Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 27 apr. 2024
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Archivio Partito radicale
Mughini Giampiero - 28 novembre 1993
Vieni avanti, creativo!
Partito Radicale/La campagna di tesseramento 1994

Per le iscrizioni Emma Bonino ha chiesto aiuto ai pubblicitari italiani. E loro hanno risposto in massa. Con una serie di bozzetti. Anche strani.

di Gianpiero Mughini

SOMMARIO: Vivace, divertita cronaca (ma anche analisi) della campagna di iscrizioni aperta dal partito radicale, e in particolare dell'iniziativa di "1994, il quotidiano radicale", la cui caratteristica è la richiesta di collaborazione ai più famosi pubblicitari. Racconta i gustosi episodi verificatisi allorché famosi pubblicitari, da Testa a Sanna a Ferri, hanno inviato o portato ad Emma Bonino le loro trovate e i loro prodotti la cui originalità rasenta "lo scherzo di pessimo gusto"; con conseguente scambio di divertenti botta e risposta.

(PANORAMA, 28 novembre 1993)

Rieccoli, che bussano a quattrini. Sì, proprio loro, quelli del Partito radicale. Quelli che a metà degli anni Settanta piazzarono alcuni tavolinetti per le strade d'Italia, per chiedere agli italiani se chi voleva divorziare aveva si o no il diritto di farlo, e ne venne cambiato il volto della società italiana. Quelli che un tempo prendevano i cazzotti in faccia dai comunisti, quando volevano che il loro simbolo fosse in testa alle liste elettorali, e che adesso hanno una di loro, Francesco Rutelli, candidato vezzeggiatissimo dal Pds alla poltrona di sindaco di Roma. Quelli che erano rimasti soli a dire che punire per legge non solo gli spacciatori ma anche i consumatori di droga era un'assurdità, e pochi mesi fa un referendum ha dato loro ragione. Sì, proprio loro, i radicali. Immensamente ci mancherebbero se non ci fossero, questi rompiballe.

Succede dunque che il partito sia quasi a secco finanziariamente. Per tutto il 1993 aveva incassato 12 miliardi e 632 milioni dai circa 30 mila iscritti, più 486 milioni di contributi e 202 milioni di utili e interessi sui soldi depositati in banca. In tutto 13 miliardi e 320 milioni, di cui però oltre 3 miliardi erano serviti a coprire debiti pregressi. Il Pr ha fatto politica per un anno con poco più di 9 miliardi. Di che pagare il mutuo per l'acquisto della sede nazionale, l'affitto e le spese delle sedi periferiche (in Italia e fuori, perché è un partito transnazionale), telefoni, fax, spese di viaggio e di che rimborsare i collaboratori volontari: perchè il Partito radicale non ha un solo dipendente. Ebbene, quei 9 miliardi e passa stanno finendo. A gennaio non ci sarà più una lira in cassa. Parte dunque la campagna per il rinnovo delle tessere di iscrizione per il 1994, e i rompiballe ne hanno inventata una delle loro.

Più o meno quello che una decina d'anni fa s'era inventata l'attuale segretaria del Pr, Emma Bonino, quando si trattava di raccogliere i fondi per la campagna contro la fame nel mondo. S'era presa le pagine gialle e aveva guardato alla categoria "stilisti". Il primo nome che aveva trovato era quello di Ottavio Missoni, il quale tirò fuori 20 milioni. Questa volta i radicali sono andati a guardare nella categoria "pubblicitari", e l'idea deve essere stata di Marco Pannella. Telefonate a tappeto. Più o meno di questo tenore: "Caro amico pubblicitario, a noi non interessa se tu sia o no iscritto al Partito radicale. Vuoi farci, naturalmente gratis, un bozzetto pubblicitario per la campagna di iscrizioni al Pr per il 1994?".

Pernacchia

Aggraziata e puntigliosa, Emma è una ragazza sottile, che dentro deve avere un nocciolo duro come l'acciaio. Se afferra l'osso non lo molla. E l'osso-pubblicitari lo ha afferrato e tenuto stretto con le sue suadenti telefonate. Gavino Sanna ha subito detto di sì, più che entusiasta. Giancarlo Livraghi è stato beccato mentre stava in barca, ed è cominciata una guerriglia di telefono e di modem finchè lui è riuscito a far avere il suo bozzetto. "Abbiamo risposto a voi, per rispondere a domande inquietanti che avevamo dentro di noi" hanno replicato Emanuela Pirella e i suoi collaboratori. Uno solo ha detto di no, sia pur gentilissimo: Marco Rocchi. Lui è iscritto a Rifondazione comunista, e non se la sentiva di dare una mano a una campagna di iscrizione al Pr.

Ed ecco arrivare l'esilarante bozzetto pubblicitario dove c'è il volto di un Umberto Bossi torvo e segaligno con accanto la dicitura "Aiutate quest'uomo": come a dire che i radicali sono per la tolleranza e accettano tutti, anche i più sgraziati. Ed ecco arrivare una serie a firma Pirella tutta giocata sull'"Intanto noi...". Per esempio una foto di Enrico Berlinguer e Gian Carlo Pajetta tutti compunti mentre stanno facendo visita ai leader cinesi, non proprio i più immacolati in fatto di rispetto delle libertà democratiche e dei diritti civili, una foto che ha accanto la dicitura: "E intanto noi costruivamo la sinistra democratica". Ed ecco arrivare un bozzetto di Gavino Sanna ov'è un omino in pigiama e dove campeggia la seguente scritta: "L'uomo tranquillo dormirà tra due guanciali e morirà soffocato. Togliti il pigiama e iscriviti".

Ciascuno di questi bozzetti fa da paginone centrale di uno dei venti numeri quotidiani di "1994", il supplemento di Notizie radicali architettato per sostenere la campagna di iscrizione: 40 mila copie inviate per abbonamento a iscritti e simpatizzanti, altrimenti acquistabili nelle librerie Feltrinelli o nelle edicole delle stazioni delle grandi città. La quota di iscrizione raccomandata è di 365 mila lire annue, mille lire al giorno. Si può pagare anche con carta di credito.

Tutto facile dunque? Mica tanto. Succede così che un pomeriggio si presenti alla Bonino uno dello studio pubblicitario Armando Testa e consegni tutto contento il suo bozzetto. E' la foto in primo piano di una ragazza che sta facendo una pernacchia, una sonante pernacchia ai luoghi comuni, e c'è ben netta la dicitura "prrrrrrrrrrrr" che esce dalla sua lingua. "Voi radicali siete così spregiudicati" sorride il pubblicitario. Alla Bonino qualcosa ribolle dentro, perchè lei è fondamentalmente un po' all'antica. Comunque sorride e ringrazia.

Passa una mezz'ora e arriva Gavino Sanna, festante di un suo bozzetto che considera riuscitissimo. "Fammi vedere" dice la segretaria del Pr. E lui squaderna un enorme organo maschile puntato come una lancia. Accanto, la dicitura "Il fascino della divisa". Vuole essere una sacrosanta messa in accusa dei soldati che nella ex Jugoslavia stuprano le donne della parte avversa, dunque una condanna della guerra e del militarismo. Certo che quell'organo maschile è immane da vedersi. Un po' sgomenta e un po' divertita, Emma abbozza e ringrazia.

Passa un pò di tempo e quello stesso pomeriggio arrivano altri due giovani pubblicitari, Marco Ferri e Roberto Conti. Anche loro hanno un bozzetto da consegnare in dono, e lo mostrano alla povera Emma. Qui è la dicitura a farla da padrona, ed è una dicitura che suona esattamente così, nera su fondo bianco: "Viva la f...". Emma Bonino ha un singulto, ma cos'è uno scherzo di cattivo gusto?

Ma no, spiegano i due pubblicitari, è una mimesi della volgarità "maschile", e difatti lo si spiega in una didascalia (tanto piccola da essere pressochè invisibile) dov'è detto che i radicali hanno fatto molto per contribuire a una civilizzazione del rapporto fra i due sessi. "Ma la didascalia non si vede nemmeno, e poi quella scritta è troppo forte" replica Emma."E' una scritta che si ritrova nei cessi di tutta Italia" ribattono i due creativi. "E allora perchè non la scarabocchiate alla maniera della scritta in un cesso, anzichè così netta e categorica...Mi ci fate pensare su prima di accettarla?".

I due se ne vanno, scontenti. E l'indomani mandano una lettera in cui dicono che quella è la loro idea, prendere o lasciare. Se il Pr non prenderà, loro per protesta "smetteranno di respirare". Emma li assicura a giro di posta: "Fate un grosso respiro. Accettiamo il vostro bozzetto così com'è". E così come ve lo ha descritto, il "Viva la f..." è andato ad avvalorare un numero di 1994.

Emma, lei ha mai censurato qualcuno in vita sua? "Mai". O magari minacciato, mollato uno scapaccione a modo di punizione? "Una volta ho dato uno schiaffo a un uomo che avevo molto amato, e che mi aveva fatto girare i santissimi". E lui, come ha replicato? "Ha preso una lampada e l'ha scagliata contro il muro. Contro il muro, non contro di me. Perchè per noi radicali la non violenza è un punto fermo".

 
Argomenti correlati:
iscrizioni
panorama
stampa questo documento invia questa pagina per mail