E aggiungo che, non solo e' in atto un operazione di ridisegnamento del buonismo (in questo caso di sinistra), ma essenzialmente si sta cercando di irregimentare cio' che fino ad oggi e' sfuggito al controllo. Il fatto stesso che l'antiproibizionismo sia a destra e a sinistra, per il dalemismo e' una minaccia alla sua egemonia, e quindi va messo tutto nel tritacarne del modo di esser e fare politica di oggi (superficie, molta superficie) e va irregimentato: operazione che ha buone possiblita' di riuscire, se consideriamo il voto uniforme sul finanziamento pubblico ai partiti e la voglia di "impicciarsi" che trasuda in alcun posto della politica come della societa' "non-politica".Noi, in solitudine, (o meglio -visti i recenti numeri anche della militanza- una parte piccolissima di noi), grazie a Pannella (pensate un po' a questo sciopero della fame), restimao fuori da qualunque tentativo, anche perche' siamo gli unici ad individarlo e a denunciarlo.
Aggiungo, pero'.
Questa denuncia non basta tenersela dentro e "fare come fan tutti", salvo che in alcune occasioni sganciare il centone, l'iscrizione o fare ato di presenza quando c'e' il leader maximo. Non basta, perche' le energie per combattere questa operazione dalemista sono poche, mal organizzate, piene di contraddizioni, e quindi abbiamo bisogno proprio di tutti.
Ed e' qui che si inserisce l'operazione che da dopo le elezioi del 21 aprile mi porta a credere di superare in modo deciso le divisioni che fino ad oggi abbiamo invece alimetnato tra pr, mov, e altro. E' anche un problema di identita' verso noi stessi everso l'interlocutore civico da coinvolgere.