questo come primo punto.
il secondo invece, è che la difesa popolare nonviolenta è ridicola così come quegli antimilitaristi che si sono atti ammazzare in ex-Jugo passando a petto in fuori sui ponti dove agivano regolarmente i cecchini.
Te li vedi i popoli nonviolenti contrastare gli eserciti violenti? Oh via, siamo un po' decenti. La nonviolenza non può essere un fatto di popolo, per il semplice fatto che lo stesso concetto di popolo è di per sè demagogico, in particolare poi per l'Italia. Mi dice che cavoo è il popolo italiano? La nonviolenza è un fatto individuale che si manifesta solo se intorno ci sono istituzini democratiche, altrimenti si fa della nonviolenza un'arma suicida, all'irlandese. Ed io non intendo ammazzarmi, anzi intendo restare ben vivo per combattere gli avversari che, della mia morte, potrebbero ben gioirne. Il concetto di morte esacrificio come esempio, non mi appartengono, perchè fanno parte di un modo di rapportarsi alal vita e alla politica che presuppone redenzione e altra vita.
Quindi fai un'attimo una riflessione sulle stupidaggini che i nonviolenti di sinistra hanno macinato in questi anni, sul tempo che hanno perso e su coma hanno contribuito a fare dell'antimilitarismo, dell'obiezione di coscienza edel servizio civile solo qualcosa di organico allo stato mucca assistenziale parassitario in cui viviamo. Una volta i figli di papaà -e non solo- si imboscavano a fare il militare sotto casa; oggi i figli di papà -intendendo per papà il padre ideoogico e culturale- si imboscano nelk servizio civile, rubando -e sottolineo rubando- il lavoro a pesone che invece dovrebbero farlo avendo un regolae stipendio. Altro che antimilitarismo, qui siamo nel puro imboscamento.