la storia del direttivo nazionale mi pare che ricalchi quella dei club, nel senso che il presidente sceglie il direttivo che puo'essere ratificato dall' assemblea del club stesso.ora, io non capisco perche' mai tutto questo strepitare nei confronti ddei prescelti, non tanto perche' non sarebbe la prima volta che c 'chi fa cose per il semplice fatto di essere scelto dal vertice e non eletto dalla base (che brutta terminologia, un po' come dissertazione), ma perche' in un organizzazione che si fregia di essere l'u8nica liberale in italia i criteri di gestione interna sono liberali prima ancora che democratici.
voglio dire che una votlache si e' riconosicuta una carica , quella del presidente, e che da presidenzialisi le si riconosconoscono anche prcisi poteri, nel nostro caso quasi illimitat, le polemicha posterio i non riesco a capire a cosa vogliano mirare.
quindi sostiamole spure da altre parti, puche'si riesca anche adi indduarne una utilita', se pur di simulazione, per il movimento o per i conferenzieri.