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Sabatino Rosanna - 3 marzo 1994
(1) IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI NELL'ITALIA REPUBBLICANA
di Rosanna Sabatino

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI "FEDERICO II"

FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA

CORSO DI LAUREA IN LETTERE MODERNE

TESI DI LAUREA IN STORIA DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI

IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI NELL'ITALIA REPUBBLICANA

RELATORE: Prof.PIERO CRAVERI

CANDIDATA: ROSANNA SABATINO

ANNO ACCADEMICO 1992/93

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INDICE

PREMESSA

I. IL PROBLEMA DELLA DISCIPLINA GIURIDICA DEI PARTITI POLITICI NELL'ASSEMBLEA COSTITUENTE ITALIANA

1. Il problema della Costituente nel dopoguerra

2. La campagna per la Costituente e il referendum istituzionale

3. Chi erano i costituenti e come la Costituente svolse i propri lavori

4. Il dibattito alla Costituente sulla regolazione del partito politico

II. PARTITI-APPARATI-PARTITOCRZIA

1. Le critiche ai partiti negli anni '50 e '60

2. La proposta Sturzo

3. Il problema della sovvenzione statale alle forze politiche e il terzo Convegno nazionale democristiano di San Pellegrino

4. In margine al Convegno di San Pellegrino: le prime reazioni

III. IL PROBLEMA DEL FINANZIAMENTO DEI PARTITI POLITICI IN ITALIA

1. La "Tavola rotonda" organizzata dal Movimento Gaetano Salvemini

2. Dopo San Pellegrino

3. Lo schema legislativo del Club Turati sul finanziamento dei partiti

4. Lo schema del Movimento di Opinione Pubblica per il finanziamento e sostegno dei partiti

IV. LE FINANZE DEI PARTITI NEGLI ANNI SETTANTA

1. Con quale denaro vivono le forze politiche

2. Quali sono i costi dei partiti

V. L'ITER DELLA LEGGE N. 195/74 SUL CONTRIBUTO DELLO STATO AL FINANZIAMENTO DEI PARTITI POLITICI

1. Il progetto Bertoldi (n. 39) presentato il 24 maggio 1972 sul contributo dello Stato al finanziamento dei partiti

2. La relazione introduttiva alla proposta di legge d'iniziativa dei deputati Piccoli, Mariotti, Cariglia, Reale Oronzo, presentata il 20 marzo 1974 sul contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici.

3. La relazione di G. Galloni e discussione del testo della proposta di legge Piccoli

4. La replica finale del relatore Galloni del 9 aprile 1974

5. Le sedute delle commissioni del 10 e 17 aprile 1974 al Senato della Repubblica

6. La discussione e l'approvazione del disegno di legge»contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici (1610), al Senato della Repubblica

7. Le smagliature della legge

VI. LA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL REFERENDUM DELL'11 GIUGNO 1978 E LE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE 2 MAGGIO 1974, N. 195

1. La campagna referendaria

2. I risultati del referendum dell'11 giugno 1978

3. Verso le modifiche della legge N. 195/74

4. Il disegno di legge d'iniziativa dei senatori Stanzani Ghedini e Spadaccia

5. Il dibattito alla Camera e al Senato sulle modifiche ed integrazioni alla legge N. 195/74

6. Le differenze fra la legge 2 maggio 1974, N 195 e la legge 18 novembre 1981, N. 659

FONTI E BIBLIOGRAFIA

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PREMESSA

SOMMARIO. Indice e "premessa" esplicativa del piano d'opera. La ricerca muove dalla Costituente, escludendo la questione del "rapporto di continuità e di rottura" tra il periodo fascista e quello dopo la resistenza: dal punto di vista "giuridico", infatti, non si può parlare di "continuità" tra PNF e i partiti del dopoguerra. Dopo la Costituente, si è tornato a parlare della questione-partiti tra il '50 e il '60, e poi a varie riprese fino alla legge del '74 sul finanziamento pubblico.

La legge concernente il »contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici è del 1974. La nostra ricerca, quindi, avrebbe potuto cominciare da quest'anno; si è stimato necessario partire, invece, dal periodo della Costituente, poiché era importante capire il ruolo che i partiti politici svolgono nell'ambito del sistema istituzionale.

Non ci siamo occupati direttamente del rapporto di continuità e di rottura tra la società fascista e quella uscita dalla Resistenza, perché si è ritenuto che il tema del finanziamento pubblico avesse una sua specifica e naturale periodizzazione a partire dalla Assemblea Costituente; anche se elementi di continuità e di rottura tra fascismo e postfascismo possono essere individuati in materia di concezione dei partiti politici.

Per quel che riguarda il rapporto di continuità, possiamo dire che il fascismo, attraverso il PNF, ha proposto un modello di partito di integrazione sociale che ha, in una certa misura, influenzato il partito di massa impostosi nel dopoguerra come il naturale referente ideale di tutte le forze politiche, non solo quelle maggiori (DC, comunisti, socialisti) ma anche quelle minori. Infatti, per una lunga fase della vita della prima Repubblica, il partito italiano si identificava con un numero elevato di centri di potere e di interesse; inoltre, le sedi periferiche dei partiti erano spesso nuclei di attività sociale e ricreativa.

Dal punto di vista giuridico, però, la tesi della continuità rispetto al fascismo non è sostenibile: possiamo quindi parlare di rottura. Il PNF, che era un ente pubblico durante la dittatura fascista, è stato visto in modo negativo e quindi, con il ritorno alla libertà in Italia, si è voluto che i partiti fossero libere associazioni di privati senza una personalità giuridica e rimanessero tali.

Durante i lavori per la stesura di quello che sarebbe diventato l'art. 49 della Costituzione, l'Assemblea Costituente italiana ha discusso del problema della disciplina giuridica dei partiti politici. Si è dunque, cercato di ricostruire il dibattito alla Costituente sulla regolazione del partito politico quale necessaria premessa ai successivi sviluppi politici.

Ma dei partiti e della loro funzione nello stato democratico si è continuato a parlare molto, rivolgendo loro anche delle critiche durante gli anni '50 e '60. Proprio in questi anni ha inizio un lungo dibattito, tra le forze politiche e sulla stampa, sul problema della sovvenzione statale alle formazioni politiche che si è voluto ricostruire nelle sue linee essenziali, quale indispensabile premessa alla successiva istituzione del finanziamento pubblico dei partiti.

La questione si è ripresentata più volte e diversi disegni di legge sono stati presentati in materia fino all'approvazione della legge 2 maggio 1974, n. 195 che ha stabilito il contributo statale ai partiti politici.

Non rientrava nell'oggetto della nostra ricerca il tema dei finanziamenti illegali ai partiti. Tuttavia, per quanto possibile, si è cercato di dare notizia degli scandali che più hanno avuto eco nell'opinione pubblica e che hanno indubbiamente influenzato i tempi e le scelte del legislatore.

 
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