Gli italiani ricordano molto bene la storica battaglia per il diritto all'obiezione di coscienza, vinta dal Partito Radicale nei primi anni 70; ricordano le coraggiose campagne nonviolente consistenti in soggiorni in gallera, scioperi della fame, raccolte di firme, manifestazioni guidate da Marco Pannella, Roberto Cicciomessere, Angiolo Bandinelli e molti altri compagni radicali.
E' questa una delle tante battaglie civili del Partito Radicale in Italia sulla quali si è sviluppata la dimensione transnazionale del partito. Proprio con la lotta contro lo sterminio per fame, come lotta ad una delle principali minacce alla pace, ed il suo contraltare in spreco di risorse che armi ed eserciti rappresentano, la prima campagna internazionale sistematicamente condotta dal Partito Radicale per alcuni anni, e con la scelta fatta nel 1985 dall'antimilitarista radicale belga, Olivier Dupuis, che, rifiutando il servizio militare nazionale, considerato superato oltre che inefficace per affrontare le reali minacce alla pace, preferi' essere incarcerato come "affermatore di coscienza", si vennero sviluppando l'idea e gli strumenti per dar vita ad un Partito Radicale transnazionale e transpartitico.
Il termine "antimilitarista", scolpito negli anni sulle nostre tessere radicali, non è mera celebrazione di un passato glorioso: appartiene a quel patrimonio di idealità che ispirano l'azione quotidiana del Partito Radicale, dei suoi iscritti e delle associazioni radicali nel mondo.
Ai giorni nostri l'obiezione di coscienza al servizio militare è riconosciuta dalla maggior parte dei paesi democratici del mondo (anche se con alcune notevoli eccezioni, come la Grecia), ma non ancora nella Russia post-comunista: un paese dove, nonostante alcuni positivi cambiamenti, il fondamentale diritto all'obiezione di coscienza, seppur sancito dalla Costituzione, non è ancora garantito, dove ancora continua la sanguinosa guerra in Cecenia, e dove la potente lobby militarista si oppone con ogni mezzo a qualsiasi tentativo di riforma democratica del settore militare.
E' proprio richiamandosi all'antimilitaristo nonviolento radicale, all'esempio delle lotte conodotte in Italia negli anni'70, che il 13 maggio 1995 un gruppo di iscritti radicali russi ha fondato l'Associazione radicale antimilitarista (ARA). Il suo primo obiettivo immediato fu definito molto chiaramente: conseguire senza ulteriore ritardo l'effettiva applicazione del diritto all'obiezione di coscienza riconosciuto nell'articolo 59.3 della nuova Costituzione russa, seguendo il principio di ottenere "una legge, una buona legge, al più presto possibile".
Durante gli ultimi sette mesi, sono state effettuate numerose iniziative, la più significativa delle quali è stata la creazione di una pur piccola ma efficiente rete di attivisti antimilitaristi in tutta la Russia, la prima nella storia dei radicali in Unione sovietica e negli stati indipendenti nati dalla sua dissoluzione.
La creazione di questa nuova conferenza in Agorà ha lo scopo di aiutare significativamente questa campagna: per informare sulle iniziative, dibattere opinioni, confrontare esperienze, analizzare situazioni, ma... anche per unirci, organizzarci, mobilitarci... in una parola: agire!
E naturalmente non solo in Russia, sebbene il nostro maggiore campo di battaglia sarà proprio nel parlamento e nelle piazze di questo paese. Anche perchè è ovvio - non dovrebbe esserci bisogno di ripeterlo ancora - che le conseguenze del duro confronto tra militaristi e riformatori democratici non costituiscono un mero fatto di sola politica interna russa.
Dunque facciamo si', che ognuno dia il suo contributo, non solo in questa conferenza, ma anche alla battaglia antimilitarista nel suo insieme, una lotta i cui risultati incideranno significativamente sulla vita di tutti noi, ovunque si risieda.
Nikolaj KHRAMOV e Sandro OTTONI
Brevi biografie
* Sandro OTTONI
Nato a Bolzano (Italia) nel 1956, inizia la sua attività politica come obiettore di coscienza antimilitarista, presso la LOC di Firenze (Lega obiettori di coscienza, fondata dal PR nel 1972). Nel novembre del 1984, dopo alcuni mesi di latitanza, viene arrestato durante i lavori del XXX congresso radicale. Sconterà sei mesi di carcere a Peschiera del Garda come renitente alla leva, fino al suo riconosciemento quale obiettore di coscienza, a seguito della campagna condotta dal PR. Membro del Consiglio federale radicale dal 1985, è direttamente impegnato dal 1987 nell'iniziativa transnazionale del Partito Radicale, particolarmente nell'Est europeo ed in ex-Jugoslavia.
* Nikolaj KHRAMOV
Nato a Mosca nel 1963, inizia la sua attività politica nel 1983 come membro del "Moscow Trust Group", un gruppo antimilitarista indipendente dell'Unione Sovietica che promuoveva iniziative di base tra cittadini dell'Est e dell'Ovest, per il diritto all'obiezione di coscienza e per la fine della guerra in Afghanistan. Nel 1984 fu espulso dall'università di Mosca per "attività antisovietiche". Tra il 1984 e il 1986 fu imprigionato otto volte per 15 giorni ciascuna volta per manifestazioni antimilitariste nonviolente. Dopo aver rifiutato nell'ottobre 1984 di prestare il servizio militare per ragioni di coscienza, fu incarcerato per quattro mesi in prigioni militari dell'estremo Oriente russo. Dal 1987 al 1990 fu editore del "Day by Day", una newsletter di un movimento pacifico indipendente dell'Unione Sovietica. Nel 1989 si è iscritto per la prima volta al Partito Radicale. Membro del Consiglio Generale del PR nel 1993-95. Dal 1991 al 1994 ha coordinato le attività del PR in Ukraina. E' stato eletto segretario
dell'Associazione Radicale Antimilitarista (ARA) al termine del suo congresso di fondazione, nel maggio 1995.