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Pannella Marco - 28 aprile 1994
Io, Marco ombra
di Marco Pannella

SOMMARIO: Ironico articolo sul conformismo progressista di scena a "Milano-Italia" intorno alla norma costituzionale transitoria che vieta la ricostituzione del partito fascista.

(LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, 28 aprile 1997)

Il Professor Domenico Fisichella, candidato - a quel che se ne sa - a Ministro della Pubblica Istruzione come esponente di Alleanza Nazionale-Msi, ha l'altra sera perso una magnifica occasione per cominciare in modo degno a fornire un contributo alla Educazione Nazionale, anzichè alla viltà ed al conformismo "progressisti", ai due fratelli De Rege che si esibivano in oscenità a "Milano-Italia", al pronubo di regime, l'amico Enrico Deaglio.

Mentre stava mettendo a punto un difficile articolo (probabilmente sul "doppio turno", a garanzia di tutela del PDS e del MSI-AN come partiti eredi del radicamento partitocratico nella società) a sera ormai tarda, gli giunse una telefonata che lo lanciò in immediata, straripante angoscia. Umberto Bossi - gli riferivano - aveva testè dichiarato, fra l'ammirazione della platea, di Valentino Parlato, del Deaglio, l'esultanza di Occhetto, dei 500.000 manifestanti antifascisti colà autorevolmente rappresentati, che mai e poi mai la Lega avrebbe permesso che vi fosse un Ministro contrario a ricondurre in una nuova Costituzione il divieto di ricostituzione del Partito Fascista, "bestialità" attribuita da Deaglio al Fisichella.

In un baleno il futuro Ministro della Pubblica Istruzione riuscì a raggiungere telefonicamente "Milano-Italia", forse grazie ai fraterni rapporti del portavoce di Fini, onorevole Storace, con Michele Santoro e con quelli dell'USIGRAI, ed a poter intervenire giurando (con qualche sforzo e imbarazzo) che lui, simile bestialità, mai e proprio mai, poteva averla compiuta. E Deaglio fu raggiante. Roba che, per chi come noi lo conosce da vent'anni, non s'era mai vista nemmeno quando l'Enrico transitava con il Minoli dinanzi alla foto di Bettino.

Tranquilli, dunque, tutti. Per i prossimi quarant'anni, anche nella Costituzione di Miglio, anche in Etruria, Sudania e Padania il divieto della ricostituzione del Partito Fascista sarà confermato.

Ma anch'io ho da dire la mia: la "Lista Pannella" non tollererà che nel prossimo Governo vi sia anche un solo Ministro che sia così ignorante, idiota e progressista, per il quale sia possibile che le due norme transitorie e finali della nostra Costituzione relative alla ricostituzione del PNF ed al divieto di soggiorno in Italia degli eredi maschi dei Re Savoia, non debbano di già ritenersi giuridicamente e politicamente nulle, transitate e finite. Ora è ben vero che la Lista Pannella ha riportato solamente il 3,6% dei voti e quella di Bossi l'8%. Ma perchè non consentirci una quota parte dei "veti" concessi a Bossi?

Spero, ora, che il Professor Fisichella telefoni anche a me. E mi assicuri che l'altra sera aveva perso la testa, e non solamente la faccia. Succede a tutti. Si faccia coraggio. Gli offro, per intanto, un posto sicuro nel Governo-ombra che opporrò a quello autorizzato da Umberto, Achille e Enrico Deaglio.

Nel quale, ad onta di Umberto, Achille e Gianfranco Fini, sarò proprio Ministro degli Esteri, anche per poter rispondere all'ondata di contumelie, offese, paure e angosce che il nostro Paese sta per dover affrontare (non del tutto, per la verità, immeritevole) dal progressismo di destra, centro, sinistra, sud, est, nord ed ovest d'Europa e di almeno mezzo mondo. E per poter rispondere come avrei risposto l'altra sera a quel rigurgito di antifascismo fascista da arco costituzionale, lo stesso che ha inchiodato per trent'anni il nostro Paese ai codici fascisti peggiorati e deturpati, alla simonia e al mercimonio degli ideali di giustizia e libertà, in attesa che l'evoluzione progressista del regime partitocratico potesse tornare a usarli energicamente, e a render più forte e duraturo il loro potere detto "progresso". Lo farò: e ad abbassare gli occhi non sarò io, non sarà l'Italia. Ma gli altri. Ne sia certo l'amico professor Fisichella.

 
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