occupato fa si che gli italiani, le categorie, gli intellettuali, tengano lostesso atteggiamento verso questo regime che avevano per quello fascista.
Le alleanze possiamo trovarle solo se i possibili
alleati saranno certi di non "offendere" troppo il potente, onde evitare
rappresaglie (sindacati, magistratura etc.) e poter magari anche chiedere
scusa (autocritica).Quindi, si ai referendum se pochi, se non rivoluzionari.
Quante volte ci siamo sentiti dire che erano d'accordo con noi sull'oggetto
del referendum ma che lo strumento referendario era troppo "drastico"
(rivoluzionario)?
Oggi, puntare su pochi referendum per cercare una larga allenaza e'
come cercare di "tenere accesa sotto il moggio
la fiaccola dell'ideale", come dicevano le "opposizioni" ufficiali
durante i primi anni del fascismo, rimproverando gli antifascisti
fiorentini come Rossi, Calamandrei, i f.lli Rosselli che rischiavano
la galera per un volantino o per un giornaletto clandestino.
Sono riusciti a stravolgere la legge con sentenze illegali (Corte
Costituzionale) e poi, come sembra avverra', a trasformare in legge
cio' che per anni hanno fatto illegalmente. Sono riusciti a ribaltare
un plebiscito quale il referendum sul maggioritario, sono
riusciti dinuovo a prendersi il finanziamento pubblico e quasi riuscivano
a rendere lecito il finanziamento illecito. Come si puo' sperare di
trovare alleati fra costoro. E quand'anche ci riuscissimo promuovendo
due, tre referendum, dopo quello che e' successo credete che non siano capaci
prima di farceli fuori con la CC o poi con il parlamento? E' quello che
il potere vuole, l'opposizione con il contagocce. Se usiamo lo strumento
del referendum va usato per rivoluzionare o altrimenti facciamo il loro
gioco. Sono troppi e non ci riusciremo mai? Meglio che prestarsi a fare
l'oppositore di regime.
Pietro.