SOMMARIO: Emma Bonino critica la decisione della maggioranza di candidare il deputato di Alleanza Nazionale Mirko Tremaglia alla presidenza della Commissione Esteri della Camera dei deputati.
(LA REPUBBLICA, 25 maggio 1994)
ROMA(c.d.g.) - Onorevole Bonino, resta valida la sua candidatura a presidente della commlssione Esteri della Camera?
»Certo. Nella riunione di maggioranza di dieci giorni fa fu sostenuta dal gruppo dei riformatori, il mio, e da Casini per i Ccd. Sento ora che anche la Lega ha da obiettare su Tremaglia .
La maggioranza di governo, dunque, si presenta al voto con due candidati alla presidenza:lei sostenuta dal gruppo Pannella, Lega e Ccd, e Tremaglia sostenuto dagli altri?
»Sembra proprio di sì .
Sa che l'indicazione di Tremaglia sembra »blindata .... Doveva diventare ministro e quando fu escluso dall'elenco Fini concordò con Berlusconl la sua nomina alla commissione Esteri.
»Io non voglio sapere di queste trattative. Resta il fatto che affidare le relazioni con l'estero a un ex missino, un ex combattente della Repubblica di Salò con tutta la preoccupazione che c'è in Europa per i nostri ministri fascisti...Beh, non pare un bel segnale. E poi ci sono i motivi di merito. Uno che vuole cambiare le frontiere....
Si riferisce al trattato di Osimo?
»Si, Tremaglia ha posto subito il problema di Osimo. E non siamo d'accordo nemmeno sul voto agli italiani all'estero .
Lei è contrarla?
»Sì, io credo che se non pagano le tasse non debbono aver diritto di voto. E poi: che conoscenza possono avere delle cose italiane coloro che vivono a Caracas? Ancora: noi ci battiamo per l'istituzione di un tribunale permanente sui crimini di guerra. E siamo da sempre contrari alla pena di morte. Come vede, un percorso diverso da quello del Msi .
Molto diverso, per essere alleati di governo.
»Noi restiamo autonomi. Dove non siamo d'accordo lo diciamo. Sulla Pivetti, su Tremaglia. Finché le differenze non saranno insopportabili... .