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Pannella Marco - 13 gennaio 1994
Ultimi giorni per salvare i referendum
di Marco Pannella

SOMMARIO: Breve appello ai lettori perché vadano a firmare sotto i 13 referendum; se "arriveranno in porto gli imbroglioni non potranno farla franca". Poiché sono così importanti vengono boicottati; intanto, mentre si sta svolgendo uno "scontro trasversale" tra i "poteri sotterranei", la Rai, "dopo aver perso un po' del pelo socialista e democristiano, ha indossato l'ancor più confortevole pelliccia pidiessina".

(LA NOTTE, 13 gennaio 1994)

Se i 13 referendum promossi dal movimento Marco Pannella, dalla Lega Nord, da AD, sottoscritti da Mario Segni, da Silvio Berlusconi e da decine di migliaia di cittadini, arriveranno in porto gli imbroglioni non potranno farla franca: dovranno smetterla di gettarci il fumo negli occhi dello scontro fra "progressisti" e non progressisti, fra "sinistra" e "destra" e dirci davvero cosa intendono fare per l'Italia.

Vogliono, come noi, ridurre il peso dello Stato per farlo funzionare meglio, oppure pensano di lasciar correre la spesa pubblica senza freni, inventandosi sempre nuove tasse? Vogliono, come noi, rendere i cittadini liberi di scegliere i modi della loro spesa sanitaria, e mettere le strutture di assistenza pubbliche in competizione con quelle private, e le private fra di loro, per avere migliori servizi a minor costo? Oppure difendono, senza il coraggio di ammetterlo, il baraccone politico-sindacale che ha intossicato la salute pubblica degli italiani? Vogliono, come noi, liberalizzare il commercio oppure difendere il monopolio politico delle licenze e quello corporativo degli orari? Vogliono, come noi, democratizzare il sindacato o lasciarlo nelle mani dei mandarini confederali? Vogliono, come noi, una RAI libera dalla occupazione politica oppure che la RAI continui a succhiare miliardi dalle tasche degli italiani? E soprattutto vogliono, come noi, fare davvero pulizia nella politica e dare agli italia

ni gli strumenti elettorali per scegliere direttamente, come accade in America o in Inghilterra, chi governa e chi va all'opposizione?

Mai come stavolta i referendum possono acquistare un'importanza fondamentale nella vita politica italiana. E proprio per questo li boicottano. In queste ore si sta svolgendo uno scontro drammatico fra i poteri sotterranei, a colpi di registrazioni trafugate o sequestrate, ricatti trasversali, minacce oblique. E nel Parlamento, il tentativo di discutere alla luce del sole del futuro del paese rischia di fallire, anche perché la RAI, che paghiamo salatamente per avere buona informazione, dopo aver perso un po' di pelo socialista e democristiano ha indossato l'ancora più confortevole pelliccia pidiessina e conserva come prima peggio di prima il vizio della censura e dell'inganno.

Per costringere tutti a gettare la maschera non c'è che un mezzo, oggi: la firma sui 13 referendum ai tavoli o nelle segreterie comunali. Ma subito, perché il tempo della raccolta sta per scadere e una grande occasione di libertà rischia di essere perduta.

 
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