di Mamuka TsagareliRussia, di nuovo una politica estera: la stessa dello zarismo e del comunismo
SOMMARIO: La cronaca di ciò che avviene in Georgia e Caucaso è il quadro di un "disastro epocale", dove si consuma la "tragedia dei vivi", per gli oltre 500000 profughi. Gli appelli di Shevarnadze restano inascoltati. Questi fatti dimostrano che la Russia "ha ripreso ad avere una politica estera": tutto torna pericolosamente ad assomigliare al "come prima..."
(1994 - IL QUOTIDIANO RADICALE, 22 novembre 1993)
Difficile definire le dimensioni di una tragedia. La cronaca di Georgia e Caucaso è il quadro di un disastro epocale. Alle migliaia di morti, agli stupri, agli assassinii sistematici di rito tribale fa fronte la tragedia dei vivi: degli oltre 500.000 mila profughi dall'Abkhazia, dall'Ossetia del Sud e dalle altre zone di guerra, abbandonati nella morsa del freddo e della fame. Se non avremo un aiuto umanitario di scala internazionale, se non verrà fermata la guerra, il mondo rivedrà le immagini terrificanti del Kurdistan e della ex Jugoslavia. Altro non è dato. E' urgente che la Comunità Internazionale risponda agli appelli di Shevarnadze sinora inascoltati. La Georgia non è più in grado di provvedere a se stessa. Ma è urgente anche salvare la democrazia, tenere in piedi il Governo Shevarnadze su cui fa quadrato il Parlamento e tutti i democratici, compresi i 12 deputati e gli oltre 150 iscritti radicali.
La questione abkhaza dimostra, se ce n'era bisogno, che la Russia ha ripreso ad avere una politica estera. Che sia la stessa dell'imperialismo zarista o di quello comunista dell'Urss poco sembra importi all'Occidente e alla Comunità Internazionale. La distruzione di Sukhumi non è solo la vittoria di bande armate attrezzate con i migliori ritrovati dell'arsenale dell'ex Armata Rossa, ma anche il simbolo dell'attacco all'indipendenza della Georgia, alla sua breve e infelice stagione di democrazia. Ora è chiaro a tutti.
Shevarnadze ha capitolato, ha dovuto chiedere l'ingresso della Georgia nella CSI e l'intervento delle forze armate ex sovietiche. Così, molto probabilmente, le milizie di Ghamsakurdia saranno fermate; nuovi compromessi saranno creati per l'Abkhazia; la Georgia dovrà far parte della scatola vuota che è la CSI e il tutto torna pericolosamente ad assomigliare al "come prima".
Dal Partito guida alla Nazione guida?