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Il quotidiano radicale, Bonino Emma - 12 novembre 1993
Contro i signori della guerra

SOMMARIO: Per Emma Bonino tutti gli eventi che rendano "visibile" agli occhi dell'opinione pubblica la questione del Tribunale per i crimini di guerra nell'ex Jugoslavia sono importanti. Dovunque infatti si segnalano resistenze al suo insediamento. Nella exJugoslavia, i leader serbi e secessionisti della Bosnia hanno firmato a Belgrado un "accordo" in cui si rifiuta l'attribuzione al tribunale internazionale di diritti giurisdizionali sui crimini di guerra commessi in quella regione. Per fortuna, Boutros Ghali concorda sul fatto che nessun accordo di pace potrà essere considerato valido qualora contenga clausole di rifiuto del Tribunale ad hoc.

(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 12 novembre 1993)

Ogni evento che renda questo tribunale qualcosa di visibile agli occhi dell'opinione pubblica è un passo importante per il lavoro di pubblico ministero e giudici - dice Emma Bonino commentando la decisione di Boutros-Ghali di fare del 17 novembre la data d'insediamento del Tribunale.

L'inaugurazione, insomma, dovrebbe divenire il punto di non ritorno, necessario per smorzare le resistenze, sia politiche sia finanziarie, che si oppongono a che sia resa giustizia alle vittime dei crimini commessi nella ex Jugoslavia.

Certo, non sarà una data a convincere i signori della guerra balcanici a presentarsi spontaneamente di fronte ai giudici de L'Aja. Anzi, le resistenze interne alla ex Jugoslavia stanno via via aumentando. Lo testimonia il recente accordo tra il leader serbobosniaco Radovan Karadzic e il capo dei secessionisti bosniaci di Banja Luka, Fikret Abdic, firmato a Belgrado sotto i buoni uffici del presidente Slobodan Milosevic. Il documento rifiuta, in via indiretta, l'autorità del Tribunale internazionale: il paragrafo 7 dice infatti che "tutte le persone che hanno violato la legge internazionale di guerra dovranno rispettivamente essere sottoposte a procedimenti penali davanti alle corti della repubblica dei serbi di Bosnia e della provincia autonoma della Bosnia occidentale". Che dire? "Abdic è come Milosevic, come Karadzic, come il generale Mladic, come tutti coloro che hanno organizzato e diretto il massacro nella ex Jugoslavia", commenta Emma Bonino. "Tutti imputati - prosegue - che la comunità internazionale

dovrà fare in modo di far comparire di fronte alla Corte dell'Aja". La delegazione radicale, per bocca di Arieh Neier, lo ha fatto presente a Boutros Ghali. La richiesta specifica è che Thorvald Stoltemberg, uno dei due mediatori internazionali impegnato in questo momento nei negoziati tra serbi e croati sul destino della Krajina, metta bene in chiaro che in nessuno degli accordi di pace che possono essere raggiunti tra le parti in conflitto venga inserita - come in quello di Belgrado - una clausola di rifiuto del Tribunale ad hoc. Boutros Ghali ha accolto con estremo favore la richiesta.

 
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