messi in moto dall'inaugurazione ad Amsterdam del Tribunale, e ha ricordato le gravi difficoltà finanziarie che minacciano l'iniziativa.

(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 12 novembre 1993)

Emma Bonino ha incontrato il 2 novembre, nella sede di New York, il Segretario Generale delle N.U. Boutros Boutros-Ghali, per consegnargli le oltre 25000 firme raccolte in tutto il mondo per sollecitare l'immediata ed effettiva istituzione - ai sensi della Risoluzione 827 (maggio 1993) del Consiglio di Sicurezza - del Tribunale Internazionale per i crimini di guerra commessi nella exJugoslavia. Accompagnava la segretaria del Partito radicale una delegazione composta di membri dei parlamenti di Croazia, Bosnia e Montenegro.

Il ringraziamento di Boutros-Ghali non è stato formale. Il Segretario Generale delle N.U. ha tenuto a sottolineare che senza il continuo sostegno di gruppi parlamentari, personalità della cultura e Organizzazioni Non Governative l'iniziativa potrebbe correre il rischio di fallire. "Noi - ha detto - non saremmo in condizione di conquistare l'appoggio dell'opinione pubblica internazionale, e senza di questa gli Stati Membri non avrebbero interesse a sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite". Boutros-Ghali ha ancora ribadito l'importanza del Tribunale: per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite - ha detto - il Consiglio di Sicurezza ha deciso di creare un Tribunale a livello e con funzioni che superano i confini nazionali.

Boutros-Ghali ha informato la delegazione radicale che il Tribunale sarà ufficialmente insediato a L'Aja - con una inaugurazione ad alto livello di rappresentatività delle N.U. - il 17 novembre. Per tale data infatti gli undici giudici si riuniranno nella capitale dei Paesi Bassi, insieme con il neoeletto Procuratore generale,il venezuelano Ramon Escovar Salom. Potrebbe essere quella l'occasione opportuna sia per dare il massimo di "visibilità" al nuovo organismo giudiziario dinanzi all'opinione pubblica mondiale, sia per esercitare una forte "pressione" sulla stessa Assemblea Generale. Boutros-Ghali si è augurato che la delegazione radicale possa essere presente alla cerimonia. Il Segretario Generale ha però anche confermato che i problemi finanziari sono ancora fortissimi, dato che le previsioni fanno ammontare a 35 milioni di dollari l'anno le spese per il funzionamento del Tribunale.

Rispondendo a Boutros-Ghali, Arieh Neier, Presidente dell'Open Society Fund, ha sostenuto che il mandato della Commissione di Esperti sui Crimini di Guerra dovrebbe essere ampliato così da avviare gradualmente il lavoro del Tribunale. Zdravko Tomac, già vicepresidente del Consiglio croato, ha infine sostenuto, anche a nome dei colleghi di Montenegro e Bosnia, che il Tribunale non solo punirebbe i colpevoli, ma sarebbe efficace nel prevenire future violazioni della legge umanitaria.

La delegazione radicale ha quindi avuto un incontro con i giornalisti presso l'Ufficio stampa delle N.U.

 
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