"KURSK" / L'INTERVENTO DI PUTIN:
"NO, SIGNOR PRESIDENTE, LA COLPA DELLO SFACELO DELL'ESERCITO E DELLA MARINA, DELLA DISTRUZIONE DI "KURSK" E' DI CHI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI HA OSTACOLATO E CONTINUA A OSTACOLARE LA RIFORMA MILITARE. FINO A QUANDO QUESTE PERSONE STARANNO AL TIMONE DEL PAESE E DETERMINERANNO LA SUA POLITICA, NOI, I SUOI CITTADINI, SAREMO CONDANNATI A PIAGERE LE NUOVE VITTIME - LE VITTIME DELL'AGRESSIVA STUPIDITA' DEI PERSONAGGI CHE VIVONO DEL GIORNO PASSATO".
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DELL'ARA NIKOLAJ KHRAMOV
Mosca, il 24 agosto 2000
L'intervento del Presidente Putin di ieri, nel quale si e' parlato dei responsaili della tragedia del sommergibile "Kursk", ha suscitato una profonda delusione. Il Ministro della Difesa Igor' Sergeev, il Comandante Supremo della Marina Militare Vladimir Kuroedov e il Comandante della Flotta Nordica Vjaceslav Popov, che hanno chiesto le dimissioni, sono stati lasciati ai loro posti con il pretesto che prima bisogna chiarire le cause della distruzione del sommergibile. Il ministro e gli ammiragli, pero', sono colpevoli non solo e non tanto della distruzione del sommergibile (fra l'altro, le cause non sono state ancora chiarite e, probabilmente, non saranno mai chiarite, perlomeno ufficialmente). La loro colpa principale sta nel fatto che i marinai - sepolti vivi sullo sfondo del mare - per quattro giorni non hanno ricevuto il soccorso del servizio di salvataggio straniero, come sappiamo adesso, un servizio molto efficace. Anzi, dopo l'inizio dell'operazione di salvataggio le autorita' militari del paese hanno
continuato ad ostacolare i lavori. Sergeev, Kuroedov e Popov sono colpevoli non della distruzione del sommergibile, ma dell'assassinio dei marinai sopravissuti alla tragedia; sono colpevoli delle bugie e della disinformazione che dal 12 agosto il nostro ministero militare ha continuato a presentare all'opinione pubblica russa e quella internazionale. Fra l'altro, e' anche colpevole di non aver ancora ufficialmente pubblicato l'elenco dei marinai morti nel "Kursk": gli elenchi che possiamo vedere allo schiermo televisivo sono stati comprati dal quatidiano "Komsomol'skaja pravda" da un anonimo ufficale del quartier-generale per 18.000 rubli!
Anzi, ieri il presidente ha di fatto accusato della catastrofe nel mare di Barents quelli che, secondo lui, hanno contribuito allo sfacelo dell'esercito e della marina e adesso "hanno contribuito per beneficienza un milione ciascuno - sarebbe meglio se vendessero le loro ville sulle coste mediterranee della Francia". Questa dichiarazione, il tentativo di adossare la colpa a chi non ne ha, e' un bel esempio della sfacciata demagogia simile al goebbelsiano "smascheramento della plutocrazia internazionale ebrea".
No, signor presidente. La colpa dello sfacelo dell'esercito e della marina, della distruzione di "Kursk", e' di quelli che per dieci anni hanno ostacolato e continuano a ostacolare la riforma militare. Di quelli che in dieci anni non hanno capito che l'impero del male - l'impero comunista, un impero disfatto - ha perso "la guerra fredda" molti anni fa e che la nuova, democratica Russia non ha bisogno dell'enorme macchina militare dell'Unione Sovietica, pronta a combattere contro tutto il mondo. Di quelli che anche oggi sono sicuri che la Russia ha bisogno dei sommergibili portamissili atomici e non ha bisogno dei comandi dei soccoritori che lavorono a grande profondita'. Di quelli che continuano a preparare l'esercito e la marina del nostro paese alla guerra contro i paesi della NATO, cercando di resuscitare nella societa' russa lo spirito del militarismo, del nazionalismo, della xenofobia e la psicologia del "castello asseddiato". Infine, e' di quelli che non sanno fare i calcoli e non ce la fanno a capire
che anche spendendo per l'esercito non il 45%, ma il 100% del nostro miesro budget (che non supera il buidget dello stato di New York), no e' possiblie mantenere con questi soldi un'esercito affamato di un milione e mezzo di soldati, armato dei missili intercontinentali e del sommergibili portamissili atomici che oggi come oggi non servono piu' a nessuno. Fino a quando queste persone rimarranno al timone del paese e determineranno la sua politica, inclusa la politica della difesa, noi, i suoi cittadini, saremo condannati a piangere le nuove vittime della stupidita' agressiva dei personaggi che vivono del giorno di ieri.
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