se ho bene interpretato il pensiero di Dario, egli non desidera riunire delle masse, le quali - ha ragione il Donvi - risultano peggiori del peggior individuo che ne faccia parte.
Desidera semplicemente riunire dei cittadini - che rimangano individui, senza diventare massa - che siano in grado ed abbiano voglia di fare qualcosa di concreto per il raggiungimento di obiettivi un po' meno eterei della colonizzazione di Marte o della liberazione del Tibet. Obiettivi piu' aderenti alla "domanda" politica di tali cittadini e di tanti altri, domanda politica che rimane insoddisfatta.
Qualcosa del genere, con questo metodo d'azione, e' gia' stata fatta a Roma, dal candidato vice-sindaco on. Teodoro Bontempo.
E cosi' facendo l'on. Bontempo e' diventato molto popolare (e impopolare), e comunque sfugge al solito minestrone dei soliti partiti, pur facendone formalmente parte.