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Conferenza Arpa
Donvito Vincenzo - 25 giugno 1997
Esagerato
ho messo il tuo nome esplicitamente, con lo scopo di stimolarti ad intervenire.

E ci sono riuscito. :-)

Comunque, Antonio, non ti ho dato di pezzo di merda, ne' di reazionario perche' non la pensi come me. Non vedo perche' avrei dovuto farlo. Ti reputo compagno e amico, e sono convinto che tu lo sia.

Il problema che tu poni e' altro rispetto a quello che io dico.

La logica della mia ipotesi parte dalla politica del Movimento, dal fatto che oggi siamo Movimento dei club. Ed e' conseguenziale che io parli di digiuni di dialogo con il polo, maratone oratorie, 35/34.

Te, invece, mi pare di capire che ti poni gia' fuori: hai gia' scelto che quanto fatto e' stato tutto sbagliato e quanto si propone non serve.

E' anche questo il confronto che chiedo.

Ti faccio un esempio -prendendo in prestito un intercalare di Marco B.:

se io reputo giusto abrogare l'ordine dei giornalisti, mi do' da fare per abrogarlo e ci provo con tutti i mezzi che fanno parte della mia "santabarbara". Il fatto che continuo a non riuscire ad abrogarlo non mi fa cambiare idea sulla necessita' di abrogarlo, e neanche mi fa demordere dandomi per sconfitto: cerco quindi mezzi migliori, facendo tesoro di quanto gia' fatto.

Altri, al contrario di me, non cercano questi mezzi: si sentono piu' o meno (sottolineo "piu' o meno") tranquillizzati dal fatto di credere che sia giusto abrogarlo, e guardano sornioni (e qualche volta anche peggio, pur non essendoci -magari- stato alcun screzio diretto o personale) quelli che come me cercano il mezzo con l'azione e il coinvolgimento di sempre nuove intelligenze che aiutino a lottare.

In questo ricerca, io e altri siamo con il Movimento dei club.

E qui ho posto un'ipotesi? Per il futuro che ' gia' alle porte.

Abbiamo fatto e rifatto. Dalle elezioni amministrative del '95 ad oggi siamo stati nel turbinio come non mai, e abbiamo costruito un gruppo di intesa e di lavoro che va anche oltre il Movimento, e che e' riuscito a dare al Movimento un contributo solo marginale, anche perche' mi sembra che non lo voleva, ma non poteva respingerci perche' eravamo "nelle cose".

Se vogliamo "abrogare l'ordine dei giornalisti", diamoci da fare per trovare la strada. E consideriamo che il movimento non c'e' piu'. Ci saranno delle persone che potranno anche scegliere di non fare politica con me, con te, con noi, ma che -molto probabilmente- vorranno anche loro "abrogare l'ordine dei giornalisti". Mi sembra giusto che dovremo allearci con queste persone. Ma per farlo, occorre che noi esistiamo, noi: io, te e altri che ci vorranno essere.

 
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