NUMERO VERDE PER I SENZA TETTO E FISSA DIMORA
LÆondata di freddo, che dovrebbe - secondo le previsioni metereologiche - durare molti giorni, attira tutta la mia attenzione sulla sorte dei senza tetto e dei senza fissa dimora. Bisogna riconoscere che le associazioni di volontariato hanno moltiplicato i loro sforzi, questo si apprende dalla stampa, per sviluppare le capacitß di ospitare i senza tetto e i senza dimora.
Questo progresso non permette, comunque, di rispondere a tutte quelle situazioni di emergenza create da un determinato numero di persone che si sono troppo allontanate dalla societß per accettare di entrare nel contesto di un dispositivo di urgenza.
Si constata ormai che molte sono le persone che non hano pi· la forza di domandare, di chiedere aiuto allÆamministrazione pubblica e ai poteri dello Stato che sono sul territorio.
E in questo modo si vanno di fatto a posizionarsi nella fascia delle persone fuori dal circuito sociale.
Fra queste, per esempio, le persone anziane rimaste sole che scelgono di vivere in ôalloggi-rifugioö di fortuna piuttosto che andare a finire in un ricovero per anziani.
Sembra anche che diversi giovani sotto i venticinque anni, senza risorse, incomincino ad avere ricorso ad alloggi di fortuna in automobile o in roulottes.
Ugualmente si pu dire di famiglie che sono costrette a questo tipo di alloggio anche in seguito ad espulsioni, che in periodo autunnale ed invernale potrebbero essere sicuramente rimandate.
EÆ vero!
LÆurgenza non risponde che in modo imperfetto ai bisogni immediati per evitare il peggio. E per questo non vi che da esternare un grazie.
Ma lÆamministrazione pubblica, i poteri dello Stato non possono n devono limitarsi a ci .
Mi rivolgo al Sindaco, permettendomi di suggerirgli un ulteriore passo verso una ôcatena di solidarietßö che possa rendere la vita sociale pi· umana, con la creazione di un ônumero verdeö che informi sugli indirizzi dei centri di accoglienza per i senza tetto e i senza fissa dimora, pubblicizzandolo attraverso manifesti e stampa locale.