In un giorno non si ripensa niente. In un giorno si vede solo chi c'e' ... il "cosa dice" sara' molto difficile viste le ristrettezze di tempi.
Funerale per me e' un luogo in cui si piange per la propria incapacita' di comprendere e vivere la propria "finitezza" .... e i piu' condizionabili dal potere esterno, invocano il loro dio.
Prova a mettere questo quadretto del funerale all'hotel Ergife, e forse mi saro' spiegato meglio.
All'Ergife c'e' chi ci andra' "piangendo" perche' il movimento non doveva morire (detto con tono quasi marziale ....), non poteva morire, ma tant'e', prendera' atto della morte che non puo' controllare (se Pannella non vuole il movimento Pannella, logicamente, non ci puo' essere), e, per l'appunto, invochera' il suo dio perche' lo aiuti nel difficile cammino .... ed e' facile intuire che il suo dio, in questo caso e' Pannella.
Questo e' un funerale!
Ti sembra che io, con quello che ho scritto e per quanto tu possa conoscere e avere fiducia in me, possa appartenere a questa genia ... con l'accento sulla i...? Spero che tu non lo pensi.
Quindi all'Ergife decideremo solo di chiudere questo strumento ormai inutilizzabile, e saremo noi a deciderlo: individui che hanno tutte le intenzioni di non farsi schiacciare dal primato della mediocrita' e del trasformismo.
Il funerale e' un punto di non ritorno per qualcuno che ti e' caro. Sei forse affezzionato ad uno strumento, o non piuttosto alle persone che gli hanno consentito di essere?
E' su questo che devi lavorare.
Consentimi ancora un parallelo "militare" (sto' cazzo di linguaggio fa modificato al piu' presto .... un bel seminario di linguistica su quest'argomento, non sarebbe male ...): quando il partigiano sta combattendo e le pallottole fioccano intorno, non si mette disteso per terra aspettando che il tutto passi e dimenticando i compagni che sono li' con lui, e magari alla prima occasione schizza via per salvare la sua pelle e basta. Il partigiano risponde al fuoco e rimane a combattere fino all'ultimo, anche se resta da solo, dividendo sempre le munizioni coi compagni con cui sta lottando, pur se questa divisione dovesse compromettere la sua sicurezza: questo e' essere compagni di lotta e di vita.