appunti dall'incontro di Strasburgo del 16/17 gennaio
e dall'incontro del coordinamento italiano di Firenze del 20 gennaio
premessa: quello che segue e' un documento di lavoro su cui sono gradite tutte le osservazioni e i suggerimenti
Strasburgo
Le 70 persone che si sono ritrovate a Strasburgo hanno lavorato sodo.
Erano presenti appartenenti al Pr, Italia/Tibet, Tibet support group vari, rappresentati delle comunita' di esuli tibetani.
In genere in questi incontri si parla molto tra sordi -e cosi' e' stato un po' anche in quest'occasione- ma tutti eravamo volontariamente dotati di apparecchi acustici per superare la sordita'.
La maggiorparte del confronto e' stato sulle date, il 9 e 10 marzo, e sull'importanza commemorativa che il 10 marzo rappresenta per gli esuli tibetani. In piu' abbiamo registrato che l'8 marzo, a Londra, ci sara' un'analoga manifestazione che coinvolge anche molti esuli tibetani che vivono in Svizzera (la comunita' piu' numerosa in Europa).
Tra tutte queste date, si e' convenuto che l'importanza fosse, piuttosto che la palese divisione "interna", quella di mettere in moto e collegare una macchina che, a piu' riprese, si muove per la liberazione del Tibet.
Un dato positivo e' che, rispetto al'anno scorso, sono numerosi i nuovi gruppi che collaboreranno per la riuscita della manifestazione. Diversi in Francia e la piacevole novita' della Svezia.
Le manifestazioni cominceranno il 9 mattina, domenica, alle 11, e andranno avanti fino alla sera del 10, lunedi'.
Il nerbo dell'organizzazione, ovviamente, e' rappresentato dal Pr, con Massimo Lensi come coordinatore. Il servizio accoglienza a Ginevra sara' garantito nei luoghi di arrivo e nel centro della città'. Comunque i particolari su questo li comunicheranno gli incaricati sucessivamente.
Per quanto riguarda il nostro partito, e' interessante sapere chi c'era.
Dall'Italia, oltre al sottoscritto: Donatella Poretti da Arezzo, Alessandra Impallazzo da Livorno, Paolo Pietrosanti e Gianni Schiavi da Roma, John Fischetti da Pordenone, Giorgio Cusino da Cagliari, Lilli Reolon da Padova, e i transnazionali Massimo Lensi e Marco Cappato.
Erano presenti compagni da Lubiana/Slovenia, Tirana/Albania, Kossovo/Jugoslavia, Budapest/Ungheria, Praga/Rep.Ceca, Mosca/Russia, Kiev/Ucraina, Bucarest/Romania, Buxelles/Belgio
Una riunione per conoscersi e capire cosa si fosse in grado di mettere in movimento.
La mia impressione e' che abbiamo fatto piccoli passi rispetto alla manifestazione di Bruxelles dell'anno scorso, che ci siamo un po' cullati sugli allori di quell'evento, e che stiamo scontando un po' di ritardi e mancanze di chiarezze, in particolare con le comunita' degli esuli tibetani. Aspetti che comunque ci devono e ci possono servire a capire dove battere meglio per la costruzione di quest'iniziativa.
Firenze
Ma veniamo alla riunione di coordinamento dell'Italia, che si e' tenuta lunedi' 20 gennaio. E qui saro' piu' tecnico.
Le presenze. Oltre al sottoscritto, di Firenze c'erano Patrizia Piombanti e Marco Bazzichi, quindi Donatella Poretti di Arezzo e Stefano Bartali di Siena, quindi Paolo Pietrosanti e Marina Sisani di Roma, e Nanni di Italia/Tibet-Milano. Di quest'incontro erano stati avvisati tutti i riferimenti italiani, ne era stato dato annuncio in Agora' e alla Radio Radicale.
Due i tipi di partecipazione alla manifestazioen di Ginevra: Domenica 9 (dalla mattina alla sera) e Domenica 9/Lunedi' 10 (con pernottamento).
Molta importanza alla mobilitazione del nord Italia, che e' a poche ore di trasporto da Ginevra.
Mentre Paolo Pietrosanti verifichera' la fattibilita' di un treno speciale con sponsor Fs, i pullman (piu' versatili ed economici, anche se piu' scomodi), si muoveranno sulla direttiva Roma-Perugia-Firenze-Bologna-Milano, formandosi in queste città' o raccogliendo partecipanti in queste citta'.
Il punto di riferimento nazionale e' Roma, tel.06/689791, dove le disponibilita' e le prenotazioni verranno smistate nei punti di riferimento locali direttamente dal centralino. I punti di riferimento locali dovranno garantire una presenza costante, o con segreteria telefonica. Grosso modo, ad oggi, dovrebbero essere questi: Roma, Perugia, Arezzo, Firenze, Ancona, Rimini, Genova, Torino, Milano, Padova, Bolzano, Pordenone.
Iniziative di promozione. L'importante e' portare piu' persone a Ginevra, quindi tutte le iniziative devono vertere essenzialmente su un contatto diretto, coinvolgente.
Verra' preparata una lettera-tipo da inviare a tutti i gruppi locali, perche' a loro volta la spediscano ad associazioni locali del volontariato, pacifiste et similia, per invitarli a venire a Ginevra.
Stessa operazione dovra' essere fatta nei confronti di tutte le forze politiche e sindacali, con particoalre attenzione per Lega Nord e Alleanza Nazionale, che sono due forze politiche che in alcune città' hanno gia' aderito ad iniziative sul Tibet.
Sindaci e bandiere. Siamo in ritardo. Quindi il "kit" per la richiesta ai sindaci che' sventolino la bandiera sul pennone il 10 marzo (che e' anche in questa conferenza -da costruirselo- al n.7529) deve essere diffuso il piu' possibile. La richiesta fino ad oggi e' stata inviata solo ad un certo numero di comuni nelle regioni (tipo Toscana, Piemonte, Lazio) in cui e' ipotizzabile un contatto successivo che concretizzi l'adesione. In Toscana, per esempio, dove e' gia' stata inviata a tutti i Comuni per posta, viene ora reinviato un sollecito via fax con successiva telefonata.
L'anno scorso siamo stati molto aiutati da un postel dell'Anci -associazione nazionale comuni d'Italia, presidente Enzo Bianco, sindaco di Catania iscritto al Pr. Quest'anno il postel non e' ancora partito, e si cerchera' di replicare, ma in piu' s'e' aggiunta la difficolta' della circolare del ministero degli Interni che ricorda il divieto (risalente al regime fascista) di sventolare bandiere di Stati non riconosciuti dall'Italia. Su questo, e' opportuno fare esplodere le contraddizioni il piu' possibile, con casi eclatanti che facciano molto rumore. In particolare, sarebbe fattibile con Sindaci della Lega Nord, riottosi alle direttive "romane" e, in genere, molto diponibili verso cause tipo Tibet (vedi la partecipazione leghista al walk-around di Roma).
Verra' preparato uno spot per Radio Radicale, e sara' distribuito a tutti i riferimenti locali perche' chiedano che sia trasmesso anche da emittenti locali, in genere molto disponibili, magari con l'aggiunta, in coda, del riferimento telefonico piu' vicino.
Su Radio Radicale ci sara' una nuova trasmissione ad hoc il lunedi' pomeriggio.
Bisogna cercare di arrivare sui media nazionali, in particolare nelle trasmissioni "contenitore" tipo Domenica-in. All'uopo si cerchera' di creare una lobby di artisti, a partire da quelli che sono iscritti al Pr e che hanno manifestato interesse per la battaglia tibetana (Columbro e co.)
La politica di lobby propagandistica sara' avviata anche nel mondo dello sport, grazie ad alcuni iscritti al Pr.
Donatella ed io stiamo preparando un dossier con il nome provvisorio "Liberta' per il Tibet, dossier di una battaglia nonviolenta", che sara' pronto (anche in versione telematica e informatica) entro il 10 febbraio. La cronistoria, attraverso comunicati e documenti, dell'organizzazione e delle motivazioni della manifestazione del 9-10 marzo. Questo dossier sara' presentato in un serie di incontri che dovranno essere organizzati anche nei piccoli centri, con il preciso scopo di incontrare persone che poi si iscrivano per venire a Ginevra. Incontri di non oltre un'ora, che si possono concludere anche con cene di autofinanziamento. A questi incontri sara' proiettatto anche un video (fornitoci da Italia/Tibet, della durata di 20 minuti) e dovranno avere risalto sui media locali "come i nonviolenti di Abbiategrasso si preparano alla manifestazione di Ginevra ....". L'incontro sara' confezionato in maniera "rigida" con la disponibilita' di Paolo Pietrosanti a spostarsi e presenziare.
I dossier saranno venduti in confezione con bandiera, adesivi, spillina e dischetto informatico.
Infine, sempre a livello locale, si consiglia il coinvolgimento della stampa. Non tanto cronache locali di giornali nazionali, ma giornali che fanno del locale la loro ragion d'essere. Invitare un giornalista ad essere con noi a Ginevra, proponendo di pagargli le spese, perche' documenti la presenza della sua città' a Ginevra, potrebbe essere un buon metodo, da usare in particolare con gli apprendisti giornalisti. Questo significa anche articoli di presentazione per la promozione della partecipazione..