Posso dare ragione sia a Dario Russo e al Donvi sia a Marco Perduca?
Mi sembrano due punti di vista differenti, ma ciascuno con una sua propria coerenza interna e delle valide motivazioni.
Pero' non si possono attuare contemporaneamente due linee di comportamento cosi' differenti.
La linea "Dario" e' quella piu' in linea con Pasolini (per intenderci), ma scandalizzare e bestemmiare va bene per un movimento che vuole colpire le coscienze e "formare" una opinione. E quindi si concilia meglio con la resistenza, i partigiani, la distribuzione di droga e "pannellate" varie.
La linea "Marco" e' quella di un partito politico che vuole cercare alleanze per formare un nuovo blocco sociale: attualmente con le organizzazione imprenditoriali, domani (come ieri) con partiti politici o con esponenti politici di vario schieramento. Cercando alleati, mi sembra conveniente tenere un comportamento non troppo sgradito agli alleati potenziali; non rinnegare di certo i propri valori, ma semplicemente porre l'accento su quello che ci puo' unire, anche nel metodo, piuttosto che quello che ci puo' dividere; in altri termini non ci dovremmo sentire obbligati ad indossare lo smoking, ma possiamo rinunciare, per una volta, alle scarpe da tennis.
In ogni caso non possiamo fare le due cose insieme: non possiamo essere, come si diceva, partito di lotta e di governo. Altrimenti, da un lato le nostre "pannellate" non risveglieranno le coscienze perche' saremmo considerati un tutt'uno con la classe padronale e quindi fascisti trasformisti, e d'altro canto le nostre aspirazioni di formare un nuovo blocco sociale potrebbero essere frustrate non per colpa dei contenuti ma per colpa di metodi considerati non ortodossi da parte dei nostri alleati potenziali.
E, se cerchiamo alleati, dobbiamo tollerare certe loro diversita' cosi' come loro dovranno tollerare certe nostre diversita', e abbiamo il diritto di pretendere che loro facciano qualche passo nella nostra direzione solo se siamo disposti a riconoscere loro un analogo diritto.
Forse ho usato un po' troppo politichese, ma...