SOMMARIO: Come temuto la Quinta Commissione nel corso della sessione (21-31 marzo) non ultima la discussione relativa al finanziamento del Tribunale. Rimane aperta la fondamentale questione dell'iscrizione del finanziamento nel bilancio ordinario delle Nazioni Unite, che farebbe del Tribunale una istituzione dell'Onu a tutti gli effetti; questione rinviata ad una successiva riunione della Quinta Commissione Onu (5-8 aprile). Il Satyagraha viene quindi in questa occasione, e con questa quarta lettera al Presidente della Quinta Commissione, rilanciato da Olivier Dupuis.
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All'attenzione del Signor M. Rabad Hadid
Presidente della Quinta Commissione
delle Nazioni Unite
Roma, 5 aprile 1994
Signor Presidente,
è con rammarico che abbiamo appreso che la Quinta Commissione non ha potuto, nel corso della sua seduta della settimana scorsa, ultimare l'ordine del giorno riguardo alla questione del finanziamento del Tribunale ad hoc sui crimini commessi nella ex Jugoslavia.
Inoltre, se un certo numero di questioni sono state risolte durante la sessione notturna di giovedì scorso, la questione più controversa e centrale, quella della iscrizione o meno del finanziamento del Tribunale nel bilancio ordinario delle Nazioni Unite, non è stata affrontata.
Questo punto è per noi essenziale nella misura nella quale siamo convinti che il prestigio e la legittimità e conseguentemente l'operatività stessa del Tribunale sono legati intrinsecamente al tipo di finanziamento scelto. In effetti, la via del finanziamento volontario non potrebbe che aprire la strada ai sospetti che questo Tribunale non sia quello della Comunità internazionale nel suo insieme, quindi "super partes", ma quello invece di una delle "parti".
Inoltre, l'incertezza che la opzione "finanziamento straordinario" comporterebbe necessariamente non potrebbe che influenzare negativamente numerosi lavori del Tribunale, tra i quali quelli d'inchiesta, spesso costosi, che il Tribunale sarà portato ad intraprendere sul territorio della ex Jugoslavia.
E' per tutte queste ragioni che rilanceremo più intensamente ancora la mobilitazione internazionale e che, personalmente, ho deciso di perseguire lo sciopero della fame che ho iniziato il 13 marzo scorso, fiducioso che la Commissione che Lei ha l'onore di presiedere potrà sin dalla ripresa dei suoi lavori, questo martedì 5 aprile, affrontare e risolvere positivamente questo ultimo ostacolo all'entrata in funzione piena ed effettiva di questo primo strumento di diritto e di giustizia internazionale.
Con la viva speranza che durante questa settimana che comincia ci perverrà questa notizia positiva che numerose persone nel mondo stanno aspettando da lunghi mesi, Le rinnovo, Signor Presidente, tutta la mia fiducia e mi permetto di porLe nuovamente i miei migliori saluti,
Olivier Dupuis
(Presidente del Consiglio Generale del Partito radicale)