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INVITO AD INCONTRO
PER SABATO 26 LUGLIO ORE 17 IN SEDE A FIRENZE
con preghiera di far conoscere questo invito e il suo contenuto a quanti piu' compagni ritenete opportuno (comunque non sara' un'incontro convocato con un comunicato stampa o avviso alla radio, perche' ancora preparatorio)
Firenze, 20 Luglio 1997
Ciao a tutti,
dopo aver sentito un po' di compagni, ho fissato per questa data, che spero sia buona per tutti.
C'e' da capire come fare nell'era del dopo-club a far si' che la politica radicale per il rovesciamento della dittatura italiana, non sia solo
- delegata alla Lista Pannella: dove il suo proprietario non ci vuole, dopo che ci ha sperimentato prestandoci nome e simboli e dove abbiamo dimostrato di essere delle ciofeghe, e dove abbiamo preso atto che questo Paese non puo' piu' essere rifomato ma deve essere rivoluzionato;
- esclamazioni di disagio nel ricordo dei bei tempi che furono, sperando che Pannella tiri fuori dal cappello il nuovo arnese in cui infilarci. Per dimostrarvi che non sto farneticando, vi chiedo: quanti di noi (e anche altri ex-club in Italia) hanno fatto qualcosa per esternare il proprio disappunto per questa proroga della scelta del 4 per mille, oltre a Pannella e i suoi dipendenti? E non e' questo dovuto al fatto che non abbiamo lo strumento per dialogare con l'esterno? Non tutti si chiamano Pannella, e del resto, eravamo in un movimento con il suo nome e, di conseguenza, avevamo scarse possibilita' di essere altrimenti.
Lo so, non e' facile. Ma il disagio e' forte, come la voglia di emigrare. Ma, intanto che ci siamo, conviene esserci e far pesare agli sfascisti questa nostra presenza, con la pretesa, inoltre, di creare Diritto e Liberta'.
E mi rivolgo a voi, con cui abbiamo fatto cose meravigliose e impossibili ma non sufficienti (il mondo non si cambia con 100 tavoli e 15 club solo in Toscana), per capire insieme se vogliamo, possiamo, dobbiamo e riusciamo a dare il nostro contributo.
Quel che auspico e' la nascita di una struttura leggera, per dotarci di strumenti di lavoro, coordinamento e proposizione che tengano conto delle nostre capacita' di produrre iniziativa politica.
Nella conferenza telematica che abbiamo in Agora', ne stiamo gia' parlando, ma non tutti siamo collegati e quindi, chi fosse interessato, mi puo' richiedere copia dei vari interventi e sara' mia cura farglieli avere velocemente per fax.
Senza entrare molto nello specifico, vi anticipo che ho avanzato/auspicato un'idea di questo tipo.
- Gruppi che in tutta Italia e all'estero (su tema italiano) si aggregano fra di loro per varie ragioni, con riferimento (ed eventuale federazione) alla politica transnazionale del Pr e alle iniziative pannelliane. Per la creazione di un movimento rivoluzionario, spontaneo, con vari focolai -piu' o meno specifici- che poi riesca a convergere/creare un partito che sia lo strumento determinante per il momento rivoluzionario;
- il nostro gruppo (il nome della formula aggregativa e' "in fieri"), visto cio' che riusciamo a fare e i metodi fortemente radicali che lo caraterizzano, l'ho pensato per tre livelli d'azione: a) azioni nonviolente, disobbedienze civili, autodenunce: tutto direttamente contro i dittatori; b) petizioni, iniziative di coinvolgimento di personaggi e partiti simpatizzanti, presenza autonoma con propri mezzi di informazione e comunicazione (il buon rapporto che abbiamo con RR diventa importante, ma non deve essere solo RR, altrimenti attingiamo sempre allo stesso bacino di Pannella); c) informazione all'estero (molto in Usa) sulla condizione italiana al di la' dell'ufficialita' menzognera e coinvolgimento (essenzialmente economico) degli italiani costretti ad immigrare;
- su cosa ci muoviamo? Partiamo dal presupposto che nell'epoca riformatrice non siamo mai riusciti ad andare oltre le solite percentuali che avevamo nell'epoca dei radicali italiani. I temi del Diritto e della Liberta', posti con l'accento della mancanza dei diritti civili, o posti con l'accento della mancanza della liberta' dell'individuo, dello Stato e dell'economia, hanno prodotto quelle percentuali di cui sopra, che non ci hanno neanche consentito di difendere e affermare quelle poche conquiste che eravamo riusciti ad imporre (vedi aborto e, nella loro diversita', il non-finanziamento pubblico ai partiti e la liberta' dai sindacati). Queste percentuali -che non sono necessariamente legate all'espressione elettorale- bisogna modificarle conquistando piu' persone, e anche diverse in senso stretto da noi, all'anelito di Diritto e Liberta'. Dal confronto con queste piu' persone potremo meglio capire e comunicare e sviluppare la nostra proposta di rivoluzione. Quindi informare, informare e informare, per far
conoscere il piu' possibile tutte le magagne che questo Stato fa vessando i suoi sudditi, non facendosi sfuggire nulla in un'opera di denuncia precisa, puntuale, certosina e onnipresente, e dando sempre la possibilita' di strumenti per l'azione in positivo di chi non ci sta a continuare a farsi vessare (questi mesi, per esempio, abbiamo i 35 referendum; domani ... dipende dalle capacita' del livello "b)" che ho descritto sopra).
Ma cosa vogliamo, oltre a creare l'opposizione? Semplice: quello che ripetiamo da anni: istituzioni ed economia come quelle degli Usa (le "meno peggio" che conosciamo), lavorando per gli Stati Uniti d'Europa con un Parlamento costituente eletto dai cittadini. Mi rendo conto delle semplificazioni che sto facendo, ma non e' qui che posso fare un trattato. Prendetele anche come banalizzazioni, ma non per stupidita' dello scrivente.
Mi rendo conto che ho scritto anche troppo.
Fatemi sapere se non potete venire.
Grazie e ciao
Vincenzo
p.s.
vi posto anche una lettera che ho mandato ieri al segretario del Partito Radicale, attraverso la conferenza pubblica in Agora' del Partito Radicale
13720, 19-Lug-97, 11:46, I-----, 3648, V.Donvito, IT, Firenze
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Lettera al segretario del Partito Radicale Transnazionale
Mi e' giunta notizia che hai convocato un seminario "italiano" del Partito Radicale, in quel di Roma in questi giorni, invitando diverse persone, ma nessun esponente dell'Arpa-associazione radicale pensiero e azione.
La situazione del nostro partito, mentre e' "florida in fieri" per quanto riguarda le iniziative in cantiere (pur con tutte le difficolta'), non lo e' altrettanto per la sua dinamicita' interna: il tuo mandato prosegue in prorogatio e il consiglio federale non e' stato mai convocato dalla tenuta del congresso, e quest'ultimo si sarebbe gia' dovuto celebrare.
Il solito burocrate rompiscatole che si attacca allo statuto? Non e' il mio stile e metodo. Le regole sono tali e tu non le hai violate: le stai vivendo in difficolta' cercando il metodo migliore per applicarle.
Troppo bene ti conosco, e non posso non presumere la tua buona fede e intelligenza.
E allora? Cosa voglio? Sono stizzito per non essere stato invitato? Spero che tu mi conosca altrettanto per non pensare questo.
E' evidente, invece, che abbiamo due approcci diversi allo stesso partito, pur avendo storia politica pressocche' identica e vissuta insieme nella polvere.
Io non so cosa tu abbia in testa in questo momento, anche perche', al di la' dei comunicati sulla tua attivita', non mi e' dato modo di avere altri luoghi di confronto ed elaborazione.
L'Arpa, che tu hai contribuito a far nascere, si muove su un territorio specifico -la Toscana- promuovendo le idee e le battaglie del nostro partito, e -non credo di strafare- e' riuscita a dare un grande contributo a quasi tutte le iniziative piu' significative. Ma, evidentemente, questo contributo e' marginale, molto marginale, se non inutile. Sarebbe meglio, pero' che queste cose uno le potesse apprendere in un confronto e non da sue prese d'atto di una realta' che va altrove: e' un po' triste e scoraggiante, in questo modo.
Ti potrei fare l'elenco di cio' che abbiamo fatto e di cio' che stiamo facendo, ma non serve. Tu sai, e altrettanto sa chi legge in questo luogo.
Potrei incazzarmi e mandarti al diavolo, ma -se non hai nel frattempo cambiato gli obiettivi del congresso e lo statuto- non lo faccio perche' credo che questo partito possa essere strumento per l'affermazione del Diritto e la liberazione dell'individuo.
Si tratta solo di sapere qual'e' l'azione di questo partito e se stiamo remando insieme. Io non sono -e credo di poterlo dire anche per i compagni con cui collaboro quotidianamente- "carne da tavoli, digiuni, manifestazioni e pulmann". Lo sono anche, ma dove, accanto ad "anche", c'e' una testa pensante, un cuore pulsante, un'esperienza da usare al meglio e al massimo.
E siccome non mi interessa vivere in una sorta di partito parallelo, piu' o meno tollerato per il solo fatto di esserci e di agire, credo che sia opportuno porvi un rimedio. Abbiamo entrambi a cuore il raggiungimento di alcuni obiettivi: e' questo cio' che conta.
Metto le mani avanti. Non mi interessa una tua risposta privata, come non mi interessa essere coptato tra i consiglieri del re: son fatto di altra pasta e dignita'. Siamo o no tutti dei re?
Ripeto: non so cosa tu abbia in testa. Spero solo che tu non abbia un'emulazione di cio' che Marco Pannella ha fatto giustamente con il movimento italiano che portava il suo nome, trasferendo sulla Lista Pannella cio' che di fatto avveniva da tempo in un movimento ormai peso-morto e "pericoloso" per la sua genuinita' pannelliana.
Il Partito Radicale, per scelta, storia e genialita' pannelliana, non e' assimilabile al'ex Movimento di Pannella in Italia.
Un saluto con stima calante