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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 23 marzo 1997
Tenere accesa la macchina
Forse, Antonio, il problema che tu poni e' proprio li', per te e piu' in generale.

Alla domanda su cosa io propongo la risposta e' pleonastica, perche' gia' la sai, tant'e' che dando fiducia a tutti noi che ci diamo da fare, ti sei anche iscritto al Movimento.

Il fatto, e non il problema, e' che di fronte alla violenza delle istituzioni e della dittatura tu ti sconsoli e basta, mentre io cerco di comunicare a piu' gente possibile cosa sta accadendo e gli sto indicando la strada per costruire l'alternativa, che e' difficilissima, ma che va costruita.

Alcune domande: ma quando dicevi, convinto con noi, che vivevamo in un regime e che la Corte Costituzionale era la cupola della mafiosita' partitocratica, lo dicevi sperando, sotto sotto, che non fosse vero? Cosa t'aspettavi dalla Corte Costituzionale? Quando in campagna elettorale hai detto con noi che l'Ulivo era peggio del Polo, perche' avrebbe levato tutti gli spazi di azione e di liberta', lo dicevi pensando, sempre sotto sotto, che non fosse vero? E quindi t'aspettavi che non fissassero la data del voto referendario il 15 giugno?

Lo so, mi risponderai che se d'accordo con me, e che il problema sono gli strumenti. Io non ne conosco di migliori, e so che quando vengo in contatto con i cittadini e parlo con loro delle nostre proposte e dei mostri metodi, questi cittadini molto spesso mi danno il consenso (non il voto, ho detto consenso), cosi' come succede con le telefonate che fanno da Roma e cosi' come succede con gli odiati tavoli fiorentini, pisani, aretini, livornesi, grossetani e senesi.

La riflessione che tu stimoli a fare, e' che bisogna fare meglio, perche' ci sono alcune cose che non riusciamo a comunicare. E che io sia d'accordissimo con te lo dimostra l'amore che i "romani" hanno per me e i miei interventi (sempre legati ad azioni) che faccio nelle conferenze qui in Agora'. E che io sto cercando di trovare questi metodi migliori -pur con le cialtronate che probabilmente scientificamente qualcuno a Roma fa contro di noi .... miseria umana- lo dimostra la mia azione quotidiana, le mie angoscie, le mie frustrazioni, la mia ricerca del confronto con chiunque, anche con l'apparentemente piu' lontano.

Ma la tua intelligenza e capacita' (non ti sto leccando ...) messa cosi' in un angolo, a solo profitto delal tua domesticita' (che so ti sta strettissima), proprio mi fa incazzare. Ma ne prendo atto.

 
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