di Danilo QuintoSOMMARIO: New York. La radicale Emma Bonino si prepara a discutere all'ONU il progetto di costituzione di un Tribunale Penale Permanente che possa giudicare i reati contro l'umanità.
(AMERICA OGGI, 17 ottobre 1994)
Sarà Emma Bonino, segretaria del Partito Radicale, a rappresentare il Governo italiano nell'ambito della discussione che la VI Commissione delle Nazioni Unite terrà dal 24 ottobre al 3 novembre prossimi sulla questione dell'istituzione della Corte Penale Internazionale.
E', questo, un appuntamento decisivo per tutti coloro che in questi anni si sono impegnati nel perseguire l'obiettivo di una nuova giurisdizione internazionale: un Tribunale Penale Permanente che possa giudicare i reati contro l'umanità, dovunque vengano commessi, e punire i responsabili. L'importanza della creazione di questa Corte è presto detta: nei confronti del "piu' grande genocidio del secolo", quello ruandese, attualmente non esiste alcuno strumento di diritto internazionale che consenta la punizione dei responsabili e che costituisca anche da deterrente nei confronti di casi analoghi. E così quasi due milioni di persone possono essere giustiziate, senza che i reati possano essere accertati e i colpevoli giudicati. Accadrà diversamente per i reati commessi nel territorio dell'ex Jugoslavia dal 1991 ad oggi. Gli autori degli stupri di massa, di violenze di ogni tipo e di atti contrari al senso di umanità, a qualsiasi nazionalità appartengano, saranno presto giudicati. La creazione del Tribunale ad hoc
- rispetto alla quale il Partito Radicale si è impegnato con grande determinazione - ha segnato certamente una diversa attitudine della Comunità internazionale rispetto al concetto stesso di giustizia e di diritto internazionale in grado di dare una nuova possibilità alla pace. Occorre ora compiere un grande salto di qualità e creare un organo permanente di giustizia internazionale.
Molti Governi ne hanno compreso l'importanza. Altri, come ad esempio quello statunitense, sembrano voler ritardare l'istituzione della Corte. E' necessaria una grande pressione da parte dell'opinione pubblica internazionale per conseguire quest'obiettivo ed è necessario crearla soprattutto qui, negli Stati Uniti. A questo fine sarà molto importante l'appuntamento che fin d'ora annunciamo ai lettori di "America Oggi": l'incontro che Emma Bonino terrà il 26 ottobre prossimo, presso l'Istituto Italiano di Cultura, sul tema "Violazioni dei diritti umani e Corte Penale Internazionale".
Sono ormai centinaia i parlamentari, gli uomini di cultura, dell'arte, della scienza, i semplici cittadini che stanno sottoscrivendo l'appello diffuso dal Partito Radicale perché l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in questa sessione, approvi una Risoluzione che convochi, per il 1995, la Conferenza Internazionale istitutiva della Corte Penale Internazionale. Tutte le sedi del Partito Radicale, a Mosca come a Roma, a Varsavia come a Bruxelles, a Zagabria e a New York (866 United Nations Plaza - tel. 212-980-1031 212-4214736) a Ouagadougou, nel Burkina Faso come a Praga e in una decina di altre città, sono mobilitate nel raccogliere sottoscrizioni all'appello e iscrizioni al Partito Radicale e contributi per quest'iniziativa.
Il Partito Radicale, transnazionale e transpartito, che non è concorrente con nessun altro partito di nessun paese, che non chiede un'adesione permanente, ma temporanea - di anno in anno - anche solo su un'iniziativa, per conseguire un obiettivo determinato, offre la possibilità di impegnarsi su qualcosa di concreto, e anche di giusto, in un mondo che sembra smarrire le ragioni stesse della convivenza civile e del vivere democratico.
Danilo Quinto
membro della segreteria del Partito Radicale