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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 15 maggio 1997
Divise ed armi
Marco mi chiede anche se nelle azioni "senza preavviso" ero in divisa e in armi.

La mia risposta e' si'.

A Praga, addirittura, avevo una divisa di m.50x3, con disegnato sopra un enorme carro armato sovietico e alcune date e scritte in ceco.

Ma anche in Italia mi e' capitato di mettermi una divisa: ricordo un 2 giugno -festa della Repubblica- in cui abbiamo fatto una manifestazione, "le trippe d'assalto", in cui ce la prendevamo con un giorno di festa che per noi doveva essere invece di lutto, ed io portavo in testa una scolapasta, imbracciavo un fucile di legno, ed ero imbracato in due cartelli sandwiches, e accanto a me camminava un piccolo cane agghindato da carro armato. Non mi sembra molto diversa dalla divisa di Buson&c.

E poi ricordo Pannella, Olivier e Sandro, tutti e tre in divisa sul fronte croato, in un capodanno quando la Serbia stava invadendo la Croazia.

Sulle armi di Buson&c. credo che ne sentiremo delle belle. Gia' qualcosa comincia a trasparire dalle prime cronache di giornali meno "censurosi" degli altri. Per ora l'unica arma vera che ho visto in azione e' stato il calcio del fucile di un agente dei Nocs che ha sfondato il timpano di Buson, quando era gia' legato con un filo di ferro (tipo quelli degli idraulici ... e non le manette d'ordinanza) e steso per terra, mentre accanto a lui ignudavano Barison e, sempre legato con un filo di ferro, lo trattavano per mandarlo in coma -come ancora e'- all'ospedale di Venezia.

 
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