Come i giovani balilla allattati e cresciuti dalla Lupa, oggi ôgli italianiö non capiscono quanto poco liberi sono, proprio percheÆ da decenni si sono adattati al sistema chiedendo come favori tutto ciò di cui avrebbero diritto, con lo scopo di vita di divenire poi coloro che elargiscono. Il messaggio che dobbiamo diffondere non è la nonviolenza, ma il mezzo con il quale gridare: LIBERTAAAAAAAAA!!!! Quando ci sarà questa consapevolezza nella gente, allora ci sarà anche lÆesigenza di organizzare lÆesercito nonviolento, ma fino ad allora non ci saranno neanche le truppe.Guardando alla storia e pensando alla lotta degli antifascisti liberali che per ventÆanni hanno cercato di diffondere questo messaggio, ma che solo una guerra e lÆoccupazione americana sono riusciti a imporre, mi faccio prendere un poÆ dallo sconforto. Soprattutto percheÆ questa nuova consapevolezza non cÆeÆ mai stata, ma la si è usata come facciata per restaurare un altro regime che oggi ha il suo apice. Ma è pur vero che senza di loro molto probabilmente oggi non ci sarebbero neanche quei pochi che comprendono e lottano. E questo non è poco. Forse è tutto.
Cosa fare? LÆidea che io dovrei essere uno dei pilastri (quello della denuncia e della ricerca di finanziamento dallÆestero) del CLN (non tanto per le mia capacità ma in quanto domiciliato allÆestero), mi lascia perplesso. Se poi penso che questo compito lÆaveva Salvemini per Giustizia e Libertà negli anni trenta e che, nonostante Mussolini, gli americani non gli credevano, allora mi viene pure un profondo senso di inadeguatezza e lÆidea di ritirarmi per manifesta inferiorità.
AnchÆio credo che le elezioni amministrative non siano oggi la strada migliore da seguire. Lavorare mesi per cercare persone e programmi per le varie realtà locali credo sia, anche se socialmente utile e forse necessario, togliere energie al perseguimento di quegli obbiettivi che ci poniamo. Ormai cÆeÆ ben poco spazio e tempo, se non per inasprire le azioni di denuncia e di lotta. Pensare al fatto che dal æ48 ad oggi più di quattro milioni di innocenti sono finiti in carcere (e chi sa quanti sono quelli che non sono mai stati riconosciuti tali), mi fa pensare che quello sia il luogo migliore da abitare, avendo quasi la sensazione che fuori stiano solo i delinquenti.
So di non avere contribuito a un bel niente, ma nonostante abbia forti convinzioni, non ho la più pallida idea su come organizzarle e renderle operative. Ho solo delle sensazioni. Grazie per la discussione che però stimola molto il mio ragionamento in questo campo. Benissimo il 26 luglio a Firenze.
Pietro