vi posto altri interventi della conferenza segreteria Cora885, 16-Ott-96, 20:21, I-----, 500, R.Spagnoli, IT, Roma
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Dal mio osservatorio mi chiedo perché il comgresso del Cora venga messo all'ordine del giorno il 15 ottobre (giorno di scademza dell'offerta di pacchetti viaggio-soggiorno a prezzi stracciati) e non il giorno dopo la riunione tenuta all'Ergife a margine dell'ultima riunione dell'"area radicale".
Se nei giorni del congresso ci sono altre cosine da fare non è un problema: come sempre è una questione di scelta delle priorità.
Nel frattempo vediamo se da Arewzzo arrivano anche un po' di iscrizioni.
886, 16-Ott-96, 20:32, I-----, 681, V.Donvito, IT, Firenze
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Roberto, perche' fai il fessacchiotto?
Il metodo romano di dire e non dire, ormai non paga piu'. Valgono solo le cose dirette.
Rispetto alle iscrizioni da Arezzo, non te le aspettare, perche' non ci si iscrive al nulla.
E per non essere frainteso.
E' chiaro che esiste un gruppo di lavoro, che e' piu' o meno quello dell'Ergife (ma in quel luogo ho visto anche tante facce abitualmente mute ed inesistenti sul piano dell'azione .....), di cui tu ovviamente ne fai parte occupando un ampio e importante spazio. E questo non e' in discussione. Cio' che e' in discussione e' se stai lavorando sul nulla o meno: dove per nulla si intende la presumibile idea dell'esistenza di un Cora.
887, 16-Ott-96, 20:37, I-----, 2020, C.Palma, IT, Torino
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Caro Vincenzo,
mi chiami in causa, perchè avrei gli strumenti e l'autorevolezza (indiretta, e parassitaria, tutto sommato, come il sangue blu dei parenti acquisiti alle famiglie reali ) per rispondere alle gravi questioni che poni- chè tanto gravi devono essere quanto la tua grafomania, se non di più. Mi dispiace non poterti, neppure per compiacenza, soddisfare, anzi, per parlarci da meridionali, "darti soddisfazione". Ma io parlo (e scrivo) quando ho qualcosa da dire. E adesso non ho niente da dire, oltre a quanto sostenuto in un mio pezzo precedente (che mi ha fruttato l'accusa, da parte tua, di lobbista). Non è che io non abbia delle attenzioni, dei presagi, o delle intuizioni- a occhio e spanne, direi di matura opposta alle tue: penso che rispondere ad una crisi di "immagine" e di ruolo con sensibilità "azionistica" e indole "attivistica" non serva; e ho l'impressione che se qualcosa di questa storia (non della mia "autorevole" storia, della storia radicale) rimarrà, dovrà essere serbata "sottotraccia", se vuole serba
rsi.
Ma su queste riflessioni non saprei costrurci una prassi politica, e quindi sto zitto, e non mi dilungo sugli insuccessi degli "altri" (quelli che non hanno la mia autorevolezza, la mia autorità e il mio "successo", per intendersi: i non lobbisti).
E trovo tutto sommato puerile e fastidioso che "crisi storiche" come quella radicale, che giocoforza attraversa anche il Cora, vengano ridotte alla responsabilità delle inadeguatezze soggettive.
Non so poi se il narcisismo sia il prezzo da pagare all'attivismo; ma il tuo caso ne è indizio inquitante. Se il risultato di Arezzo merita 4 facciate di spiegazioni teorico-dottrinarie sull'"essere partito e strumento d'azione", cosa dovrebbe dire Peppino Nardini, che a Napoli ha raccolto, da fuori del Consiglio, le firme di quasi la metà dei consiglieri provinciali di Napoli (Napoli: non Arezzo, non Torino) avendo contro e non a favore tanto Lamberti quanto Bassolino?
Ciao, mazziniano.
Cavour (l'amico di Cappato)