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Corriere della Sera - 18 gennaio 1994
Pannella: c'è un complotto che condiziona il Quirinale

SOMMARIO: Pannella, che ha iniziato da tre giorni un digiuno totale, denuncia "il vero e proprio complotto" che punta a sostituire il presidente della Repubblica Scalfaro con "il procuratore Borrelli" dopo averlo già costretto "a decidere per il voto il 27 marzo", il giorno della Pasqua ebraica. C'è "qualcosa" che ha creato "le condizioni" per imporre a Scalfaro la decisione. In realtà sta in questi giorni terminando non "la prima Repubblica", ma il primo tempo della prima Repubblica, cui seguirà il "secondo, il cui esito sarà tragico o di liberazione per il Paese". Pannella chiede quindi un "provvedimento" che consenta di salvare i 13 referendum per i quali è in corso la raccolta delle firme.

(CORRIERE DELLA SERA, 18 gennaio 1994)

Roma - A Marco Pannella tre giorni di digiuno totale hanno fatto perdere più di 6 chili di peso. Cresce l'azotemia. Diminuisce la funzione renale. I medici vorrebbero cominciare a fargli delle flebo per reidratarlo, ma il leader radicale non ne vuol sapere: "Ho solo sete di verità", dice nella conferenza stampa e che gli serve, tra l'altro, per denunciare l'esistenza di un vero e proprio complotto, che punta a sostituire "Scalfaro con il procuratore Borrelli o, se questi non sarà disponibile, magari con Caponnetto". Sebbene un po' smagrito, Pannella è il leone di sempre e nell'ora di conferenza stampa se la prende con tutti: attacca la magistratura, la Rai-tv, i partiti, Pds in testa e tutti quelli che hanno creato "le condizioni" per "costringere" Scalfaro a decidere per il voto il 27 marzo. Pannella ha detto di non credere alla possibilità che il governo, con decreto, per far votare gli ebrei osservanti allunghi di un giorno le operazioni di voto. E dopo l'intervento di una rappresentante di una comunità e

braica che ha parlato di vera e propria legge "fascista", Pannella fa sapere che "se a un solo ebreo non sarà garantito il diritto di votare, io mi asterrò".

"Nessuno ha ancora spiegato perchè non si poteva votare il 3 aprile o il 10 - continua Pannella - anche nel messaggio del capo dello Stato, su questo punto, c'è un urlo di silenzio". "Scalfaro - dice Pannella - è stato costretto a sottomettersi a non qualcuno, ma a qualcosa. Di sicuro c'è un pericolo perchè la Prima Repubblica non è morta. E' morto il primo tempo, ora comincia il secondo il cui esito sarà tragico o di liberazione per il Paese".

Sul disegno criminale, Pannella precisa che "sicuramente Borrelli non ne è al corrente". Pannella spiega che "nessuno può aver ricattato e imposto la decisione a Scalfaro. Ma c'è qualcosa che ha creato le condizioni per far stabilire al nostro presidente che o si sottometteva o si dimetteva, e che dimettersi in questo momento sarebbe stato un tradimento di fronte al Paese e alla Repubblica, beh questo lo penso". La Prima Repubblica, aggiunge Pannella, "per sopravviversi, mette in campo tutti coloro che hanno vissuto la Prima Repubblica, che avevano una fisionomia di opposizione di sua maestà, la Banca d'Italia, la Rai-tv, il Pds, che diventano gli eredi chiamandola Seconda. La Prima Repubblica era diventata maccheronica, la Seconda sarà virtuosa, avremo i Caponnetto e gli Orlando a celebrare le virtù. Pensate un po', Orlando che fino a qualche mese fa era un democristiano a cento carati".

Pannella, inoltre, si batte per salvare i suoi referendum, chiede che si conceda ancora qualche giorno per raccogliere le firme, un provvedimento che, visto il disservizio postale, faccia sì che si aspetti l'arrivo dei documenti dai vari comuni. E a chi, come il ministro Elia - "peccato che abbia quel nome", dice Pannella - dichiara scaduto il tempo della raccolta delle firme, il leader radicale ci mette poco a lanciare accuse di "far parte della congiura". Di fronte a questi attacchi, Pannella fa sapere che continuerà il suo sciopero perchè non intende "cedere alla violenza" e che rischierà anche la morte pur di "conquistare anche piccole realtà di democrazia".

Pannella, infine, se la prende con i giornali, ricorda le censure e i giochi sporchi che si sono visti in questi anni e in questi giorni, cita e attacca alcuni giornalisti e opinionisti, parla di mancanza di libertà.

 
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