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Conferenza Antimilitarismo
Adamo Pasquale - 23 ottobre 1996
Venti di pace

Campagna per il disarmo la riconversione e uno sviluppo sostenibile:

Associazione per la pace, Pax Christi - Missione Oggi, Manitese - Acli, Legambiente, Ass. obiettori nonviolenti, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, Fuci-Mir-Cipax, Cipsi-Cocis-GVC, Capodarco-CNCA, Beati costruttori di pace, Gruppo Abele-Emmaus Italia, Servizio Civile Internazionale, Arci, AlfaZeta-Nigrizia, Fim-Cisl, AdOCS, Federazione delle chiese evangeliche, Giano-Testimonianze, GAVCI, Ass. Papa Giovanni XXIII, Emergency.

Segreteria: Associazione per la pace - via Salaria 89 - 00198 Roma - tel 06.8841958 fax 06.8841749.

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Emendamenti della æcampagna æventi di paceÆ

Gli emendamenti presentati in Commissione difesa, sono stati sottoscritti dai seguenti deputati On. Paissan, On Galletti, On. Gardiol, On. Leccese, On. Scalia, On. Cento, On. Procacci, On; Dalla Chiesa, On. Valpiana, On. Nardini, On. De Cesaris, On. Brunetti, On. Montiani, On. Cangemi, On. Saia, On. Gambale, On. Battaglia ( non ha sottoscritto quelle sul collegato), On. Lumia, On. Bandoli, On. Buffo, On. Lorenzetti (solo quelli sullÆ obiezione di coscienza), On. Crucianelli, On. Vignali, On. Bielli, On. Bolognesi, On. Sciacca, On. Altea, On. Nappi, On. Lucidi, On. Stelluti, On. Maselli, On. Savonara, On. Pozzatasca, On. Malavenda, On. Rodeghiero.

Riportiamo di seguito gli emendamenti al disegno di legge n. 2.063 æBilancio di previsione dello stato per lÆanno finanziario 1997 e bilancio pluriennale per il triennio 1997/1999Æ

Alla Tabella n. 12, Stato di Previsione del Ministero della difesa per lÆanno finanziario 1997

1) Al capitolo 4.011, 7.104, 7.411, 7.712, 7.719, 8.370: riduzione 250 miliardi dal capitolo sullÆammodernamento della componente terrestre delle forze armate, in particolare per portare gli stanziamenti per il carro armato Ariete 1, da 300 miliardi a 50 e trasferirli al Ministero dellÆAmbiente nel seguente modo : 80 miliardi per nuova occupazione a tutela dellÆambiente; 30 miliardi per le aree protette; 100 miliardi per il risanamento dei bacini idrici; 20 miliardi per lo smaltimento dei rifiuti e 20 miliardi per il risanamento atmosferico e acustico delle aree urbane.

2) Al capitolo 4.031: si tolgono 50 miliardi dal capitolo sullÆammodernamento della componente navale delle forze armate, in particolare sulla seconda unitaÆ porta aero-mobili, per trasferirli allÆabbattimento delle barriere architettoniche.

3) Al capitolo 4.051: si tolgono 200 miliardi dallÆammodernamento della componente aeronautica delle forze armate, in particolare per portare da 450 miliardi a 250 gli stanziamenti per il Caccia Eurofighter 2000, per trasferirli alla Cooperazione allo sviluppo.

4) Al capitolo 1832 si tolgono 50 miliardi al capitolo sulle spese di esercizio e manutenzione per trasferirli alla riconversione dellÆindustria bellica.

Emendamento AC 2063/12: alla tabella 12, variare gli importi di competenza e di cassa dei seguenti capitoli:

1.073: - 1.000.000.000

1.087: - 2.000.000.000

1.093: - 3.000.000.000

1.802: - 9.000.000.000

2.102: - 15.000.000.000

2.082: - 20.000.000.000

1.403: + 50.000.000.000

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Arcipelago. Giornale dellÆAssociazione per la pace - mensile - n.3/4 (agosto-settembre 96) anno VIII- aut.Trib. di Roma 250 dellÆ8/5/89. Sped. in Abb.to postale comma 27 art. 2 legge 549/95 Roma- Pubb. inf. al 50%.

LA TASSA PER L'EUROPA?

PRENDIAMOLA DALLE SPESE MILITARI

Il Bilancio del Ministero della Difesa

e la Legge Finanziaria per il 1997:

le proposte di riduzione della Campagna Venti di Pace

1. IL BILANCIO DEL 1997: PIU' ARMI E PIU' PROFESSIONISTI

La prima Legge finanziaria del nuovo governo Prodi per il 1997 segnata dalla necessitß di adeguare i conti pubblici per permettere al nostro paese di "entrare in Europa", aderendo da subito all'Unione Monetaria Europea. Sono stati richiesti ingenti sacrifici a tutti i settori di spesa pubblica: sanitß, trasferimenti agli enti locali (in larga parte per servizi sociali), servizi di pubblica utilitß, stata proposta unÆimposta sulla casa. Ma le forbici dei tagli sfiorano appena il Bilancio della Difesa, che rimane sostanzialmente immutato nelle dimensioni e avvia una pericolosa ristrutturazione verso un aumento della spesa per armamenti e del numero di militari di professione.

La ristrutturazione verso il vecchio æNuovo Modello di DifesaÆ

Non questa una strada promettente per lÆazione del nuovo governo. Non questa la strada che chiedono di prendere le trenta organizzazioni pacifiste e della solidarietß impegnate dal 1989 nella Campagna Venti di Pace.

Le spese militari italiane possono essere ridotte in modo significativo e razionalizzate, condividendo la pressione che i vincoli di spesa pongono sulle altri voci del bilancio dello stato, in particolare sulla spesa sociale. Al nuovo governo si deve chiedere unÆapprofondita discussione politica e parlamentare sulla sicurezza dellÆItalia, sul futuro della Difesa, delle Forze Armate e sullÆimpegno per il disarmo e la costruzione della pace del nostro paese. Invece, con questa finanziaria, il governo Prodi sembra far avanzare surrettiziamente il vecchio æNuovo Modello di DifesaÆ che da anni stato sostenuto dai generali e dai governi precedenti, senza che sia mai stato ufficialmente discusso e approvato. La spesa militare per il 1997 prevede provvedimenti che comportano una crescente professionalizzazione e un riarmo delle Forze Armate.

E' il tempo di nuove scelte: ridurre la macchina militare e assegnare alla Difesa un ruolo pi· coerente con una politica estera di pace e di cooperazione si puý fare. E' la sfida dei prossimi anni. E' il modo migliore per entrare in Europa.

Due passi avanti, tre indietro

Due sono gli aspetti positivi da segnalare nel bilancio di quest'anno:

1. la riduzione del servizio di leva a dieci mesi, che era stata richiesta lÆanno scorso dalla Campagna Venti di Pace,

2. la riduzione, per la prima volta, dellÆentitß del personale militare (ufficiali e sottoufficiali in servizio permanente effettivo e di complemento) e l'abolizione dei privilegi per le pensioni militari.

Se questi sono gli aspetti positivi, sono invece da criticare soprattutto tre aspetti delle previsioni di spesa militare per il 1997:

1. i forti aumenti del numero di unitß e della spesa per i volontari di truppa, accrescendo la professionalizzazione delle forze armate,

2. lÆinversione di tendenza della spesa per armamenti, con una forte crescita dell'acquisizione e della ricerca di nuove armi,

3. lÆassenza di trasparenza, razionalizzazione e selettivitß delle scelte di spesa, misure che nascono dallÆesigenza di evitare gli episodi di corruzione che hanno coinvolto migliaia di militari, e di ricondurre la spesa alle prioritß per la politica di pace e sicurezza del paese. La vecchia æmacchina militareÆ sembra cosø procedere sui binari del passato.

Un bilancio solo sfiorato dai tagli

La previsione di spesa per il 1997 di 31.365 miliardi, considerando gli effetti sul bilancio della Legge finanziaria e dai provvedimenti ad essa collegati. La previsione per il 1996 era stata di 31.234 e il bilancio assestato del 1996 stato di 31.270 miliardi. I numeri sono in pratica immutati, anche se il tasso di inflazione provoca una lieve riduzione in termini reali. Ma ricordiamo che i bilanci di altri settori di spesa sono stati pesantemente tagliati (si guardi la sanitß 1.200 miliardi, i contributi agli enti locali, 4.660 miliardi, la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, 380 miliardi).

Se guardiamo pi· da vicino la spesa per la Funzione Difesa (la parte del bilancio destinata al funzionamento delle Forze Armate, escludendo cio la Funzione di Sicurezza Pubblica che finanzia i Carabinieri e le Pensioni Provvisorie), l'aumento rispetto all'anno scorso di quasi 200 miliardi (da 21.901 a 22.143). L'anno scorso la Funzione Difesa aveva giß avuto un aumento del 19%, in parte dovuto allo spostamento delle pensioni dal bilancio del Tesoro alla Difesa, ma per il 7% dovuto alla crescita effettiva del bilancio delle forze armate. La realtß cosø quella di una spesa militare che continua a crescere, contenendo le spese non direttamente connesse alle forze armate. Un esempio clamoroso la spesa per l'obiezione di coscienza: mentre il numero di obiettori aumenta di 15 mila unitß, le previsioni di spesa scendono da uno stanziamento di 100 miliardi nel 1996 a 70 miliardi nel 1997.

Il personale

Parte significativa del bilancio composto da spese obbligatorie il cui nocciolo pi· importante quello del personale: troppi generali e ufficiali, troppo personale in una struttura elefantiaca, burocratica, in molte parti inefficiente. Il sistema delle Forze Armate coinvolge oltre 350.000 persone tra leva, professionisti, ufficiali e personale civile. Troppe, male utilizzate, fonte di aumento di spesa pubblica in un settore fino ad ora corporativo e privilegiato. Le riduzioni interne al bilancio riguardano soprattutto gli effetti derivanti dalla riduzione della leva a dieci mesi (meno 785 miliardi) e dalla fuoriuscita dall'organico di un certo numero di ufficiali e sottoufficiali (circa 7.000). Per la leva si tratta di risparmi derivanti non dalla riduzione della durata, ma del numero delle forze previste da 170.262 a 160.161.

Tali riduzioni sono per pi· che compensate dai costi derivanti dall'aumento dei Volontari in Servizio Permanente (da 967 a 6.706) e dall'aumento dei Volontari in Ferma Breve da 17.609 a 20.609), anche se i militari hanno finora avuto difficoltß a reclutare numeri cosø elevati di soldati di professione.

I provvedimenti del governo prevedono anche una riduzione dei compensi per gli ausiliari (giovani che svolgono il servizio di leva nei carabinieri e in altri corpi). E' un risparmio illusorio perch le esigenze effettive di servizio saranno poi coperte da assunzioni aggiuntive in questi corpi. In realtß un'operazione per incentivare l'entrata dei giovani nelle Forze Armate come volontari.

Le armi

Per le spese di investimento (acquisizione e ricerca di sistemi d'arma) c' l'aumento di spesa pi· consistente: si passa da 4.585 a 5.305 miliardi, con una crescita di quasi il 20%, del 30% per i sistemi d'arma e del 10%, per la Ricerca e Sviluppo. E' un'inversione di tendenza assai preoccupante, quella di quest'anno, che va bloccata. Nessun sistema d'arma viene cancellato, anzi si continua a insistere su programmi di armamenti a cui bisogna rinunciare.

Corruzione e sprechi

Sui 2.730 miliardi di sprechi denunciati dalla Corte dei Conti l'anno scorso non c' stato alcun serio tentativo di intervento del Ministero della Difesa, per risanare e colpire i fenomeni pi· gravi di cattiva amministrazione.

Sono oltre 3.000 gli ufficiali e i sottoufficiali inquisiti per malversazione e corruzione. Giustamente il Sottosegretario alla Difesa, Massimo Brutti, ha rilevato che tale situazione ha assunto un aspetto "patologico".

Oltre 7.000 sono i miliardi di residui passivi: soldi impegnati, ma non ancora spesi, una riserva di fondi e un segno di inefficienza che per il bilancio militare diventa un fenomeno patologico.

Oltre 100.000 sono i miliardi da spendere secondo gli studi delle Forze Armate per l'introduzione del Nuovo Modello di Difesa, non ancora discusso e approvato dal Parlamento.

Il bilancio illeggibile

E' inoltre da rilevare che il Bilancio della Difesa continua ad essere "illeggibile" e poco trasparente. Vi sono numerosi buchi neri, sacche discrezionali di spesa, contenitori di spese diverse, usate per uno scopo o uno opposto a seconda dell'esigenza individuata non dal legislatore, ma dal generale o dallo stato maggiore di turno.

Ricordiamo un solo esempio, quello del capitolo 1802, in cui ci sono gli stanziamenti " per la difesa nucleare, batteriologica e chimica, bardature, sellerie, dotazioni, dotazioni individuali e di reparto per cani, elmetti". Come commentano ironicamente i funzionari della Commissione Tecnica del Tesoro, nell'audizione in Commissione Difesa del 2 ottobre scorso: "Nell'approvarlo, la preoccupazione prevalente del Parlamento per la difesa nucleare o per ferrare i cavalli?"

A quando un bilancio della difesa che i parlamentari e i cittadini potranno comprendere e analizzare? Perch si lascia cosø tanta discrezionalitß e si permette tanta confusione amministrativa e finanziaria in questo comparto della spesa pubblica? Non lo dicono solo i pacifisti, ma anche la Corte dei Conti.

2. COME E DOVE RIDURRE LA SPESA MILITARE

Ridurre le spese militari possibile tagliando sprechi, contenendo le spese per i sistemi d'arma e ridimensionando il numero e le strutture delle Forze Armate. Questo al di lß del ruolo che queste devono avere: un ruolo di difesa del nostro paese e di partecipazione alle missioni di pace sotto il controllo e la gestione dell'ONU. Un ruolo di pace al servizio della comunitß internazionale e non di æproiezione di potenzaÆ nazionale o di servizio ad operazioni di controllo di area sotto la direzione di alleanze militari o di altri paesi.

2730 miliardi di sprechi da tagliare

Riteniamo possibile ridurre la spesa militare di 2.730 miliardi, l'entitß degli sprechi denunciati dalla Corte dei Conti lÆanno scorso, sui quali ancora non stato fatto un intervento credibile.

La riduzione pu essere realizzata intervenendo direttamente sulle seguenti voci e capitoli di spesa.

* Volontari in Servizio Permanente e personale. Occorre congelare le immissioni per 1997, in attesa di una definizione della riforma delle Forze Armate e della discussione del Nuovo modello di Difesa. Bisogna accelerare la fuoriuscita degli ufficiali e dei sottoufficiali di complemento. Le nuove immissioni di volontari devono vincolate alla disponibilitß dei fondi liberati dalla diminuzione del personale prevista.

* Le spese di esercizio. E' possibile intervenire nei capitoli di Funzionamento generale e sulle spese di Manutenzione e Supporto. Qui si addensano gli sprechi, gli esempi di cattiva gestione, i casi di corruzione e malversazione.

* Le spese per armamenti. Si tratta dei fondi destinati all'ammodernamento, all'acquisto dei sistemi d'arma e ai fondi per la Ricerca e Sviluppo. Proponiamo il dimezzamento dell'aumento previsto, ricordando la necessitß di cancellare sistemi d'arma come il Carro Ariete e il Caccia EFA.

La riduzione della spesa di 2.730 miliardi realistica. Come era realistica la riduzione a 10 mesi della leva e la riduzione di spesa per il personale prospettata l'anno scorso dalla Campagna Venti di Pace e che quest'anno trova una prima realizzazione.

La riduzione di 2.730 miliardi funzionale ad un ridimensionamento della æmacchina militareÆ, sproporzionata ed eccessiva alla situazione attuale e al ruolo di pace che l'Italia deve sviluppare, dentro il quadro delle missioni dell'ONU. E' una riduzione realistica e compatibile con le funzioni delle Forze Armate. Ed una riduzione equilibrata dentro un quadro di sforzo di riduzione dell'intera spesa pubblica. E' tempo che il colosso militare diventi meno elefantiaco, dopo i tagli che in questi anni hanno subito il sistema previdenziale, sanitario e assistenziale.

Vi sono diversi modi per ridurre la spesa. Ecco le aree di riduzione sulle quali intervenire:

I tagli al personale

Leva e volontari. L'espansione prevista del numero dei volontari provocherß un aumento delle spese molto consistente. Finch non si discusso il nuovo sistema delle Forze Armate strumentale e scorretto lanciare bandi per l'immissione di un numero di volontari superiore a quello fisiologico. Una figura professionale criticabile introdotta nel 1995 quella dei "volontari in servizio permanente effettivo" che dovrebbero raggiungere le 54.000 unitß. Nella finanziaria di quest'anno i Volontari in Servizio Permanente passano da 967 a 6.796 e i Volontari in Ferma Breve da 17.609 a 20.609. Nel 1997 il bando dovrebbe essere bloccato per un anno, in attesa della definizione del Nuovo Modello di Difesa. Spese che possono essere ridotte o addirittura eliminate sono quelle relative agli ufficiali di complemento e ai sottufficiali non di ruolo.

Il controllo della spesa per il personale. Occorre prevedere misure amministrative e normative che blocchino gli avanzamenti automatici nelle carriere (intervenendo sulla legge delega del collegato alla Finanziaria) e bloccare l'espansione degli organici: senza queste misure non possibile contenere e ridurre la spesa militare. Abbiamo troppi generali e ufficiali. Gli avanzamenti di grado dovrebbero essere possibili solo se c' posto in organico. Bisogna anche bloccare un percorso di carriera ingiustificatamente rapido per i volontari a ferma breve. Bisogna ridurre lÆimmissione di volontari e annullare i privilegi di riserva di assunzione in alcuni settori della funzione pubblica (polizia, guardia di finanza, ecc.).

Il personale civile e degli arsenali militari. Da tempo si prospetta la riduzione e la chiusura di alcuni stabilimenti e arsenali militari, che potrebbero consentire forti risparmi. In tempi brevi possibile la riduzione di 7.000 addetti, utilizzando la mobilitß della pubblica amministrazione.

I tagli agli armamenti

E' paradossale che dalla fine della guerra fredda in poi non risulta sia stato cancellato alcun programma di acquisto di armamenti; la scelta stata quella di ridimensionarne lÆentitß o rinviarne la realizzazione nel tempo. Ci ha provocato aumenti di spesa e sprechi. Molti sistemi d'arma sono ingiustificatamente costosi e determinati da scelte sbagliate, in cui si possono intrecciare cattiva gestione e corruzione.

Le vicende giudiziarie dell' Amministratore Delegato dell'Oto Melara a seguito del caso Pacini Battaglia, la vicenda della produzione ed esportazione di mine antipersona italiane e la continua scoperta di traffici illegali di armi evidenziano i troppi punti oscuri degli affari sulle armi e delle attivitß dellÆindustria militare italiana.

Per assicurare un minimo di trasparenza e controlli in questo campo bisogna difendere e rafforzare la legge 185 sulle esportazioni di armi. Bisogna cancellare alcuni programmi di sistemi d'arma, come da anni sostiene la campagna Venti di pace: in particolare il Carro Ariete (prodotto proprio dall'Oto Melara) e il Caccia EFA. Per il Carro Ariete da ricordare che nel 1992 la stima dei costi era di circa 7 miliardi ad esemplare, un vecchio carro, della seconda generazione, da sostituire entro il 2000 con l'Ariete 2. Inoltre pi· costoso del Leopard (6 miliardi nel 1992) che tecnicamente molto pi· avanzato. Nel 1997 la Difesa stanzia 300 miliardi per l'Ariete.

I tagli allÆesercito (capitolo 4011)

I tagli da effettuare nei sistemi dÆarma per lÆesercito sono i seguenti:

- 250 miliardi (sui 300 previsti), riducendo a 50 miliardi il finanziamento per l'acquisto di un lotto di carri armati Ariete1. Il 30 novembre 1995 iniziata la consegna all'Esercito, da parte del consorzio OTO Melara-IVECO, dei carri armati Ariete1. Il programma Ariete1 prevede la consegna entro il 2001 di 200 carri per un costo totale, IVA inclusa, di 1.730 miliardi (costo unitario 8,65 miliardi). E' noto che l'Ariete1, in quanto carro armato di media qualitß di seconda generazione, risponde solo parzialmente alle esigenze dell'Esercito italiano in un momento in cui gli altri paesi NATO stanno giß introducendo i primi carri di terza generazione. Per tale motivo il consorzio OTO-IVECO sta giß sviluppando un carro armato, l'Ariete2, pi· adeguato alle esigenze dell'Esercito che dovrß finanziarne la progettazione e la produzione nei prossimi esercizi finanziari. Si ritiene opportuno suggerire di cancellare il lotto di circa 30 Ariete1 in corso di acquisizione nel 1997 e limitare i finanziamenti allo sviluppo

dell'Ariete2.

- 64,6 miliardi, cancellando le attivitß di industrializzazione del sistema missilistico contraereo SAMP/T. Il SAMP/T la versione terrestre della famiglia di sistemi missilistici FSAF che viene acquisita dall'Italia con radar (francese) ARABEL e missile (francese) Aster 30. Si ritiene che le difficoltß finanziarie correnti suggeriscano di sospendere l'introduzione in servizio del SAMP/T a favore di altri sistemi di difesa missilistica di punto.

I tagli alla marina (capitolo 4031)

- 50 miliardi, rimandando l'avvio del programma relativo alla realizzazione di una seconda unitß porta-aeromobili. Tale spesa compare per la prima volta nel bilancio della difesa e presuppone l'avvio di un programma pluriennale particolarmente costoso. L'incrociatore tuttoponte Garibaldi, che la nuova unitß dovrebbe andare ad affiancare aveva un costo stimato nel 1990 (secondo gli allegati alla previsione di bilancio 1991) di 442,5 miliardi esclusi il costo di alcune dotazioni e sistemi d'arma aggiuntivi e la spesa per l'acquisto di aeromobili (finanziata con due programmi autonomi). E' quindi prevedibile che, dati gli alti incrementi dei pressi caratteristici del settore degli armamenti e la dotazione di apparati particolarmente sofisticati della nuova unitß, il suo costo possa raddoppiare quello della nave Garibaldi. Si suggerisce, quindi, di rimandare l'avvio del programma quando la Marina disporrß di un maggiore grado di certezza sui finanziamenti degli anni successivi.

- 40 miliardi sospendendo per il 1997 il finanziamento dello studio di definizione di una nuova fregata AAW (con capacitß di difesa anti-aerea) denominata "Orizzonte". Il programma Orizzonte sviluppato congiuntamente con Francia e Gran Bretagna e prevede una spesa relativa allo studio di definizione di circa 117 miliardi. Il programma stato definito con un Memorandum trilaterale nel 1993 dopo il fallimento del tentativo di sviluppare un programma comune tra otto paesi NATO (programma NFR 90). Anche il programma Orizzonte non per esente da problemi. In Gran Bretagna la stampa specializzato ha messo in evidenza alcuni mesi fa sia l'aumento dei costi previsti di produzione (circa 8 miliardi di sterline per 20 unitß: circa 1.000 miliardi di lire per ogni unitß), che l'allungamento dei tempi di sviluppo che consentiranno di avere le prime unitß in servizio nel 2005 (al pi· presto) invece che 1998 come previsto all'inizio del progetto. In Francia, d'altronde, non ancora chiaro se la fregata Orizzonte trov

erß posto nel progetto di riorganizzazione della Marina francese annunciato dal presidente Chirac nel maggio scorso in cui si riduceva a 2 unitß l'esigenza francese. Si ritiene quindi opportuna una pausa di riflessione della Marina italiana tesa a verificare le reali intenzioni dei nostri partners.

- 38 miliardi sospendendo per il 1997 il finanziamento delle attivitß di sviluppo del sistema missilistico a contraereo a medio raggio PAAMS. Il programma PAAMS strettamente legato al programma Orizzonte in quanto rappresenta il sistema radar e missilistico che dovrebbe essere utilizzato sulle fregate Orizzonte. L'attivitß di sviluppo del PAAMS sostanzialmente legata all'integrazione di missili francesi (Aster 15 e Aster 30) con radar di scoperta britannici (SAMPSON). L'attivitß svolta da un consorzio (EUROPAAMS) che raggruppa a sua volta un consorzio italo-francese (EUROSAM con A rospatiale, Thomson CSF e Alenia) e un consorzio britannico (UKASM con BAe Dynamics, GEC Marconi e Siemens Plessey). In considerazione dell'incertezza del programma Orizzonte e al fine di verificare l'adottabilitß di criteri di maggiore responsabilizzazione delle imprese impegnate nello sviluppo del PAAMS, si suggerisce di rimandare di un anno il finanziamento 1997.

- 29 miliardi sospendendo per il 1997 il finanziamento della attivitß di ricerca e industriali relative a un sommergibile di nuova generazione. Nel 1996 la Marina italiana ha individuato nel sommergibile tedesco U-212 il mezzo pi· adatto a soddisfare le proprie esigenze operative nei prossimi decenni. In realtß si giunti a tale scelta dopo decenni di miope autarchia cha ha portato la Marina ad utilizzare spesso battelli che soffrivano di un forte ritardo tecnologico rispetto ad altre produzioni straniere. Nei primi anni '80 la Marina aveva affidato alla Fincantieri lo studio di un nuovo sommergibile, chiamato S-90, il cui progetto stato abbandonato solo recentemente per manifesta inadeguatezza alle esigenze della Marina stessa e a cause dell'altissimo costo previsto per unitß (1.300 miliardi di lire: il costo di un sommergibile a propulsione nucleare). Negli anni scorsi diversi miliardi sono stati per spesi dalla Marina per attivitß di sviluppo dello scafo o di alcuni sensori dell'S-90. Una pausa nel fi

nanziamento del nuovo sommergibile potrebbe essere collegata ad un'attivitß di studio della Marina finalizzata a valutare quali risultati della ricerca e sviluppo finanziata negli anni scorsi sono recuperabili all'interno del programma di produzione in Italia dei sommergibili U-212.

- 64,6 miliardi sospendendo le attivitß di industrializzazione del sistema missilistico contraereo SAAM. Il SAAM la versione navale della famiglia di sistemi missilistici FSAF che viene acquisita dall'Italia in versione SAAM-IT con radar EMPAR e missile Aster 15. Si ritiene che le difficoltß finanziarie correnti suggeriscano di concentrare gli investimenti nel settore costruzioni limitando le attivitß di ammodernamento come l'introduzione dei sistemi SAAM-IT.

I tagli allÆaeronautica (capitolo 4051)

- 200 miliardi (rispetto ai 450 previsti) riducendo le spese previste per il finanziamento della fase di sviluppo del caccia Eurofighter 2000. Il programma quadrinazionale italiano-britannico-tedesco-spagnolo sta completando la fase di sviluppo e nei prossimi mesi si giungerß alle decisioni cruciali relative all'industrializzazione. La Gran Bretagna ha confermato il suo interesse al programma e ha recentemente aumentato la sua partecipazione (giunta al 37,5%) compensando un parziale disimpegno tedesco. L'Aeronautica italiana continua a sostenere l'EF 2000 che dovrebbe essere acquistato in 121 esemplari (pi· 9 in opzione) per un costo totale del programma di 16.669 miliardi (4.682 per definizione/sviluppo, 2.679 per industrializzazione e 9.308 per produzione/supporto); il costo medio unitario di ogni velivolo per l'Italia si calcola in 72 miliardi. Si ritiene che la riduzione di 200 miliardi rispetto allo stanziamento previsto di 450 miliardi determini un rallentamento della fase finale di sviluppo che pu co

nsentire alla Difesa di valutare, prima dell'avvio della fase di industrializzazione, la reale utilitß dell'EF 2000 (un aereo progettato ancora durante la guerra fredda) nel futuro quadro strategico e la compatibilitß dei costi di acquisizione con i futuri budget di investimento dell'Aeronautica militare (incidenza attuale 22,5%).

- 60 miliardi cancellando lo stanziamento per un sistema radar aeroportato AEW (Airborne Early Warning). L'Aeronautica militare sta tentando da alcuni anni di individuare un velivolo che possa svolgere le funzioni di "aereo-radar" in appoggio alle Forze armate italiane. Scartate nel passato diverse ipotesi per motivi di costo, in quanto gli aerei radar devono poter restare in volo durante le 24 ore e sono quindi necessari un adeguato numero di velivoli e di equipaggi, l'Aeronautica si attualmente orientata verso il velivolo statunitense E-2C Hawkeye che utilizzato dalla Marina Usa in ruoli di appoggio ai pi· potenti AWACS. Si pu ritenere che, a fronte dell'incapacitß finanziaria di acquisto di aerei AWACS, l'acquisizione di aerei E-2C possa soddisfare solo parzialmente le esigenze operative dell'Aeronautica. E' necessario, piuttosto, intensificare la collaborazione in ambito NATO al fine di sviluppare capacitß di "early warning" comuni con i nostri partners.

I tagli alla ricerca e sviluppo (capitolo 7010)

- 121,3 miliardi sospendendo le attivitß di ricerca e sviluppo relative alla famiglia di sistemi missilistici FSAF. Il programma FSAF un programma di ricerca italo-francese (con una limitata partecipazione britannica nel settore dei sistemi missilistici imbarcati) che gestito dal consorzio EUROSAM (AÄrospatiale, Thomson CSF, Alenia). Nell'ambito del programma FSAF sono stati sviluppati essenzialmente due tipologie di sistemi missilisitici antiaerei: uno terrestre e uno navale. In campo terrestre stato sviluppato il SAMP/T basato su radar ARABEL e ZEBRA e missili Aster 30. Il SAMP/T si propone come il futuro sostituto dei sistemi missilistici Hawk e sarß acquistato in 50 unitß da Italia e Francia. In campo navale EUROSAM ha sviluppato il sistema SAAM per la difesa a breve raggio per l'installazione su naviglio esistente. Il SAAM disponibile in due versioni: SAAM-F (per la Marina francese) e SAAM-IT (per la Marina italiana con utilizzo del radar EMPAR). Una versione a medio raggio del SAAM il MSAM ch

e deriva pi· direttamente dal SAAM-IT. La versione pi· sofisticata dei sistemi di difesa navale antiaerea di EUROSAM il PAAMS (sviluppato in collaborazione con l'industria britannica) che dovrebbe equipaggiare le fregate Orizzonte. Considerando che sia il SAMP/T, che il SAAM sono in fase di industrializzazione e che lo sviluppo del PAAMS indipendente dalle richieste di finanziamento dell'attivitß di ricerca FSAF si ritiene opportuno sospendere il finanziamento 1997 chiedendo al consorzio EUROSAM uno sforzo di autofinanziamento delle attivitß attualmente in corso.

- 147 miliardi sospendendo le attivitß di ricerca e sviluppo relative all'elicottero NH-90. L'NH-90 un elicottero medio da trasporto sviluppato all'interno di un accordo quadrinazionale tra Italia, Germania, Francia e Paesi Bassi. All'origine il progetto doveva coinvolgere anche Stati Uniti, Canada, Spagna e Gran Bretagna sotto l'egida della NATO ma questi quattro paesi abbandonarono il progetto per motivi politici e/o industriali. In particolare la Gran Bretagna ha abbandonato l'NH-90 sia perch la capofila britannica Westland pass nel 1987 sotto il controllo della statunitense Sikorsky, sia perch la Difesa britannica giß sosteneva l'analogo programma EH-101 (la Difesa italiana ha continuato a sostenere entrambi i programmi). Le polemiche sul programma sono per continuate anche recentemente in Francia e Germania (nonostante il primo prototipo abbia volato il 15 febbraio 1996.

La Difesa francese preoccupata per la crescita del costo del programma e ha posto un limite al costo unitario che dovrebbe diminuire del 20% rispetto alle stime attuali arrivando a 27 miliardi per la versione TTH (esercito) e 44 miliardi per la versione NFH (marina). E' necessario rilevare che l'NH-90 stato concepito agli inizi degli anni '80 ed quindi necessaria da parte dell'Italia una seria valutazione della sua utilitß quando entrerß in servizio (ben oltre l'anno 2000). Inoltre, l'Italia l'unico paese in cui la Difesa ha assunto interamente i costi di sviluppo del NH-90 senza una partecipazione alle spese dell'industria come accade negli altri tre paesi. Infine, la Difesa italiana dovrebbe definire una prioritß tra due velivoli entrambi costosi e assai simili tra loro: l'NH-90 e l'EH-101. In conclusione, si ritiene che con una partecipazione finanziaria dell'industria il finanziamento 1997 possa essere sospeso.

- 15 miliardi cancellando il finanziamento delle attivitß di ricerca e sviluppo relative al sistema missilistico di difesa aerea MEADS. Il MEADS (Medium Extended-Range Air Defense System) un sistema missilistico che dovrebbe assicurare una difesa antiaerea a bassa e media quota oltre che una capacitß di difesa contro missili balistici. Il MEADS in realtß l'estremo tentativo della Difesa e dell'industria statunitense di mantenere un rapporto di collaborazione con l'Europa in campo missilistico. Mentre, infatti, quasi tutti i paesi NATO europei stavano sviluppando programmi per sostituire gli ormai superati missili antiaerei Hawk di produzione statunitense, il governo Usa ha offerto ai principali paesi europei di entrare a far parte di un programma Usa, appunto il MEADS, con la possibilitß di sfruttare, a fronte di limitati investimenti, il know-how parallelamente sviluppato dall'industria missilistica statunitense. Le reazioni in Europa sono state molto incerte; la Gran Bretagna rimasta in attesa di svi

luppi mentre Francia, Germania e Italia hanno deciso di verificare l'offerta Usa firmando un memorandum nel 1995. Nel maggio 1996 la Francia si per ritirata affermando di non essere interessata al MEADS dal punto di vista militare e di non essere in grado di finanziarlo. In realtß la Francia ha in corso di sviluppo un grande programma missilistico - l'FSAF - che appare largamente sovrapponibile al MEADS. Si ritiene che dal momento che l'Italia partner al 50% con la Francia nel programma FSAF, anche la nostra Difesa dovrebbe scegliere uno dei due programmi. In ogni caso lo stanziamento di 15 miliardi per il MEADS appare prematuro e ingiustificato.

Il controllo sul bilancio

Oltre ai tagli sopra elencati, sono necessarie misure e vincoli pi· stringenti per evitare il gonfiarsi incontrollato della spesa militare.

Evitare le procedure improprie per l'acquisto di armamenti. Si sviluppata in questi anni - aggirando i vincoli di bilancio- la pratica di acquisire armamenti in leasing o con anticipi di pagamenti da parte di consorzi di banche. Ad esempio, quasi metß della spesa per programmi interforze nel 1995 e 1996 rappresenta rate di un mutuo di 250 miliardi acceso con un gruppo di banche. In questo modo si stanno pagando le navi in precedenza destinate allÆIraq. La diffusione di queste pratiche aumenta ulteriormente la rigiditß del bilancio e gonfia gli impegni di spesa in forme improprie, fuori dalle procedure consuete e dalle possibilitß di controllo dell'amministrazione e del parlamento.

Controllare la crescita delle spese in corso d'anno. Sistematicamente (a parte quest'ultimo anno) c' una divaricazione tra le previsioni iniziali e i consuntivi finali. La spesa, cosø, cresce in modo incontrollato, senza strumenti di verifica intermedia. Ad esempio, nel bilancio di previsione del 1996 le spese per il personale risultavano inferiori ai consuntivi addirittura del 1993 e del 1994 (a prezzi correnti). La natura obbligatoria di molte spese provoca aumenti in corso dÆanno che superare le previsioni iniziali.

Intervenire sugli oltre 7.000 miliardi di residui passivi. Il bilancio della difesa presenta la pi· alta quota di residui passivi tra i ministeri. Ci testimonia l'inefficienza delle procedure di spesa adottate. Questa massa di risorse fa crescere notevolmente la disponibilitß di cassa del Ministero. Nelle previsioni del 1996, ad esempio, le autorizzazioni di cassa arrivavano a 34.100 miliardi, 2.700 in pi· delle previsioni di spesa di competenza.

Controllare le spese militari fuori dal bilancio della difesa. Negli ultimi anni si sviluppata la pratica di finanziare con fondi speciali del Tesoro o altre fonti operazioni e programmi di natura strettamente militare. Ad esempio gli interventi all'estero delle Forze Armate italiane all'estero sono stati finanziati dal Tesoro e le misure di sostegno all'industria aeronautica per programmi militari sono stati finanziati dall'industria. Per la trasparenza ed una esatta misura delle spese in questo campo si deve ricondurre al bilancio della difesa, questo complesso di spese.

Intervenire sugli sprechi. La Corte dei Conti ha tempo fa denunciato 2.730 miliardi nella gestione dell'Amministrazione della Difesa. Bisogna intervenire con forza per la razionalizzazione della spesa e l'eliminazione dei fenomeni di cattiva gestione.

3. GLI OBIETTIVI DI CONTESTO

La Campagna Venti di Pace chiede da anni una riduzione delle spese militari, un riorientamento delle risorse pubbliche verso bisogni sociali, nel quadro di una politica di disarmo, riconversione e costruzione della pace. Nel bilancio 1997 le prioritß di intervento a cui destinare una parte delle risorse finanziarie che potrebbero essere liberate dalla riduzione della spesa militare sono le seguenti:

LÆobiezione di coscienza

L'impegno per l'approvazione della riforma 772 sull'obiezione di coscienza e per il servizio civile, per una riallocazione delle risorse verso le forme non armate di difesa. E' necessario aumentare i fondi per l'obiezione di coscienza. La riforma della 772 va approvata in tempi brevi, senza stravolgimenti.

Le azioni di pace della societß civile

L' iniziativa per la valorizzazione - anche in termini di risorse finanziarie - della presenza civile, di pace, di obiettori di coscienza, non governativa nelle missioni umanitarie nelle aree di conflitto.

Deve essere finanziato il decreto che permette agli obiettori di svolgere il servizio civile in Bosnia Erzegovina.

Deve essere rifinanziata la legge 180/92 per la partecipazione alle missioni di pace all'estero.

Deve essere abolita la denominazione della scuola di guerra di Civitavecchia e trasformata in un centro di addestramento per i militari che partecipano alle missioni di pace dell'ONU.

La messa al bando delle mine antipersona

Bisogna dare corso all'impegno italiano di vietare la produzione e l'esportazione delle mine. Deve essere approvato il relativo provvedimento legislativo e deve essere deciso in finanziaria un fondo per lo sminamento.

Bisogna rafforzare gli strumenti della legge 185 per il controllo sul traffico delle armi.

La riconversione dellÆindustria militare

Deve essere maggiormente sostenuto l'impegno per la riconversione dell'industria bellica, stabilendo apposite dotazioni in finanziaria e impegnandosi a utilizzare i fondi europei KONVER e degli altri programmi europei in questo campo.

Abolire i tribunali militari

E' necessaria una rapida iniziativa legislativa per l'abolizione dei tribunali militari sulla quale - durante il caso Priebke - tutti sembravano d'accordo. Bisogna trasferire il complesso della loro attivitß all'amministrazione civile.

4. DALLE SPESE MILITARI ALLE RISORSE PER LA SOCIETA'

I risparmi permessi dai 2.730 miliardi di tagli richiesti dalla Campagna Venti di Pace potrebbero in parte alleggerire la ricerca di nuove entrate fiscali nella manovra economica del governo e in parte finanziare nuove attivitß di pace, di cooperazione, di sviluppo sociale e ambientale.

Proponiamo:

* l'istituzione di un nuovo capitolo sul bilancio per lo sminamento delle aree infestate dalle mine italiane,

* il raddoppio del fondo per l'obiezione di coscienza;

* l'istituzione di un nuovo capitolo per la sperimentazione della difesa non armata.

* il finanziamento della legge 180 per la partecipazione alle missioni di pace;

* l'aumento del finanziamento della legge 390 per l'ex Jugoslavia;

* l'aumento del finanziamento della legge 49 per la cooperazione allo sviluppo;

* l'istituzione di un fondo permanente per la partecipazione alle missioni ONU;

* la copertura decreto per gli obiettori in ex Jugoslavia;

* l'aumento dei fondi per la riconversione dell'industria bellica.

Chiediamo pi· risorse per la solidarietß:

* un fondo aggiuntivo per le aree di crisi e i lavori socialmente utili,

* uno stanziamento per lo sviluppo delle attivitß di terzo settore,

* un sostegno aggiuntivo alle leggi e alle politiche sull'handicap, sull' aids , e sulla riduzione del danno dalle tossicodipendenze.

Per l'ambiente chiediamo di redistribuire le risorse risparmiate dalla spesa militare

* per la legge sulla difesa del suolo,

* la gestione delle aree protette,

* il sostegno delle proposte per l'occupazione contenute nel piano di Legambiente.

Proponiamo infine che le risorse risparmiate vadano a limitare la riduzione degli stanziamenti per gli enti locali e a contenere gli effetti dell'imposta sulla casa, misure previste dalla legge finanziaria.

 
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