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Bertuccioli Beatrice - 17 gennaio 1994
"SONO A FIANCO DEGLI EBREI"
PANNELLA DIGIUNA E TUONA: "FARO' LO SCIOPERO DEL VOTO"

SERVIZIO DI BEATRICE BERTUCCIOLI

SOMMARIO: Informa sulla iniziativa dello sciopero della fame e della sete avviata per protestare contro la decisione di votare il 27 marzo e contro il silenzio della Rai sui 13 referendum. Dopo aver riferito le dichiarazioni del leader radicale, registra la sua tagliente domanda:"Ma perché tanta fretta?", alla quale egli stesso risponde avvertendo che si tratta di una manovra dello "sfascismo di sinistra" il quale ha preso di mira Scalfaro "affinché si dimetta e presidente diventi quindi Borrelli".

(IL RESTO DEL CARLINO, 17 gennaio 1994)

No, il digiuno non l'ha fiaccato. E' torrenziale, inarrestabile, come sempre. Marco Pannella torna a sfoderare una sua vecchia arma da non violento, lo sciopero della fame e della sete. Era dal 1984 che non vi ricorreva. Ora la rispolvera per protestare contro la decisione di tenere le elezioni il 27 marzo e per protestare contro la Rai che - accusa il leader radicale - continua ad ignorare i suoi tredici referendum.

Inesauribile Pannella. Non lo hanno intaccato le levatacce di quest'estate con gli autoconvocati delle sette, le trasferte ad Arcore nella villa del cavalier Berlusconi, l'affannosa raccolta delle firme per sfiduciare il governo Ciampi (mozione di sfiducia poi rientrata e alla quale lui stesso ha tolto la firma). L'inossidabile leader radicale, mentre vedeva svanire il sogno di un prolungamento dell'undicesima legislatura con un Ciampi bis e con una poltrona per lui da ministro degli Esteri, dalle ore venti di venerdì sera ha iniziato il digiuno. "Vi sono momenti in cui, per un non violento, occorre rischiare la vita contro la morte -si lascia andare solenne- dar corpo con integrità alla vita del diritto perchè il diritto alla vita di tutti non venga messo a morte, dare fiducia estrema al potere, incoraggiandolo ad operare secondo legge e giustizia".

Hanno insistito fino all'ultimo Pannella e i suoi: cos'è questa fretta di correre alle urne? "Votiamo il 10 aprile", era la loro proposta. "Votare il 27 marzo è un mezzo crimine nei confronti degli ebrei; votare il 20, una forzatura contro la pubblica amministrazione che non ha il tempo necessario per preparare le elezioni", osservava Pannella prima che si conoscesse la data scelta dal governo. E aggiungeva: "Nel caso in cui si decidesse di votare il 27 marzo, se la comunità israelitica non scioglierà gli ebrei dall'osservanza del riposo durante la Pasqua ebraica, io non voterò e inviterò a boicottare le elezioni". E dunque, visto che le elezioni si terranno proprio il 27 marzo, cosa fare?

Per protestare, una cinquantina di radicali sono andati nel pomeriggio di ieri di fronte alla sede del governo. La data delle elezioni non era ancora stata comunicata. Incuranti della pioggia, cartelloni al collo, hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi, deserto come ogni domenica. "No ai colpi di mano", era scritto su un cartello. Mentre un altro ammoniva che "Il Ciampi frettoloso fa i cittadini ciechi". Ma perchè tanta fretta?, si domandava Pannella: E forniva pronto la risposta: "Tutta colpa dello sfascismo di sinistra che ha preso di mira Scalfaro affinchè nel giro di qualche settimana si dimetta e presidente diventi quindi Borrelli". Secondo il leader radicale "si stanno usando i servizi segreti" per arrivare, con il nuovo parlamento, alle dimissioni dell'attuale capo dello Stato e alla nomina, al suo posto, del procuratore Borrelli.

Pannella protesta per la scelta della data delle elezioni ma protesta anche contro la Rai che non informa sui tredici referendum da lui promossi insieme alla Lega. Soltanto sabato sera, nell'edizione delle 20, il Tg1 - riferisce - ha rotto per la prima volta il silenzio. E Tg2 e Tg3 - denuncia - continuano ad ignorarli. Ma, silenzi della Rai a parte, ora il problema è soprattutto quello di salvare l'iniziativa referendaria. A causa delle elezioni rischia infatti di saltare. Avverte che una strada esiste, bastano solo semplici accorgimenti: differire la data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto di convocazione dei comizi.

 
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