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Notizie Radicali - 2 agosto 1997
NR: Corpo europeo di peace keeping e peace making

CORPO EUROPEO DI PEACE KEEPING E PEACE MAKING

SOMMARIO: L'impotenza dell'Europa è servita in molti casi di avvallo alle peggiori tragedie degli ultimi anni (Croazia, Bosnia, Zaire, Rwanda, Albania ...). Il Vertice di Amsterdam non ha minimamente risolto il problema, non ha creato strumenti, non ha semplificato le procedure. Uno strumento di agevole creazione sarebbe un corpo europeo per le missioni di ristabilimento e di mantenimento della pace. In tal senso si sono depositate proposte di risoluzioni al Parlamento europeo e alla Camera dei Deputati italiana. (Notizie Radicali, Nr 6 del 2 Agosto 1997 - Pag 5)

Vi ricordate della Croazia, della Bosnia, della Somalia, del Ruanda, dell'ex Zaire, dell'Albania ... per settimane, a volte anche per mesi interi, gli atti della comunità internazionale sono stati puramente virtuali: dichiarazioni, intenzioni, piani e contropiani ... Non hanno avuto nessuna incidenza sulle tragedie in corso e hanno favorito quanti, anche contando su questa inanità, sceglievano di far prevalere con la forza le proprie ragioni. L'Unione europea, per suo conto, non faceva che riprodurre le indecisioni e le impotenze della comunità internazionale. Ai cittadini europei non rimaneva che assistere ogni sera nei telegiornali alla prosecuzione dei massacri, a nuovi orrori e a nuove dichiarazioni rassicuranti di questo o quest'altro ministro. L'Europa verbosa dell'impotenza. L'Europa che non esiste. L'Europa che non decide. L'Europa irresponsabile e a-democratica. Il Trattato di Amsterdam non ha purtroppo cambiato niente. Le regole e gli strumenti sono sempre gli stessi. Le prime sono impossibili, i s

econdi sono inesistenti. Un corpo europeo di peace keeping e di peace making, di civili e di soldati addestrati e specializzati, sempre pronti a partire: potrebbe essere lo strumento che tanto è mancato all'Europa in questi anni. Niente più mercanteggiamenti infiniti su chi, tra i paesi dell'Unione, debba partecipare o no alle operazioni di pace. I Governi avrebbero la responsabilità chiara di rispondere con un "sì" o con un "no" ad una richiesta delle Nazioni Unite. Rimarrebbe loro la crudezza e l'evidenza di una decisione da prendere.

Su questo tema sono già state depositate alcune mozioni parlamentari che, se venissero approvate, impegnerebbero le istituzioni europee ed italiane in questa direzione; al Parlamento europeo questa proposta ha raccolto il sostegno di oltre 100 deputati (primo firmatario il Segretario del Pr OlivierDupuis); una mozione analoga è stata anche presentata alla Camera dei Deputati (a prima firma Marco Pezzoni - PDS) e sottoscritta da 130 deputati. SOGNO?

 
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