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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 29 marzo 1997
785, 29-Mar-97, 11:30, I-----, 4413, V.Donvito, IT, Firenze
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club

In questi giorni mi sto dedicando a vari sport, tra cui la costituzione dei club. Molti di voi sanno che non ho grande passione per questa forma di organizzazione, ma ritengo che -per quel che di fatto siamo oggi- i club vadano fatti, perche' sono la cartina al tornasole della nostra capacita' di aggregazione e mobilitazione: fondamentale per gli impegni che abbiamo a breve scadenza.

E sto scarpinando in Toscana, anche perche' i compagni -che non sono informati come noi con RR e Agora' ..... e qui in Toscana siamo molto avvantaggiati rispetto ad altri ...- hanno piacere e si sentono piu' "in slancio" se c'e' qualcuno che gli racconta un po' la situazione generale -interna ed esterna- che, dai loro osservatori, spesso e' miniaturizzata e "paese-centrica".

Mi e' successo cosi' anche ieri sera in un paesino in provincia di Lucca, quasi ai confini con la provincia di Modena, dove, incredibilmente, alla riunione costitutiva c'erano una ventina di persone, con voglia di fare, discutere, confrontarsi, conoscere, da fare invidia anche ad alcune riunioni clubbiste fiorentine.

Ma anche qui, come gia' in altre assemblee simili a cui sono stato in Toscana, c'e' un malumore diffuso a cui e' difficile rispondere in maniera esaustiva, e che spesso mina quello slancio senza il quale "col cazzo che si raccolgono le firme" ..... e non credo sia roba da poco.

Il malumore e' relativo alla forma club, al non comprendere perche' si debba continuare a disperdere le limitate energie a disposizione. Infatti, in quella provincia come altrove, per molti "militanti", l'unico sport e' stato quello di letteralmente rubarsi aderenti per questo o quell'altro club, che, se si traducesse in attivita' ..... ben venga, ma nella maggiorparte dei casi si e' tradotto in abbandoni e letteralmente carte false per qualche medaglietta che non aveva niente a che fare con la nostra attivita' di movimento.

So gia' che a tutti voi questo fenomeno e' noto, e anch'io so che avremo un congresso a giugno in cui ci rimettiamo in discussione a 360 gradi. Non a caso ho aperto queste righe con una premessa in positivo sui club.

Ma credo che in questo momento si possa e si debba cercare di contenere questa anomalia della nostra organizzazione, cercando di trarne vantaggi. Le energie ci sono, le motivazioni politiche diventano sempre piu' accettabili anche dai piu' scettici dopo le batoste di questi ultimi anni, e percio' dobbiamo farle fruttare al massimo.

Un passo positivo e' stato gia' fatto con l'invio del verbalino delle riunioni della cosiddetta direzione ai presidenti dei club (anche se i tempi in cui arrivano i postel non vanno bene, e sarebbe meglio inviarlo per fax, tranne ovviamente ai telematizzati che hano accesso a questa conferenza), ma non basta. Occorre un supporto d'informazione cartacea un po' per tutti nel movimento (club e non club), con l'abc quotidiano delle azioni in corso e i suggerimenti per la loro traduzione locale (sperando anche che funzioni al contrario): uno strumento di lavoro che supplisca ai limiti oggettivi di RR.

Nei miei rapporti con i vari compagni in Toscana mi sono reso conto di questa esigenza gia' da tempo, e in qualche modo vi suppliamo con la conferenza Arpa qui in Agora', che pero' ha limiti giganteschi, e allora -a singhiozzo- invio fax con indicazini e situazione che, rispetto alla media nazionale del nostro movimento sono funzionali, ma rispetto alla media di un rapporto dare/avere "esterno" sono una vera schifezza, con rendimenti del 30/40%, e dove spesso non viene percepita l'urgenza dell'azione (ad oggi, per esempio, molti non hanno ancora telefonato agli iscritti per chiedere se fanno almeno un giorno di digiuno....). Ma mi sono reso conto, proprio in questi incontri clubbisti di questi giorni, che la sistematizzazione di questo invio potrebbe essere strumento che faccia aumentare le attuali miserabili percentuali. La sistematizzazione porterebbe il foglio a farlo sentire proprio da ognuno, e ad inserirlo nella propria agenda quotidiana.

L'iniziativa che propongo, e' ovviamente iper-temporanea, legata alla battaglia di questi mesi, e soprattutto andrebbe fatta sistematicamente, non nei ritagli di tempo. Il rapporto con il "popolo dei raccoglitori", proprio per la creazione del nuovo soggetto sociale, che non si guarda solo al suo interno (come spessissimo facciamo noi), ma che lavora e guarda tutto all'esterno, non e' marginale.

786, 29-Mar-97, 11:32, I-----, 214, V.Donvito, IT, Firenze

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digiuno/telefonisti

Perche' i telefonisti che chiedono aumenti quota e iscrizioni, in questi giorni non chiedono anche di fare almeno un giorno di digiuno?

Anche se in ritardo, credo si possa cominciare da subito.

 
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