regista e testimonial abolizionistaSOMMARIO: Il regista Bernardo Bertolucci racconta una vecchia parabola buddista per fare apologia dell'abolizionismo.
("NESSUNO TOCCHI CAINO", 1 febbraio 1994)
C'era una volta, in un villaggio dell'antica India, un sacerdote che stava per sacrificare una capretta agli dei.
Alzò il coltello quando la capretta incominciò a ridere. Il sacerdote, stupito, le chiese: "Perché ridi? Non sai che sto per tagliarti la gola?" "Oh sì" disse la capretta "Ma dopo 499 volte che muoio e rinasco capra, questa volta mi reincarnerò in un essere umano!!" Poi la capretta si mise a piangere.
"E adesso perché piangi?", chiese il sacerdote.
"Piango per te, povero sacerdote. Mi sono ricordata che 500 vite fa anch'io ero un sacerdote e anch'io sacrificavo caprette agli Dei."
Il sacerdote cadde in ginocchio e disse: "Perdonami, capretta, da questo momento sarò il protettore di tutte le caprette del villaggio e non sacrificherò più nessun essere vivente!".
Questa antichissima parabola buddista mi pare interessante perché ci parla di un abolizionista di 2500 anni fa.
Buon lavoro a Bruxelles e saluti a tutti.