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Pannella Marco - 8 marzo 1994
INTERVISTA DI MARCO PANNELLA PER OSSERVATORIO AMBIENTE ECO-WATCH DI PADOVA (dossier dal titolo "Che cosa faremo per l'ambiente - L'impegno delle forze politiche".)

SOMMARIO: Nell'intervista preelettorale, Marco Pannella fornisce una serie di risposte molto tecniche e "mirate" alle domande rivoltegli su traffico cittadino ("basta con i finanziamenti assistenzialistici alla FIAT"), discariche e rifiuti urbani ("nuova politica degli imballaggi"), ministero dell'ambiente ("non deve più essere ministero di spesa"), educazione ambientale (""le organizzazioni amnientaliste devono unirsi"), ecc.

DOMANDA:

1) Per combattere l'inquinamento atmosferico e acustico le città italiane devono ridurre il traffico privato.

Immagini di uscire la mattina per andare al lavoro come qualsiasi cittadino al quale si chiede di lasciare a casa la macchina e di arrivare in orario in ufficio.

Come pensate di intervenire, considerando lo stato delle aziende pubbliche di trasporto e delle infrastrutture?

RISPOSTA:

1) Al contrario di quanto si è fatto per il recente accordo Fiat-Sindacati-Governo, bisogna smettere con i finanziamenti assistenzialistici ai produttori di auto - anzi, al produttore monopolista italiano - prevedendo invece sgravi fiscali e incentivazioni per gli acquirenti, aziende pubbliche o privati che siano. Naturalmente limitatamente ai veicoli elettrici o ibridi che costituiscono il nuovo mercato. Questo per il traffico urbano. Per quanto riguarda il trasporto merci, il recente referendum svizzero contro l'ingresso di Tir nell'arco alpino può essere l'occasione per convertire su rotaia gran parte del trasporto su gomma. Il futuro non è l'aggiramento della Svizzera attraverso la Francia, con i conseguenti aumenti di costi e di inquinamento. Occorre un Governo che non sia ostaggio nè della Fiat, nè della corporazione degli autotrasportatori e che, prima di spendere decine di miliardi sull'altra velocità, ridisegni il trasporto ferroviario delle merci.

DOMANDA:

2) Le discariche non riescono più a immagazzinare rifiuti. Negli ultimi anni è stata avviata in Italia una campagna per la raccolta differenziata in diversi settori come vetro, plastica, medicinali scaduti, pile, ecc., ma non tutte le città si sono applicate per avviare questa operazione a pieno ritmo.

Che cosa pensate di fare per questo problema?

RISPOSTA:

2) L'unione europea, con le nuove direttive su discariche ed imballaggi, si sta indirizzando verso una nuova politica di gestione dei rifiuti, sulla linea indicata da Germania e Olanda. L'Italia rischia l'emarginazione. Occorrono innanzitutto due cose: a) una corresponsabilizzazione di produttori, mercato terziario e pubbliche amministrazioni nella minor produzione di imballaggi da una parte e, dall'altra, nella raccolta differenziata di questo tipo di rifiuti; b) la trasformazione dell'attuale tassa sui rifiuti in una tariffa, modulata in modo da incentivare e premiare la selezione dei rifiuti all'origine.

DOMANDA:

3) Le tasche dell'ambiente sono "al verde". Sono poche infatti le risorse messe a disposizione dallo Stato per questo settore. Al di là delle emergenze, sareste disposti a sacrificare un capitolo di spesa del bilancio dello Stato a favore di un intervento ambientale e, se sì, per favorire che cosa?

RISPOSTA:

3) Il Ministero dell'Ambiente, in pochi anni, si è purtroppo trasformato da Ministero di indirizzo e programmazione in Ministero di spesa. E in questo si è subito omologato all'andazzo generale, diventando un ministero ricco di residui passivi. E' giunto il momento di pensare ad un Governo che faccia dell'ambiente una priorità politica, anzichè un capitolo di spesa di un ministero inefficiente.

DOMANDA:

4) Risolvere le questioni relative all'emergenza ecologica in Italia non è solo un problema di risorse economiche. Alla base c'è anche una mancanza di educazione.

Come pensate di agire?

RISPOSTA:

4) L'educazione ambientale dei cittadini negli ultimi anni è molto migliorata. E' scarsa l'educazione ambientale, spesso, di chi governa, ad ogni livello. Quante raccolte differenziate di rifiuti, ad esempio, vanno poi a finire in modo indistinto e comunque in discarica?

DOMANDA:

5) Informazione e ambiente non vanno molto d'accordo. Sui giornali nazionali e locali si vedono poche notizie, così come sulle reti televisive, se non nelle emergenze.

I movimenti politici potrebbero migliorare questa situazione impegnandosi in almeno un grande incontro annuale dedicato alla messa a punto della propria strategia ambientale.

Siete disposti a farlo?

RISPOSTA:

5) Spesso i mezzi di comunicazione e gli ambientalisti sono stati complici nel puntare al sensazionalismo. Una tattica miope. Un'overdose. Piuttosto che un incontro annuale comune, val la pena di chiedersi che senso abbia che WWF, Greenpeace, lega ambiente e gli altri ambientalisti stiano ancora divisi a curare, ognuno, la propria bottega, anzichè unirsi per costituire un unica grande forza ambientalista.

DOMANDA:

6) Qual è, a vostro avviso, il problema ambientale più importante ed urgente? E con quali provvedimenti immediati lo affrontereste se foste al Governo?

RISPOSTA:

6) E' primavera. Ancora una volta possiamo solo dire: che il Dio della pioggia ce la mandi buona. Dopo 4 anni, la legge 183 sulla difesa del suolo resta inattuata, intrappolata dai burocratismi. Ma si continua sulla stessa linea. Basti pensare all'art. 2 della nuova legge approvata in Gennaio, che recita: "E' adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua". E' grazie a queste leggi che quando piove più del normale sono subito disastri ambientali, economici ed umani. E' grazie a queste leggi che vale sempre il detto: piove, governo ladro.

 
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