dall'ultimo messaggio di vincenzo avanzo un pensiero che va maturando dentro la mia testolona da tempo.
se e' vero che la situazione va cambiata, noi abbiamo intrapreso la peggiore delle strade possibili con i peggiori metodi possibili.
ergo non siamo noi i piu' adatti a fare la rivoluzione, qualsiasi essa sia, anzi siamo i peggiori nemici dei cambiamenti liberali che ci interessano.
voglio andare oltre, quando viene detto che pannella e' il peggiore nemico di se stesso, bisognerebbe specificare che sono i pannelliani i peggiori attuatori delle idee di pannella.
la nuova segreteria con sottosegretari mi pare che sia un nbuon esempio, non siamo piu' a livelli di yesmen, siamo passati all'uomo volantino un tipo "tagli e incolla" valido sempre in tutte le occasioni.
la politica si fa anche pensando alcune volte e intrattenendo rapporti con amici e nemici avendo ben in mente cosa proporre e/o fare.
noi siamo pieni di boria (eufemismo per merda) e non ascoltiamo gli altri, noi stessi per primi, perche' tanto c'e' la rivoluzione da fare e quindi in culo le buone maniere che sono di regime e in culo il regime stesso.
parole parole parole ripeture a pappagallo e regime, alle quali vanno aggiunte le allergie alla coordinazione e ruggini di passato, che e' con piu' "peccati" faccia il primo passo verso l'altro.
noi che mobilitiamo, o ci vantiamo di farlo, mezza europa per l'inizio di un dialogo tra un paese invasore e uno invaso e non siamo capaci di parlarci quando siamo in una stanza.
velleitari non e' piu' sufficiente, ma per ora non mi viene altro.
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