Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 10 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Antimilitarismo
Annicchiarico Alberto - 13 agosto 1996
Mine nei nostri cuori

Un saluto e un :-) a tutti i pazienti lettori per l'intrusione in questa conf. cosi' specifica. Spero di non essere "fuori tema".

Questo è un brano tratto da una lettera di Bob Maat, portavoce della Coalizione per la Pace e la Riconciliazione, che ha sede a Phnom Penh, capitale della martoriata Cambogia.

La Cpr è nata per ispirazione del monaco buddhista Samdech Maha Ghosananda e che per il quarto anno sta per organizzare la marcia della pace 'Dhammayetra' fra campi minati, nelle regioni più povere del Paese, ancora teatro di scontri militari fra esercito governativo e Khmer rossi.

Lo scopo della marcia è testimoniare ciò che Ghosananda scrive e dice da tempo: "PER REALIZZARE LA PACE DOBBIAMO RIMUOVERE LE MINE NEI NOSTRI CUORI, CHE CI IMPEDISCONO DI COSTRUIRE LA PACE: L'ODIO, L'AVIDITA', L'ILLUSIONE". In Italia l'associazione "La Rete di Indra" (indra@alfanet.it), da Roma, lavora per sostenere quest'opera di pacificazione dei cuori di un popolo ormai stremato e disilluso.

Nel breve racconto che segue si intuisce quali siano le radici dell'odio, della guerra, delle mine anti-uomo. Occorre che ognuno di noi sappia vederle in se stesso. Solo così la pace vera sarà possibile.

Alberto

############################################################

"Cho! Chop! Barang! Barang chop!" La voce alle mie spalle mi urlò di fermarmi mentre stavo per oltrepassare la barra di un posto di blocco sulla strada.

"Vieni qui! Dove stai andando? Che c'è nella borsa?" Un giovane in uniforme kaki mi interrogava camminando verso di me con il suo ak47. Era uno dei vari posti di blocco illegali dislocati sui ponti lungo le strade. "Dicono che i soldati facciano la guardia ai ponti - mi aveva detto una volta una vecchia - ma invece sono là per fare la guardia ai nostri soldi".

"Okay, dove sono i soldi?", mi chiese il soldato mentre cominciava a rovistare nella mia borsa. Guardandolo mi accorsi che poteva essere mio figlio. Gli dissi che ero un monaco che lavorava con il Dhammayetra.

Diede un'occhiata al materiale pacifista che portavo con me e chiese: "Se sei un monaco, perché non sei rasato?" "Sono un monaco cristiano, Gesù aveva i capelli. Samdech ha invitato gente di tutte le religioni per lavorare insieme per la pace".

Altre poche domande lo convinsero della mia credibilità. Mi offrì una ciotola d'acqua e appresi la storia della sua dura vita. Nessuna famiglia, niente paga per mesi interi, nessuna idea di pace, "perché ho conosciuto la guerra da quando sono nato".

Mi chiese se credessi veramente che la Cambogia avrà un giorno la pace. "Cammino per questo", risposi mentre mi alzavo per andarmene. "Aspetta un momento", mi disse, e poi mi fece scivolare 4 bhat mentre mi incamminavo, augurandomi buona fortuna.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail