Il nodo telematico del Partito Radicale punta al mercato delle imprese.di Giuseppe Caravita
SOMMARIO: Articolo-intervista a Roberto Cicciomessere, nella sua qualità di "uno dei fondatori" del sistema telematico "Agorà", di cui si illustrano le caratteristiche. Siamo infatti nella sede di "Agorà", entrando nella quale, invece che nella sede di un "movimento politico" "si ha la sensazione di trovarsi dentro una software house...". Dopo aver raccontato la storia di "Agorà" e della sua progressiva crescita, con caratteristiche che ne fanno "un caso anomalo...di sviluppo telematico dal basso", l'intervistatore raccoglie i propositi di Cicciomessere, il quale avverte che non ci si può "illudere" di far crescere questa struttura su abbonamenti "gratis" come sono gli attuali e indica la via da percorrere per farla continuare a vivere, dandole "una corretta, e appetibile, attività di mercato" quale strumento al servizio...di "utenti professionali" ai quali potrà offrire "interi sistemi informativi internazionali a costi molto bassi".
(IL SOLE 24 ORE, 26 Novembre 1993)
A tutt'oggi può fregiarsi del titolo di sistema telematico più accessibile e meno costoso d'Italia. E circa 4.300 abbonati già lo sanno, e da diversi anni. Gratuitamente, ogni giorno, si collegano via telefono e modem a Agorà e consultano le proprie caselle postali elettroniche, partecipano a dibattiti, accedono a banche dati internazionali, spediscono messaggi sul grande circuito internet, aperto ad altri milioni di utenti.
Agorà è davvero un caso anomalo, e piuttosto interessante, di sviluppo telematico dal basso. "Iniziammo nel 1988 sull'onda della nascita del Partito Radicale Transnazionale - spiega Roberto Cicciomessere, uno dei suoi fondatori - ponendoci il problema di inventare un sistema di comunicazione senza frontiere al più basso costo possibile e capace di gestire lingue. Optammo per la telematica. E pochi mesi dopo era nata Agorà, sistema che "parla" italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, esperanto e russo".
Dai primi messaggi elettronici e dalle prime conferenze di allora, dedicate alle iniziative politiche radicali, Agorà è progressivamente cresciuta a nodo di comunicazione di uso generale. Oggi viene utilizzato per la diffusione di informazioni e banche dati pubbliche dall'Onu, dall'Usis, Cespi, Amnesty International, dalla Camera dei Deputati (Archivio parlamentare) e da altre organizzazioni nazionali e internazionali. "Nel deserto della telematica pubblica italiana - dice Cicciomessere - abbiamo riempito un vuoto. Diventando il terminale italiano per molti servizi prima del tutto inaccessibili".
Ma la caratteristica chiave di Agorà è la sua apertura. Il sistema è accessibile sia via normale linea telefonica (una ventina di accessi con velocità di modem da 300 a 9600 bit/secondo) sia attraverso Itapac (compreso un numero verde Easy Way Itapac) sia ancora tramite Internet o Tymnet. L'abbonamento iniziale è gratuito e dà la possibilità a chiunque (dotato di personal con modem) di accedere a diverse categorie di servizio: messaggi (caselle postali elettroniche locali e internazionali, via Internet); conferenze; notizie; ricerca di documenti sull'archivio centrale di Agorà; colloquio in diretta (chat) tra due persone; gateways, ovvero accesso a banche dati locali o remote; annunci, con una sorta di "bacheca elettronica"; filo diretto (Ovvero dialogo con particolari personalità, in questi giorni, per esempio, i candidati sindaci a Roma, Rutelli e Fini). Tutto è gratis se impegna solo Agorà. Se invece si chiedono servizi Internet (a cui Agorà è collegata via la Iunet di Genova) o di altre reti esterne si a
ttiva un semplice pagamento a consumo. L'utente invia una somma che viene accreditata sul suo conto d'abbonato e automaticamente scalata in funzione dei servizi non gratuiti richiesti.
Questo, a grandi linee, il profilo che il "nodo" romano ha via via costruito. "E oggi, dopo più di quattro anni di esperienza - continua Cicciomessere - vogliamo aprirci anche al mondo degli utenti professionali. Già oggi dentro Agorà esistono circuiti e servizi su misura per specifiche aziende e del tutto invisibili ai settori normali. E il software di Agorà è già stato "clonato" in almeno due casi per clienti esterni, tra cui un grande gruppo editoriale che se ne serve per la gestione delle informazioni giornalistiche. E possiamo andare oltre: fino a realizzare interi sistemi informativi internazionali a costi molto bassi, soluzioni che altrimenti potrebbero costare miliardi".
Un linguaggio da imprenditore, o da manager, che può apparire strano in bocca a Cicciomessere, parlamentare impegnato a fondo nell'attività politica. Ma attorno a lui è la stessa sede di Agorà, ricavata in un piano del palazzo romano del Partito Radicale, a parlare. Niente di più lontano dalla proverbiale confusione di una sede di movimento politico. Invece di cataste di giornali, banchi metallici su cui sono allineati monitor e server; pavimento insonorizzato da centro di calcolo; rete locale interna e una decina di informatici al lavoro sulle workstation.Entrando si ha la sensazione di trovarsi dentro una software house e la prima reazione è chiedersi se magari non si è sbagliata la porta. "E oggi - continua Cicciomessere - stiamo avviando una nuova sede con attrezzature ancora più avanzate, in cui avremo anche accessi alla rete Isdn".
Il punto su cui Cicciomessere ritorna è l'elevato rapporto costo/prestazioni che soluzioni professionali realizzabili intorno ad Agorà possono assicurare, soprattutto verso piccole e medie imprese: "si possono realizzare, per esempio, via Tymnet sistemi di comunicazione a "gruppo chiuso", in massima sicurezza, per far dialogare sedi aziendali da un capo all'altro del pianeta e a costi nettamente inferiori alle telecomunicazioni tradizionali. Oggi, per esempio, lavoriamo a una interfaccia per i servizi Agorà basata su Windows, alla portata di chiunque come facilità d'uso, ma che limita l'impegno delle linee solo alla trasmissione dei dati essenziali. E soluzioni di questo tipo possono essere immediatamente utilizzabili anche per le imprese".
Cicciomessere non nasconde un dato di fondo, dietro questa decisione da parte di Agorà di aprirsi al mercato professionale. "La democrazia elettronica, in Italia, purtroppo è ancora ai primordi. I nostri 4.300 abbonati sono di sicuro una notevole affermazione in termini di nuova civiltà della comunicazione. Ma non ci si può illudere di far crescere un'impresa robusta solo sugli abbonamenti gratuiti. Bisogna anche sviluppare una corretta, e appetibile, attività di mercato. E noi ormai siamo cresciuti abbastanza per farlo".