non condivido quello che dice donvito sulla necessita di un transito attraverso l'esercito professionista. l'esercito professionista prevede come qualsiasi esercito la sua finalita' nell'azione di guerra non nella difesa. termine questo recentissimo per gli eserciti.il rischio di questo confronto puo' essere la facile polemica. io credo che ci si puo' avviare ad un giustoi confronto, visto che la prospettiva e' comune nel ritenere che qualsiasi tipo di esercito e' inutile, per poi iniziare una giusta azione.
ma su questo molti di noi me compreso devono confrontarsi con il proprio percorso e le proprie contraddizioni.
hai citato capitini ma di padri italiani della nonvilenza se ne possono citare anche altri ma guarda casa tutti provenivano da percorsi non politici.
si potrebbe ricordare la lettera ai cappellani militari di don milani ed il punto dove lui non voleva essere confuso per un ^comunista^ perche essi erano dell'altra sponda.
allora io non voglio fare polemica sul movimento che promuove un giusto referendum e poi si muove politicamente in alleanze strette per la sua azione politica ma vogliamo parlare della difesa popolare nonviolen
in italia da anni si studia la DPN ci sono persone che lavorano su una rete di formazione alla noviolenza e da alcunianni circa 5000 persone fanno obiezione alle spese militari nella dichiarazione dei redditi.
si porebbe parlare della onucizzazione degli eserciti tanto cara al prof. papisca di padova e riflettere sugli interventi armati delle forze multinazionali.
si potrebbe , si potrebbe ecc. ecc. ma comunque bisogna sapere che nei prossimi anni a qualcuno bisogna chiedere conto e certamente non si potra' chiedere conta dell'antimilitarismo a chi ritiene che il militare e' una forma di sicurezza sociale e di potere.
spero che si possa chiudere un inizio di polemica ed aprire una riflessione su temi.
donvito a te :) la traccia.