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Quinto Danilo - 6 marzo 1994
A Pasqua la marcia per il diritto alla vita
Un corteo a Roma per il Tribunale contro i crimini di guerra.

La voce di Sarajevo in Italia. Giornalisti bosniaci a Radio tre.

di Danilo Quinto)

SOMMARIO: Gli obiettivi della marcia di Pasqua, promossa dal Partito Radicale, dal Sindaco di Roma, Francesco Rutelli, dalla Caritas Diocesana e da Nessuno Tocchi Caino (costituzione del Tribunale Permanente per ci crimini contro l'umanità e la moratoria universale delle esecuzioni).

(PAESE SERA, 6 marzo 1994)

La voce di Sarajevo in Italia. Il Sindaco di Sarajevo, Muhamed Kresevljakovic farà di tutto per essere presente e per fare in modo che il gonfalone della sua città apra la marcia di Pasqua, promossa dal Partito Radicale, dal Sindaco di Roma, Francesco Rutelli, dalla Caritas Diocesana e da Nessuno Tocchi Caino - Campagna di cittadini e di parlamentari per l'abolizione della pena di morte entro il duemila. Gli obiettivi sono: la costituzione del Tribunale Permanente per ci crimini contro l'umanità e la moratoria universale delle esecuzioni.

Mentre il Sindaco di Sarajevo interveniva alla conferenza stampa che si è svolta venerdì scorso presso la sede del Partito Radicale, a New York la V Commissione permanente dell'Assemblea Generale dell'Onu rinviava al 21 marzo la decisione relativa al finanziamento del Tribunale Internazionale che deve giudicare i crimini commessi nell'ex Yugoslavia. Vi è un bilancio preventivo, già approvato, di 33 milioni di dollari. Il denaro necessario per la concreta operatività del Tribunale resta disponibile sulla carta, mentre rimangono ancora impuniti i massacratori del mercato di Sarajevo, gli artefici della pulizia etnica, degli stupri di massa, gli "architetti" delle fosse comuni.

Il Tribunale Internazionale ad hoc sulla ex Jugoslavia rappresenta il primo passo per realizzare diritto, diritto "a tutti i costi". Processare gli autori dei crimini commessi nell'ex Jugoslavia - e processarli senza ricorrere in nessun caso alla pena di morte - può non restare solo una risoluzione dell'Onu, ma divenire un passo di diritto internazionale obbligatorio, cogente verso la costituzione di un Tribunale Permanente, che persegua e condanni le violazioni dei diritti umani, dovunque vengano commesse.

Sia lo statuto del Tribunale ad hoc sulla ex Jugoslavia sia quello del Tribunale Permanente - che dovrebbe essere discusso ed approvato dall'International Law Commission, nella sessione di maggio-luglio '94, per poi essere rimesso alla definitiva approvazione nella sessione autunnale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite - non prevedono in nessun caso l'applicazione della pena di morte.

I due obiettivi della marcia di Pasqua, contenuti in un appello rivolto al Pontefice, possono racchiudersi in uno slogan, sempre più attuale per il tempo - per certi aspetti miserevole - che viviamo: diritto alla vita e vita del diritto. Ottenere la moratoria universale delle esecuzioni e la costituzione del Tribunale Permanente significherebbe garantire vita, diritto, democrazia, tolleranza in una società che da un lato subisce sempre più la separatezza tra conoscenza e decisione politica e, dall'altro, vede rinascere, in questa fine secolo, come fantasmi che prendono improvvisamente corpo, i suoi peggiori demoni, che credevamo per sempre sepolti.

I promotori della marcia di Pasqua sono consapevoli del fatto che solo una grande mobilitazione e una grande partecipazione a quest'iniziativa, possono garantire la possibilità che nelle settimane e nei mesi successivi al giorno in cui "la Chiesa cattolica celebra il trionfo della vita sulla morte" - come si legge nell'appello - si creino le condizioni per il raggiungimento dei due obiettivi.

Sarà una battaglia quindi lunga, nel corso della quale saranno usati gli strumenti estremi di dialogo e nonviolenza attiva. E' possibile, per chi lo voglia, aderire subito al Comitato "Non c'è pace senza giustizia", che vuole raccogliere le adesioni sugli obiettivi della marcia di Pasqua. Le adesioni possono essere inviate presso la sede del Partito Radicale, in via di Torre Argentina 76 - 00186 Roma o possono essere comunicate per telefono (06-689791) o per fax (06-68805396). Sindaci, cittadini, parlamentari, organizzazioni umanitarie, organizzazioni nonviolente, tutti coloro che credono nella vita del diritto e nell'indisponibilità della vita umana, si facciano vivi.

 
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