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Notizie Radicali - 2 agosto 1997
NR: Abolizione della Pena di Morte

"NON POSSIAMO SALVARLI UNO ALLA VOLTA; POSSIAMO SALVARLI TUTTI"

Maria Teresa Di Lascia

SOMMARIO: La risoluzione sulla moratoria votata nell'aprile 97 a Ginevra non ha solo fatto intravedere una maggioranza possibile di paesi abolizionisti. Ha soprattutto rafforzato il valore universale dei diritti umani, tra cui il diritto all'inviolabilità della persona. Appello agli stati che ancora non l'avessero fatto a firmare e ratificare il Secondo Protocollo Internazionale sui Diritti Civili e Politici in vista dello scontro con il fronte dei paesi che applicano la pena di morte. (Notizie Radicali, Nr 6 del 2 Agosto 1997 - Pag 9)

La risoluzione contro la pena di morte approvata dalla Commissione Diritti umani di Ginevra ha superato tutte le frontiere: ideologiche, politiche, economiche. Hanno votato a favore dell'abolizione Sudafrica, Angola e Mozambico; hanno votato a favore Russia, Bulgaria, Bielorussia; hanno votato a favore Brasile, Cile, Ecuador, Colombia, Uruguay; ha votato a favore il Nepal; si sono astenuti Cuba, India, Filippine. Questi Paesi hanno votato insieme agli occidentali ed il voto, 27 contro 11 (e 14 astenuti), non è stato un risultato di misura, segno che sono molti i Paesi al mondo che non considerano più i diritti umani un lusso che si possono permettere solo i Paesi sviluppati. Nella lunga storia della pena di morte alle Nazioni Unite, il voto di Ginevra segna un punto importantissimo che non era mai stato politicamente e giuridicamente acquisito: la pena di morte è un affare che rientra nella sfera dei diritti umani. Ma il testo della risoluzione va oltre questa acquisizione. In premessa la Commissione conside

ra l'abolizione della pena di morte un rafforzamento della dignità umana e un progresso dei diritti umani. Sono considerazioni decisive. Siamo finalmente oltre la semplice rivendicazione del "diritto alla vita", siamo al riconoscimento della persona in quanto tale, della sua irriducibile - nel bene e nel male - umanità. E' un passo in avanti notevole verso il riconoscimento universale di un nuovo diritto umano, il diritto a non essere ucciso a seguito di una sentenza o misura giudiziaria. Con questo, la Commissione Diritti umani indica con forza ai membri delle Nazioni Unite un altro comune denominatore, una nuova e irriducibile dimensione dell'essere umano in cui tutti gli Stati si riconoscano. A partire da questa premessa, la Commissione chiede agli Stati membri di adottare O una moratoria della pena di morte in vista della sua abolizione. E' la prima volta che le Nazioni Unite rivolgono agli Stati una richiesta di moratoria, ed è la prima volta che la moratoria viene considerata un passaggio necessario pe

r arrivare all'abolizione. Non siamo più ad una rivendicazione solo degli abolizionisti ma sempre più ad un punto di vista della comunità internazionale. L'abolizione della pena capitale non è più considerata solo una necessità dell'individuo, ilrafforzamento ulteriore della sua sfera di inviolabilità, ma anche una necessità storica e universale, il punto di approdo della nostra epoca, il punto di incontro di civiltà diverse.

Ora dobbiamo diffondere, rafforzare, consolidare questa posizione, a partire dalla prossima sessione della Commissione Diritti umani (marzo-aprile '98), dove il punto all'ordine del giorno è già fissato, per finire poi all'Assemblea Generale. Occorre, la prossima volta, che ancora più Stati sponsorizzino la risoluzione, che chi si è astenuto la approvi, che chi ha votato contro si astenga. Sappiamo che il fronte a noi avverso, Paesi asiatici e islamici (ma anche gli Stati Uniti) sta tentando una rivincita su Ginevra, a partire proprio dalla prossima Assemblea Generale. Noi ci stiamo organizzando per far fallire questo tentativo, ma anche per rendere vincolanti per gli Stati i principi affermati a Ginevra, perché - ad esempio - sempre più Stati, dopo quel voto, decidano di fermare la pena di morte e di aderire o ratificare il Secondo Protocollo al Patto internazionale sui Diritti civili e politici che li impegnerebbe a non tornare più indietro dall'abolizione della pena di morte. A questo servono gli appelli

e le mozioni che stiamo inviando in vari Parlamenti. Per questo ci serve anche il tuo aiuto.

 
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