Non capisco perche' debba essere una provocazione.Verso chi e per quale motivo?
E' un cittadino che gode dei suoi diritti e puo' decidere di candidarsi dove gli pare e con chi vuole.
Se poi qualcuno, per sue aspettative, resta deluso pe la scelta di campo ... e' un altro discorso.
Vuole salvarsi dai processi? Perche' Valpreda per noi era innocente e Di Pietro non puo' essere tale per D'Alema?
Non so se avete sentito poco fa a RR le interviste fatte dal Bazzichi nelle case del popolo del collegio che sara' di Di Pietro: un brav'uomo, ha scelto la parte giusta, chi se ne frega di Bertinotti che non lo vota, i processi contro di lui ci sono perche' e' uno tanto bravo che Berlusconi vuole fregarlo, e altre amenita' ......
Comunque ho avviato il discorso con i miei amici socialisti toscani, con cui abbiamo gia' avuto un abbocco per la loro proposta di candidatura alternativa della sinistra libertaria e socialista (cosi' la chiamano loro, non io) insieme a Rifondazione ..... vorrebbero Marco Pannella (!).
Il confronto e' aperto ed ho sottolineato che mi sentirei piu' motivato per una campagna di non voto, che accorperebbe meglio lo sdegno della sinistra garantista che non vuole Di Pietro il giustizialista. Non si perderebbe neanche un voto perche' magari il candidato alternativo che si propone non va bene per questo o per quel motivo, o perche' e' per l'aborto o per la droga o per che so io.
Credo che l'unica possibilita' di vincere su Di Pietro, sarebbe candidargli contro Adriano Sofri, ma non e' tecnicamente possibile. Per il resto, chiunque -di per se' e per il collegio- perderebbe. Ma costruire sullo sdegno che si esprime con il non voto, non sarebbe un segnale malvagio, specialmente se il non-voto si organizza in modo molto visibile, e non faccia come il non-voto del 15 giugno referendario. Il piccolo territorio favorirebbe l'organizzazione.