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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 26 febbraio 1997
12565, 26-Feb-97, 16:25, I-----, 2884, V.Donvito, IT, Firenze
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Dossier Tibet

presentazione in Toscana

valutazioni qui e la'

Arezzo, Firenze, Livorno, Piombino, Massa e Pisa. Gia' fatto. Da domani, per finire: Grosseto, Lucca e Siena. All'appello mancano: Pistoia, Prato, Poggibonsi, Elba, Viareggio, Ghivizzano, Torrita.

Roba da regionalisti? No. Roba piccola, specifica, particolare, non localistica, ma esplicativa di come si puo' essere e di cosa si potrebbe fare. Di piu', molto di piu'.

Alla stanchezza fiorentina e livornese (che va a braccetto con le mancanze di cui sopra), allo standard soddisfacente aretino, per il momento, corrisponde la freschezza aggressiva di Piombino, Massa e Pisa. Vedremo le altre.

Le valutazioni, considerata anche l'impostazione generale dell'organizzazione, sara' meglio trarle lunedi' sera, dopo che con Siena avremo chiuso il giro.

Ma gia' da ora un fatto indiscutibile emerge: se uno/due pullman di manifestanti andra' a Ginevra dalla Toscana, lo si deve esclusivamente a questa iniziativa. Al contatto fisico, diretto, che si e' stabilito tra organizzatori e convenuti agli incontri. Allo scambio di opinioni che si e' potuto verificare guardandosi in faccia o sentendo la presenza del nonvedente Pietrosanti come qualcosa di importante, grazie alla sua enorme e accresciuta capacita' di comunicare.

Domanda di rito. Ma il gioco sara' valso la candela? Anche questo alla fine, anzi, molto dopo della fine, ben oltre il 10 marzo, quando raccoglieremo e semineremo ancora meglio rispetto al passato, forti di quello che stiamo facendo in questi giorni.

In tutti gli incontri -altro fatto gia' riscontrabile- c'e' la presa d'atto della supremazia di strategia, iniziativa e presenza radicale in tutto l'ambito politico italiano che mostra interesse a queste tematiche: da destra a sinistra, sono li', in attesa che noi gli diciamo come, quando e dove fare. Noi portatori di pensiero, azione, inizaitiva. Loro li', nelle loro scatole di potere (piu' o meno locale), che cercano ragioni d'essere di fondarsi. Un incontro i cui risultati si potranno misurare -per non essere i soliti parolai- solo nella presenza fisica a Ginevra, e nelle mozioni, azioni, iniziative istituzionali che sommeremo al passaggio del 10 marzo.

Un solo dispiacere (e non c'e' cosa peggiore, per me, del dispiacersi): tutti quei compagni che si sono fatti fottere (FATTI FOTTERE) dal regime smacchiante italiano, e con la loro totale assenza hanno fornito al regime la migliore trielina possibile per avviare la cancellazione della loro personalita' politica/militante/oppositrice. Spero -per me, per loro e per la causa che ci stringe in queste valutazioni- che sia uno sbandamento temporaneo, riflessivo, arricchente per il futuro. Ma ora, in questo contingente non secondario, io non posso fare altro che registrare la totale assenza.

Un'assenza confortata dalle tante facce nuove, curiose che si sono affacciate a questa impresa.

 
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