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Notizie Radicali - 2 agosto 1997
NR: Un tam tam per il villaggio globale

UN TAM TAM PER IL VILLAGGIO GLOBALE

L'Esperanto come lingua di comunicazione internazionale

SOMMARIO: L'esperanto viene proposto come strumento di comunicazione internazionale con notevoli vantaggi sia di democraticità che di costo. L'UNESCO ha finanziato una campagna per la sperimentazione dell'Esperanto. L'UE finanzia uno studio sui costi della (non)comunicazione in Europa. Attualmente la Presidenza dell'ECOSOC sta vagliando una proposta del Pr di adottare l'esperanto come lingua internazionale ausiliaria. Al PE sono state presentate una proposta di risoluzione ed un documento di lavoro. (Notizie Radicali, Nr 6 del 2 Agosto 1997 - Pag 14)

Nel villaggio globale della comunicazione si fa sempre più urgente l'esigenza di una lingua ausiliaria di comunicazione che non sia veicolo di egemonia culturale, e che abbia caratteristiche di universalità, di semplicità e facilità di apprendimento.

Inoltre, dal punto di vista economico, va notato che i costi di traduzione e di interpretazione relativi agli organismi internazionali, alle sedute dell'Assemblea Generale dell'ONU o del Parlamento europeo ad esempio, ma anche alla comunicazione interna, arrivano ad incidere fino al 30% del bilancio complessivo di queste organizzazioni. Ogni tentativo di semplificare la comunicazione linguistica adottando come lingua veicolare una o poche lingue tra quelle preesistenti è, evidentemente, fallito per l'opposizione nettissima dei rappresentanti delle lingue escluse.

Il Partito radicale ha individuato nell'Esperanto una lingua con le caratteristiche adeguate a soddisfare le esigenze menzionate. Una campagna per la sperimentazione dell'Esperanto, condotta assieme alla Esperanto Radikala Asocio, ha ottenuto già nel 1994 l'approvazione ed il finanziamento parziale da parte dell'UNESCO di un progetto per l'insegnamento dell'Esperanto in un centinaio di scuole di circa venti paesi. Appelli e progetti di risoluzione, presentati in varie sedi, hanno conseguito un significativo riconoscimento da Giovanni Paolo II che, a Pasqua e Natale 1994, ha rivolto il tradizionale saluto, per la prima volta, anche in Esperanto e da allora ogni anno.

Attualmente, su iniziativa dell'ERA, la Commissione europea ha approvato un Progetto di informazione sui costi della (non)comunicazione in Europa.Nel giugno 1996 il Partito radicale ha richiesto al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) l'adozione in sede ONU della lingua internazionale ausiliaria Esperanto.

Il documento è al vaglio della Presidenza del Consiglio dell'ECOSOC che ne deciderà l'eventuale inserimento in agenda. Assieme all'UEA (Universale Esperanto Asocio), all'ERA e ad altre organizzazioni, il Pr ha promosso una 'coalition' di ONG per seguire l'intera iniziativa.

Al Parlamento europeo sono stati depositati una proposta di risoluzione e un documento di lavoro alla Commissione Istituzionale che, anche in vista dei futuri allargamenti dell'Unione europea, sollecita l'utilizzo dell'Esperanto come lingua ponte nei sistemi di traduzione e interpretazione e come lingua di riferimento giuridico e propone lo studio di fattibilità dell'insegnamento prioritario dell'Esperanto come "seconda lingua" in tutte le scuole dell'Unione.

 
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