di Filippo di Robilant e Danilo Quinto del Comitato "Non c'è pace senza giustizia"SOMMARIO: Giudizio positivo del Comitato "Non c'è pace senza giustizia" sulla proposta del Segretario di Stato americano per i diritti umani, John Shattuck, di costituire un tribunale internazionale che giudichi i responsabili del genocidio in Ruanda.
(L'OPINIONE, 10 MAGGIO 1994)
La proposta è di queste ore e viene dal Segretario di Stato americano per i diritti umani, John Shattuck: costituire un tribunale internazionale che giudichi i responsabili dei massacri in Ruanda, sul tipo di quello per la Bosnia. Il "mondo libero", che si è accorto in ritardo della Bosnia, così come con grande fatica - soprattutto finanziaria - ha dato seguito alla "rivoluzionaria" decisione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di creare un tribunale per i crimini commessi nella ex Jugoslvia, oggi sembra "gradire" il concetto di giustizia e di giustizia internazionale. La Convenzione sul Genocidio potrebbe non rimanere sulla carta e trovare finalmente strumenti per essere applicata; le gravi violazioni del diritto umanitario potrebbero conoscere la sanzione. Finalmente! Siamo lieti che a livello di alcune istituzioni il concetto di giustizia e il diritto stiano assumendo un qualche significato. Ci chiediamo, però, quante guerre di sterminio debbano esserci perchè si prendano delle decisioni non a massacro av
venuto o in corso. Quanti tribunali ad hoc? A 50 anni dalle Nazioni Unite, non sono riproponibili nè Norimberga, nè Tribunali di Tokio, nè è pensabile fare giustizia e applicare il diritto internazionale solo attraverso una giustiza ad hoc. C'è un' urgenza: creare un tribunale permanente. Il Tribunale ad hoc sulla ex Jugoslavia ha materializzato la convinzione di molti che non sia possibile sottrarre alla giustizia i crimini internazionali. Dunque si è compiuto un primo passo verso una nuova giurisdizione internazionale.
Ma quante Bosnie dovremo attenderci ancora, quanti Ruanda? E' velleitario pensare che un tribunale permanente possa esistere? E' velleitario pensare che esso potrebbe avere funzione di deterrenza nei confronti dei crimini contro l'umanità?
Su questi presupposti è nata l'idea di costituire "Non c'è Pace senza Giustizia", il Comitato di Parlamentari, Sindaci e Cittadini il cui scopo è la promozione di un nuovo sistema di garanzie e giurisdizione internazionale. Nell'immediato il Comitato si costituisce per sostenere presso l'opinione pubblica internazionale l'attività del tribunale ad hoc sulla ex Jugoslavia, ivi compresa l'azione di rappresentanza e di verifica legale delle prove nell'ambito dello svolgimento dei relativi processi per contribuire all'istituzione, quanto prima, da parte dell'Assemblea Generale dell'Onu, del Tribunale Penale Internazionale per i crimini contro l'umanità.
Lord Ralpf Dahrendorf, uno dei padri del liberalismo moderno europeo, da sempre sostenitore della supremazia del diritto internazionale e dei diritti umani, accettando la carica di Presidente onorario di "Non c'è pace senza giustizia", ha voluto sottolineare l'importanza e l'urgenza di creare un nuovo sistema di garanzia e giurisdizione internazionale. Quel che sta succedendo nel Ruanda lo rende ancor più necessario.