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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 4 marzo 1997
No Marco.
Alla presentazione del dossier a Firenze eravamo una decina di persone, tutte ipermilitanti, anche se poi, grazie alla presenza del consigliere Verde Bugliani, ci sono stati strascichi interessanti in sede di consiglio comunale, ma non un rigo sui media.

Ed e' come dice Dario. Non ci sono cazzi. La militanza va coltivata. Potrei fare l'elenco di chi avrebbe potuto esserci, m non serve ad alcuno.

La situazione e' quella di una Toscana decente (platino rispetto all'Italia) e di una Firenze che fa cagare, dove ci sono i soliti (con l'aggiunta di qualcun'altro) che credono che io sia il male di tutti i mali, e che investono la loro attivita' per fare solo ed esclusivamente cose contro di me. Pensa che anche qualcuno con tanto di chiavi della sede di via Cavour -e che spesso la usa per sua informazione personale- e' andato in giro a teorizzare la necessita' di un'altra sede radicale a Firenze, perche' via Cavour sarebbe impraticabile. E' evidente che e' qualcuno che non si ricorda quanto costi una sede e specialmente una come quella di via Cavour.

In tempi di tre gatti invece di quattro, il radicale medio fa questo. E non e' colpa della struttura di merda del Mcp?

Ora ve ne racconto un'altra, per chi crede che la politica del Mcp o nel Pr sia diversa che altrove.

Mi comunicano la storia del fissare le assemblee del Mcp perche' c'e' la spedizione dei 900 mila. Bene. Mi attacco al telefono e ne organizzo tutte quelle che avete letto in conf. movimento. Nonostante io dovrei essere lo stronzo che sapete, i compagni con cui lavoro sono contenti di farlo con me, e ai mie solleciti mi danno la risposta eccellenti che sapete. Ma Firenze. Ma Firenze. Parlando al telefono con il Triarico che, candidamente, mi aveva chiamato per raccontarmi la storia dell'altra sede, dell'assemblea contro quelli di via Cavour, si decide di fissare l'assemblea fiorentina per il 18, perche' "sara' grassa se si fa un club", e poi "se da li' nasce cosa, ben venga, dovunque essa sia .....".

Sono a Grosseto per la follia -benigna- del dossier Tibet e mi chiama il Mariano, per chiedermi se la sera volevo fare il colelgamento e se c'erano novita' ... e poi "a proposito: lo sai che a Firenze le assemblee sono due ora? C'e' quella di ricostituzione del club Tamburi, la fanno al circolo pescetti il giorno 15!". Io sottolineo la furbizia del convocatore e l'accordo che c'era in precedenza: un buon metodo per far convergere sul proprio club gli eventuali turisti delle assemblee che dovrebbero ricevere il giornalino dei 900 mila. Ma no- dice Mariano- quelal del 18 e' l'assemblea cittadina, mentre quella del 15 e' per la ricostituzione del club, sono due cose diverse. Io mi domando: ma ci crede Mariano quando dice queste cose o fa solo il finto fesso?

A questo punto esterno al Mariano la mia preoccupazione sugli incontri con Confpinco e confpallo: chi fissa con chi? Chi e' quotato? Visto che il gioco e' al massacro (come dimsotra l'accordo e la data anticipata) non e' peregrino pensare che i pescettiani si mettano anche a telefonare alle Conpinco e pallo per fissare gli incontri che vengono da piu' parti (radio, lettere e agora) sollecitati. Ed io che ho gia' fissato, che figura ci faccio, e piuttosto che figura ci fa il movimento? Silenzio di tomba dall'altra parte. Quando sono quasi in tremo mi richiama la Rita per dirmi che e' solo lei che decide chi deve incontrare le confpinco e le confpallo e che per Firenze sono io che lo devo fare. Buono a sapersi, meglio tardi che mai. E anche la Rita, usando epiteti del lessico gentile romanesco, cerca di convincermi che un'assemblea di ricostituzione di un club e' diversa da un'assemblea cittadina, e che non vuol dir nulla che quella del Club Tamburi (ogni volta che uso questo nome in questa circostanza sputer

ei negli ochhi di Scheggi e Triarico) sia convocata prima di quelal cittadina, che sono io paranoico, etc. etc etc.

Penso e ripenso e trovo, ormai in treno in quel di Buonconvento, la soluzione da signore. Chiamo Mariano, ed essendo i tempi ancora aperti, cambio le date in questo modo: il 14 assemblea cittadina, il 15 (prendo atto) gli scheggiani, il 18 l'Ala Destra. Quindi la prima assemblea non giova ad alcuno se non al movimento nel suo complesso. Non solo, ma da signore gli concedo il primo round.

Roba da matti, mi rendo conto. Roba che non me ne frega un cazzo e che ho sempre combattuto, e dal cui non-uso ho sempre tratto forza ed energia per essere ancora, convinto, dove sono. Ma se fosse passata come da sgambetto ... sai quanti militanti avrebbero gentilmente mandato a cagare Mariano e Rita che cercavano di convincerli e tutta la loro corte di vice e pletori?

In questa situazione, mi dici come c'entra il Pr? Ginevra, Tibet? Roba da intellettuali anarchici. E poi se si dice si' a Ginevra e Tibet, si rafforza il Donvito e la sua cricca. O no? Come quelli che ti fai un culo cosi' per telefonargli e raccoglierli l'iscrizione e loro "no, io la mando direttamente a Roma". E a chi telefonando si fa il culo ti chiede spiegazioni, cosa gli rispondi? Che hano l'abbonamento alla fila delle Pt o alle commissioni delle carte di credito?

Ti stupisci che succeda quanto accada, che corro il rischio di essere il solo che va a Ginevra? O che qualcuno con faccia candidamente di culo ti dica "non ho i soldi per venire a Ginevra?" e magari si va a prenotare sul pullman di Roma?

Niente di nuovo, Marco. Storie di ordinaria miseria umana che non smuoveranno di un millimetro la mia convinzione per cambiare questo mondo di merda che crea queste miserie umane.

La rivoluzione e' anche questa. E i suoi avversari sono anche tra noi, anzi molto spesso sono dentro di noi. A partire dagli stipendi dei burocrati romani e dal modo di lavoro politico che ne scaturisce.

Soluzioni?

Centomila e piu'.

Mi do' da fare. Anche se saro' solo a Ginevra, perche' comunque non lo saro'.

 
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